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Stringo forte il volante della mia auto, mentre le parole di Cris continuano a riecheggiare fra i miei pensieri.
-" Togliersi la vita. Ma come ha potuto pensare a una cosa del genere?"-
Mi sento sommergere da un profondo senso di angoscia, mentre cerco di contenere le mie emozioni e un nuovo afflusso di lacrime.
" Lui lo sa. Lui sa benissimo che io non riuscirei a sopportare la cosa. Lui sa benissimo quanto la sua morte, potrebbe letteralmente distruggermi.
Non si tratta di ipotesi o fantasie, ma della dura realtà. Troppe volte il mio cuore ha dovuto sopportare il dolore di una perdita. Un nuovo impatto, mi farebbe impazzire."
Provo a contattare Lucas, ma il suo telefono risulta occupato, così decido di mandargli un breve messaggio.

Scusa se non mi sono fatta viva fino ad ora. Puoi perdonarmi?
Fra cinque minuti, sono lì da te.
Grace.

Fuori, l'aria mattutina di Los Angeles, è insolitamente fredda.
Provo ad inspirare a fondo, mentre cerco di scampare al traffico della città.
Nemmeno questo però, sembra riempire il vuoto che sento dentro, un profondo buco al centro del petto che mi ricorda quanto io sia stata inconsciamente vicina a perdere Cris.
Arrivata in ufficio, cammino a testa bassa, evitando gli sguardi indiscreti della gente.
Ho gli occhi gonfi e gli stessi abiti che indossavo ieri.
Penso a Cris e al fatto che in questo momento è con il dottor Foreman, nel suo studio.
"Chissà se sarà riuscito ad aprirsi davvero e a farsi aiutare."

<-"Prima mia madre, poi Theo, ed infine tu. Penso che dovrei levarmi di torno, almeno così finirei di far star male la
gente."->

Reprimo subito il ricordo delle sue parole, sentendo la gola improvvisamente secca.
"No Grace, smettila di pensarci. Lui non ti lascerebbe mai e il tuo cuore lo sa."
Cercando di tenere la mente più ovattata possibile, trascorro la prima parte della giornata in una specie di nebbia fredda.
Lucas mi parla in modo gentile e mi chiede spesso cosa mi passi per la testa, ma io decido di non dire nulla.
"Perdonami Luke, non è che io non mi fidi del tuo giudizio, ma semplicemente non mi sento ancora pronta ad affrontare la cosa."
Mi stringo le braccia attorno al corpo in preda ai brividi, ma proprio non riesco a riscaldarmi.
Sofferenti occhi grigi, il suo sguardo smarrito, le sue lacrime, tutto mi perseguita.
Questa mattina, io stessa ho voluto accompagnarlo dal dottor Foreman. Avevo paura che si  rifiutasse di salire, invece non l'ha fatto. Era sconvolto tanto quanto me, ed era chiaro che l'unica cosa che avrebbe voluto fare, sarebbe stata scappare. Dalle sue paure, dai suoi segreti, dalla vita che oramai, dice non appartenergli più. Però ha preferito restare e in questa scelta, ho rivisto un pizzico del vecchio Cris. Il ragazzo determinato e coraggioso, che non si tirava indietro davanti a niente.
Il ragazzo che alla fine mi ha fatta innamorare.
Non parlo con nessuno, se non strettamente necessario. Proprio non c'è la faccio ad avviare una conversazione sensata, in questo momento.
Interagisco in modo impersonale e devo ammettere che mi ci vuol più tempo del solito per far fronte ai miei impegni.
Lucas mi saluta, dice di dover raggiungere i responsabili di varie testate giornalistiche per concordare alcuni dettagli sulla sponsorizzazione della Smith's Company.
Annuisco, ma non dico nulla.
Per l'intera giornata, Cris non si mette in contatto con me, in nessun modo.
Niente messaggi, niente telefonate, niente mail.
Non c'è traccia di lui, persino in ufficio.
"Questo silenzio è straziante."
Fisso il vuoto davanti a me, nella quiete assordante del mio ufficio e solo adesso, mi rendo conto di aver saltato persino il pranzo.
"Che ore saranno?"
Il mio orologio segna le cinque e trenta del pomeriggio, così decido di recuperare il mio cellulare è chiamare io stessa Cris, per avere notizie.
Apro la mia casella di posta elettronica e con sorpresa, trovo un sua mail.
" Grazie al cielo."

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Da: Ian Smith
A: Grace Miller
Oggetto: Strizzacervelli

Ciao Grace,
ti chiedo scusa per questa mail, ma sentivo il bisogno di parlare con qualcuno e senza pensarci molto, mi sei venuta in mente tu.
Io per qualche giorno non verrò in ufficio, ho alcune faccende in sospeso che sento l'urgenza di risolvere. Per quanto riguarda il dottor Foreman, ci tengo a dirti che è andato tutto bene, quindi non hai nessun motivo per essere ancora preoccupata per me.
Sì, questa mattina mi sono accorto che non stavi per niente bene e no, non voglio vederti mai più così, a causa mia. Non dico di essere nella mia forma migliore, ma sto bene, credo.
Detto questo, lascia che ti chieda scusa e ti ringrazi. Se tu non mi avessi convinto ad andare da Foreman, a quest'ora non avrei capito tante cose.
Come sempre, continui a salvarmi.
Sei il mio angelo.
Ti prego di continuare a tenerti lontana, da Jakov Smirnov.
Non sono ancora riuscito a scoprire molto su di lui, quindi continua a tenere gli occhi aperti.
Se ti capita in ufficio di vedere Jennifer, ignorarla.
Il matrimonio l'ha resa praticamente una iena isterica.
Se ti capita di incontrare mio padre, stagli alla larga!
Non stò scherzando, Grace.
Ti voglio lontana da lui.
Spero di non averti rubato molto tempo.
Se noti qualcosa di strano, chiamami immediatamente!
Ovunque io sia, correrò all'istante da te.
Spero di rivederti presto.
Con sincera gratitudine.

Perché Sei Tu [Vol.2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora