Mi verso un bicchiere di vino e raggiungo Simon ancora perso nella sua maratona di sex and the city.
Siamo a casa sua, è venerdì sera, ed entrambi non abbiamo uno straccio di uomo, con il quale passare weekend focosi in attici extralusso nell' Upper East side.
" Mio dio che tristezza."
-" Dì un po' socio, come abbiamo fatto a ridurci in questo stato?"-
Vado in contro al mio amico, sedendomi accanto a lui, mentre gli porgo il suo calice.
-" Parli della totale assenza di testosterone in questa stanza?"- mi chiede con un sorrisetto divertito.
-" Proprio lui."- affermo giù di corda.
-" Ma lo sai che non ne ho la più pallida idea? Insomma guardaci, cosa ci manca? Tu potresti essere la perfetta Carrie Bradshaw ed io la favolosa Samantha Jones, eppure siamo qui, isolati dal mondo esterno e con una crisi ormonale in corso."-
Guardo Simon accasciarsi disperato sul divano ultramoderno e sorrido.
-" Carrie Bradshaw?"-
-" Oh sì."- sussurra con voce sensuale.
-" E perché proprio lei?"- gli chiedo in preda alla curiosità.
-" Oh ma andiamo, non è ovvio?
Sei creativa, intelligente, possiedi degli abiti da urlo e vivi anche tu nel West Village, devi solo trovare il tuo mr Big e il gioco è fatto."-
-" Oh magari riuscissi a trovarlo per davvero! Ad ogni modo e tu? Cosa mi dici di te? Samantha Jones, eh?"-
Lo guardo con occhi maliziosi per poi scioccare le labbra.
-" Beh facciamo che lascio spazio alla tua immaginazione, ok?"-
Sorrido divertita riuscendo a stento a reggere il bicchiere fra le mie mani.
-" Mio dio Simon, tu sei un folle."-
-" Davvero? Eppure se ci pensi, la realtà delle cose non mi dà poi così torto."-
-" Già."-
Faccio un respiro profondo, per poi stendermi accanto a lui ed abbracciarlo.
-" Chissà cosa staranno facendo a quest'ora quei due."- dico, riferendomi a Lucas e Nicol.
-" Beh di sicuro se la stanno spassando più di noi."-
-" Nah, io e te ci stiamo divertendo troppo, per essere sorpassati da una coppietta agli esordi."-
Mi guarda con i tuoi impenetrabili occhi azzurro cielo e sorride.
-" Ah si? Solo una parola: vino. Noi ne abbiamo in quantità industriale, loro no."-
-" Accidenti mi sa che hai ragione."-
Mi guardo intorno nel suo appartamento dai tratti minimalisti e penso, che è stato un bene che mi abbia inviato a stare da lui per questa sera, anche perché devo ammettere, che l'idea di restare da sola in una casa vuota non mi entusiasmava un granché.
Bevo un'altro sorso di vino e all'improvviso mi sorge un dubbio.
" Casa bellissima, vita da libertino e tanto tempo libero, ma che lavoro farà?"
Guardandolo di sottecchi decido di fare l'indifferente per poi andare dritta al sodo.
-" Sai a cosa stavo pensando mr Samantha Jones?"-
Sorride divertito posando i suoi occhi su di me.
-" Mi illumini, miss Bradshaw."-
-" Ci conosciamo da quanto? Tre mesi? Eppure non ti ho mai sentito parlare del tuo lavoro."-
" Ecco, l'ho detto."
-" Beh effettivamente adesso che mi ci fai pensare, non mi sembra di avertene mai parlato. Ad ogni modo, vesto le persone più facoltose ed esigenti di New York, ed ho tanto, anzi troppo, tempo libero. A volte vorrei tanto dare una svolta alla mia vita, non so, investire in qualcosa di più produttivo, sentirmi più utile."-
Lo fisso a bocca aperta per qualche secondo, incapace di realizzare.
-" Oh mio dio, quindi sei un personal shopper?"-
-" Sì, diciamo di sì."-
Lo guardo con occhi sgranati e pieni di ammirazione.
-" Ora tutto ha un senso, insomma tu sei sempre elegantissimo e perfetto."-
-" Perfetto? Io avrei qualche dubbio."-
-" Ma smettila!"-
Restiamo a guardare la tv per un altro po', quando all'improvviso il suono del campanello fa sobbalzare entrambi.
-" Vado io."- esclamo su di giri per via del vino.
Mi precipito verso la porta aprendola con un abile gesto e chi mi trovo davanti?
Un bronzo di Riace dai lineamenti nordici e due spalle da giocatore di football.
-" Oh- mio-dio."-
Resto a guardarlo incantata sentendo le mie ovaie fare la ola.
