-78-

3K 191 10
                                    

In un attimo mi sembra di sentire tutte le mie certezze precipitare nel vuoto.
-" Cris!"- urlo andandogli incontro.
Ha il volto contratto dal dolore, mentre lo vedo steso sul pavimento.
"Oh mio dio."
Corro verso di lui sentendo il mio cuore tremare, in preda alla paura.
-" Cris cos'hai?"-
La mia voce si incrina, a causa delle lacrime che non riesco a fermare.
"Perché non mi risponde?"
Prendo il suo volto fra le mani.
-" Non mi fare scherzi Smith. Avanti tirati su."-
Niente.
-" Cris!"- il mio urlo è talmente straziante, che sembra subito attirare l'attenzione di un addetto alla sicurezza.
" Ho paura."
-" Che cosa succede qui?"-
-" È- è svenuto all'improvviso."- sussurro mentre tremo da capo a piedi.
-" C-chiama un'ambulanza, presto!"-
Vedo l'uomo mettersi in moto all'istante, mentre inginocchiata di fianco ad un Cris privo di sensi, poggio la testa sul suo petto per controllare che il suo cuore batta ancora.
" Brutto idiota non lasciarmi anche tu."
Resto al suo fianco per tutto il tempo, continuando a stringere la sua mano per paura di perdere il contatto con lui.
"Andrà bene Grace, vedrai che andrà bene.
Lui non ti lascerà sola."
Ripeto questo mantra infinite volte nella mia testa.
Poi all'improvviso tutto diventa confuso.
L'arrivo dell'ambulanza, la corsa in ospedale e le domande incessanti dei medici.
Tutti mi chiedono notizie su di lui.
Quale stile di vita conduce, quali sono le sue abitudini, cosa mangia di solito.
-" Io-io non ne ho idea."-
-" Ne è davvero sicura? Qualsiasi tipo di informazione ci aiuterebbe molto."-
" Mio dio è così frustrante. "
-" Io."- chiudo gli occhi, provando a riordinare le idee.
-" Io so solo che questa sera ha bevuto molto e che poco prima di svenire, sembrava accusare dei dolori al petto e fare fatica a respirare."-
Il medico davanti a me sembra prendere qualche appunto sulla sua cartella, con aria accigliata.
-" Molto bene. Le risulta che il suo amico abbia sbattuto la testa?"-
-" Emh no, c'era una poltrona vicino a lui che in qualche modo ha attutito il colpo."-
-" Va bene ma che lei sappia, è allergico a qualcosa? Prende qualche medicinale specifico al momento?"-
Tante, troppe domande.
-" No io..."-
Abbasso lo sguardo imbarazzata.
"Io ormai non so più niente di lui."
-" Va bene, non si preoccupi."-
Il medico davanti a me, annuisce comprensivo.
-" Ci prenderemo cura del suo amico. James, Sanders, fate immediatamente dei prelievi di sangue e portatelo a fare una TAC. Brian, fagli un elettrocardiogramma e tienilo costantemente sotto controllo. Robinson? Accompagna la signorina nella sala d'aspetto."-
"Cosa?"
Guardo il dottore davanti a me, quasi fosse un pazzo squilibrato.
-" No io devo restare con lui, non lo voglio lasciare."- esclamo, mentre vengo scortata fuori dal pronto soccorso.
-" Mi dispiace, ma è la prassi."-
"Ma non è giusto!"
Robinson mi accompagna nella sala d'aspetto, provando a farmi collaborare.
-" Io devo restare al suo fianco, mi lasci tornare indietro!"- borbotto, mentre con tutte le mie forze gli oppongo resistenza.
-" Ha sentito il dottor Stewart? Ci prenderemo cura del suo amico, ma adesso deve permetterci di aiutarlo."-
"E se morisse?"
La sola idea mi gela il sangue nelle vene.
-" Sì ma io devo tenergli la mano, se dovessi perderlo..."- la voce mi muore in gola.
-" Non accadrà."-
"Già, anche l'ultima volta che ho visto mio fratello avevo pensato che durante quel maledetto weekend, non sarebbe successo nulla. Ma alla fine lui è morto, ed io mi sbagliavo. Le cose brutte accadono, fine della storia."
Resto ad aspettare su una schifosa sedia per quasi due ore, prima di avere notizie.
-" Allora?"-
Il dottor Stewart mi viene incontro, sorridendomi gentile.
-" Il suo amico non corre alcun pericolo."-
Tiro un sospiro di sollievo.
"Oh grazie al cielo."
-" Gli abbiamo fatto una lavanda gastrica, data l'enorme quantità di alcol che aveva ingerito. Per questa notte però, ho deciso di tenerlo sotto osservazione."-
-" Quindi ora sta bene?"- chiedo con voce esitante.
-" Sì e se desidera vederlo può trovarlo al secondo piano, stanza 4c."-
Chiudo gli occhi, facendo un sospiro di sollievo.
-" La ringrazio davvero tanto dottore."- mormoro, sentendo di colpo tutte le mie paure, scivolare via.
-" Di niente, più tardi verrò a dare un occhiata, per controllare che sia tutto apposto. Nel frattempo però, le chiedo di non permettere al paziente di fare sforzi, per non compromettere il monitoraggio del cuore."-
Aggrotto la fronte preoccupata.
-" Cuore?"-
-" È solo per sicurezza."-
" Oh grazie a dio!"
Sorrido.
-" Conti pure su di me, allora."-