-" Emh ciao."-
-" Ciao."-
-" Disturbo?"-
Lo guardo dalla testa ai piedi, inumidendo appena le labbra.
" Mio dio, che voce profonda!"
-" No no, anzi."-
-" C'è Simon?"-
Ed ecco la parte, in cui tutti i miei sogni da giovane donna in astinenza, vanno in fumo, già perché ovviamente...
-" Tu sei gay?"- chiedo con voce esitante.
-" Sì."-
" Ecco appunto."
-" Simon hai viste."-
Lascio entrare il dio nordico, richiudendo la porta in preda alla disperazione.
" Gay, perché gay? Non poteva essere vegano, porca paletta? Mi sarei accontentata anche di un vegetariano!"
Nel giro di pochi secondi, vedo il mio amico pietrificarsi davanti al dio, quasi avesse visto un fantasma.
-" Holger."-
-" Non dire niente, lo so che l'ultima volta hai detto di volere interrompere la nostra relazione, ma io non ce la faccio più a starti lontano. Ti prego Simon dammi una seconda possibilità."-
" Ah però, diretto e conciso, è così che si fa quando si vuole qualcosa!"
Guardo Simon osservarlo titubante, per poi far ricadere gli occhi su di me.
" Oh mamma, non mi dire che credeva che io fossi andata via e adesso vuole uccidermi."
-" Emh potresti concedermi un paio di minuti?"-
-" Sì, certo che sì."-
Povero Holger, non fa in tempo a finire la frase che io e Simon siamo già chiusi in bagno a cospirare contro di lui.
-" Cosa devo fare Grace?"- mi chiede il mio migliore amico in preda al panico
-" Ma come? Uno schianto come quello si presenta alla tua porta implorando una seconda possibilità e tu hai dubbi? Santo cielo Simon, ma perdonalo, no?"-
-" Sì lo so ma lui sembra volere qualcosa di serio."- mi confessa sottovoce.
-" E tu daglielo! Insomma, so perfettamente che sei stato innamorato di Lucas per anni, ma adesso è il momento di andare avanti. Andiamo, c'è un Adone di tre metri e con due spalle da favola in salotto, sei pazzo se non accetti!"-
-" Ma ti avevo promesso di passare la serata insieme!"-
-" Poco male, vorrà dire che ti sdebiterai pagandomi il pranzo."-
Mi guarda con occhi luminosi e mi basta davvero poco per capire che questo Holger, gli piace davvero.
-" E va bene mi hai convinto, ma sia chiara una cosa signorina: tu appena metti piede nel tuo appartamento mi chiami."-
Alzo gli occhi al cielo per poi acconsentire e lasciarmi accompagnare alla porta.
-" Allora io vado."- esclamo con aria maliziosa.
-" Ok."-
-" Stammi bene Holger."- urlo oltre le spalle di Simon.
-" Grace!"- esclama Simon per ammonirmi.
-" Che c'è? Volevo solo essere educata!"-
-" Sì ma se fai così è troppo strano."-
-" E allora? Ci vediamo mr Samantha Jones, spero che tu ti diverta questa notte, in dolce compagnia di Holger."- gli dico ammiccando.
-" Oh mio dio, smettila!"- sussurra imbarazzato.
-" Domani mattina voglio i dettagli, ciao."-
Sparisco alla velocità della luce inoltrandomi nei frenetici ritmi del via vai newyorkese, tutto normale, nulla di diverso, eccetto un piccolo dettaglio: c'è qualcosa che non va.
È come se avessi una brutta sensazione alla bocca dello stomaco, come se nell'aria di New York questa sera, ci fosse qualcosa di diverso, qualcosa di familiare che mi ricorda la mia Los Angeles, il punto però è: cosa?
Mi guardo intorno incerta su come comportarmi, ma poi faccio un respiro profondo e decido di lasciar perdere.
" Chissà cosa mi avrebbe detto di fare Theo."
Non faccio in tempo a formulare il mio pensiero che sento uno strano calore avvolgermi all'istante.
" É qui."
-"Stammi bene a sentire Grace, l'ultima volta c'è stato un folle che ha cominciato a seguirti.
Hai bevuto, sei stanca e in questo momento sei sola.
Vá a casa. Mi hai sentito?
Vá-a-casa e restarci, almeno fino a quando questa strana sensazione non sarà sparita.
Qualunque cosa sia non importa, non giocherai a fare la detective proprio questa sera.
Qui è il tuo tuo fratellone che parla, quindi vedi di darmi ascolto una volta tanto.
Ci sono delle nubi all'orizzonte Gracy, quindi allaccia la cintura di sicurezza e preparati al peggio, io sarò accanto a te"-
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Perché Sei Tu [Vol.2]
ChickLitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...