Entro nella stanza sterile e pulita che gli hanno riservato, osservando il suo corpo inerte che giace fra le lenzuola.
Il rumore continuo delle macchine che monitorano la situazione, è una benedizione: mi ricordano che è ancora vivo e che sta bene.
Mi guardo intorno ancora scossa e adagiati su una sedia poco lontana, vedo i suoi vestiti.
-" Cris?"-
Mi avvicino con esitazione, osservando il suo volto pallido ancora contratto dal dolore.
-" Grace?"- la sua voce è un sussurro appena udibile.
-" Grazie al cielo ti sei svegliato."-
Stringo la sua mano nella mia, sentendo alcune lacrime di sollievo scendere silenziose.
-" Stai piangendo?"-
Il suo cuore aumenta improvvisamente i suoi battiti, mettendomi subito in allerta.
-" No, no sta tranquillo. È solo un po' di allergia, tutto qui."-
L'intera stanza è avvolta dalla penombra, tranne che per la luce di cortesia a capo del letto.
Si guarda intorno spaesato, deglutendo a fatica
-" Dove siamo?"-
-" In ospedale."-
-" Perché?"-
Abbasso lo sguardo sulla sua mano stretta nella mia.
-" Sei svenuto Cris. All'improvviso, mentre eravamo in ufficio, hai cominciato a respirare a fatica e sei svenuto."-
Annuisce lentamente con il capo, mentre osserva lago della flebo infilato nel suo braccio, all'altezza del gomito.
-" Mi dispiace di averti causato dei problemi."-
-" Non è colpa tua."-
Fa un sorriso amaro.
-" Lo so, ma mi dispiace comunque."-
Chiude gli occhi, girando lentamente la testa verso la finestra che si affaccia sulla città, poi li riapre.
-" Che ore sono?"-
-" Le due del mattino."-
-" Cosa?"-
Dal monitor alla sua destra, vedo il suo cuore accelerare ancora.
-" Devi stare calmo Cris."-
-" Già e tu non dovresti essere qui, a quest'ora della notte. Tua madre si starà preoccupando. Chiama Johnson e fatti accompagnare a casa, io me la caverò anche da solo "-
-" Ma io voglio stare con te, non a casa."-
Le mie parole sorprendono entrambi.
"Dio che imbarazzo!"
Sento le dita della sua mano accarezzare debolmente la mia, mentre i suoi occhi si addolciscono posandosi incontrando i miei.
-" Ti ho fatta preoccupare un bel po', eh?"- mi chiede con voce roca.
Annuisco, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-" Scusa, non faccio che fare casini."- continua.
-" Non fa niente, l'importante è che stai bene. Sai, ho avuto molto tempo per pensare mentre ero seduta in sala d'aspetto. Non riuscivo a capire cosa ti avesse portato a perdere conoscenza.
Poi mi sono resa conto che se non ci fossi stata io, probabilmente nessuno si sarebbe accorto del tuo malore e questo mi ha resa davvero molto triste. Vedi Cris, io lo so che non sono nessuno per giudicarti, ma il tuo stile di vita non ti fa bene e questo lo sai anche tu."-
Si inumidisce le labbra, volgendo la sua attenzione altrove.
-" Lo so."-
-" E non intendi fare nulla per cambiare le cose?"-
Il suo cuore sembra rispondere per lui.
-" A volte è più difficile di quanto sembri."-
Abbasso lo sguardo, sconfitta.
"Le cose non cambieranno mai non è vero?"
-" Se vuoi vado via."- mormoro, non sapendo come reagire alle sue parole.
-" No, resta."-
"Oh Cris."
La presa della sua mano sulla mia, si fa improvvisamente più salda.
-" Ne sei sicuro?"-
-" Sì."-
"E va bene."
Recupero una sedia accomodandomi accanto a lui che nel frattempo, continua a tenere il capo rivolto verso la finestra.
Dopodiché non sento più neanche una parola da parte sua, si addormenta subito dopo.
"Vorrei tanto aiutarlo, ma come?"
Gli rimbocco le coperte, ma mi basta scorgere il suo volto illuminato dalla luce della sera, per bloccarmi all'improvviso.
Ha le guance bagnate e le labbra rosse, di chi in silenzio ha pianto tutte le sue lacrime.
"Oh Cris"
Con il dorso della mano accarezzo piano il suo volto.
"Se solo potessi capire quello che provi davvero."





Perché Sei Tu [Vol.2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora