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Una decina di minuti dopo, vedo tornare la cara Sandra, proprio nel momento in cui Cris sta provando a tirarsi su.
-" Oh no."- lo sento borbottare fra se è se.
-" Il dottore arriverà a momenti."- dice avvicinandosi.
-" Dove crede di andare signor Smith?"-
Lui le lancia un'occhiataccia.
-" In bagno. Perché? Non posso?"-Piego le labbra, provando con tutta me stessa a trattenere in sorriso.
"Mio dio, avevo dimenticato che  quando Cris è in modalità bimbo di cinque anni, è uno spasso starlo a guardare."
-" Venga, l'aiuto io."-
Sandra fa per avvicinarsi, ma uno sguardo disperato di Cris, mi fa capire che è arrivato il momento di intervenire.
Già perché ricordate il problemino con il quale si è alzato questa mattina? Ecco, diciamo che non si è ancora risolto del tutto.
-" Emh mi scusi se mi intrometto."-  dico, facendo un passo in avanti e ponendomi fra lei e il povero sventurato.
-" Ma il signor Smith sembra stare decisamente meglio ora e dato che lo conosco bene, le assicuro che in un contesto simile, preferisce andare in bagno da solo."-
-" Esatto."- aggiunge Cris mentre si fa largo, spostando l'asta della flebo.
-" Il signor Smith è già svenuto una volta e se succedesse ancora?"- protesta la donna davanti a me, con aria accigliata.
-" Le assicuro che farò attenzione."- borbotta il diretto interessato, con disappunto.
-" In tal caso allora, vada pure in bagno. Si ricordi però che se succede qualcosa, io l'avevo avvertita"-
Cris fa una smorfia di disappunto.
-" Uccellaccio del malaugurio, così però me la tira!"-
Dieci minuti dopo lo vedo tornare mentre sotto lo sguardo furibondo di Sandra, si rimette a letto.
-" Spero che adesso la smetterà di protestare e comincerà a collaborare signore."-
Cris la fulmina con lo sguardo, annuendo.
-" Malgrado lei non mi piaccia un granché e mi creda, glielo dico davvero con affetto, direi che possiamo procedere."-
"Oh mio dio."
Piego le labbra in un sorriso, distogliendo lo sguardo dalla scenetta comica che si sta svolgendo proprio sotto i miei occhi.
"Non devo ridere, non devo ridere!"
Cris mi guarda con aria complice.
"Povera Sandra, di sicuro deve aver avuto pazienti migliori. D'altronde da quella testa calda di Cris, c'era da aspettarselo, anche se oggi sembra essere di umore migliore del solito."
L'infermiera sbuffa, controllando il monitor accanto a lui.
-" Un cuore molto movimentato il suo, eh?"-
-" Che cosa significa?"- chiediamo entrambi in coro.
-" Che la sua ragazza deve essere davvero speciale, per fargli venire il batticuore ad intervalli di all'incirca..."- controlla il suo orologio.
-" Dieci minuti."-
"Ragazza? Come ragazza? Non crederà mica che stiamo insieme!"
Cris ed io sbattiamo le palpebre confusi, ma ci basta incrociare i nostri sguardi, per arrossire.
"Mio dio, non siamo mica due ragazzini alle prese col primo amore no? Allora perché adesso non riesco più a guardarlo negli occhi?"
Avverto il mio buonsenso fare capolino, dandomi due belle sberle in pieno viso.
"Sveglia ragazza! Perché è il tuo ex che ti ha spezzato il cuore, ecco perché!"
-" Io..."- borbotto imbarazzata.
-" Io non sono la sua ragazza."-
-" Già, noi non stiamo insieme."- aggiunge quasi all'istante Cris.
Lo vedo sorridere anche se sul suo volto, mi sembra di scorgere la solita ombra grigia, che lo accompagna costantemente da quando sono tornata qui a Los Angeles.
" Forse non sarei dovuta essere così diretta."
-" Beh in tal caso, lasci che le faccia i miei complimenti signorina."- interviene Sandra.
-" È necessaria una certa intelligenza, per non farsi abbindolare da uomini insulsi come il qui presente."-
-" Ehi"- prova a protestare Cris.
Sbatto le palpebre confusa, ma mi basta guardare l'espressione accigliata che Cris le rivolge, per ritrovare il buonumore e ridere di gusto.
-" La ringrazio."-
Tutta soddisfatta, vedo la cara Sandra, prendere un manicotto per misurare la pressione.
-" Quando crede che potrà uscire?"- chiedo a Sandra, mentre Cris continua a guardare il suo braccio, con aria preoccupata.
-" Suppongo molto presto, dato che i parametri vitali sono nella norma, ma questo dovrà deciderlo solo il dottore. La pressione è apposto."-
Toglie il manicotto, appuntando qualcosa sulla sua cartella.
Poi la porta si apre all'improvviso e vedo il dottore fare capolino, mentre mi saluta con un sorriso.
-" Buongiorno signor Smith. Sono il dottor Stewart, come si sente oggi?"-
Cris passa con lo sguardo da me a lui.
" Non sembra molto contento."
-" Bene."- dice a denti stretti, mentre esamina l'uomo davanti a lui, con attenzione.
-" Fantastico, allora mi faccia dare un'occhiata più da vicino."-
Comincia a visitarlo con attenzione. Prima gli punta una luce negli occhi e poi gli controlla i riflessi.
-" Molto bene sembrerebbe tutto normale."-
Poi esamina il suo battito cardiaco, chiedendogli di respirare a fondo e tossire a comando.
-" Come immaginavo."- borbotta fra se è se.
Non sembra avere l'aria preoccupata o accigliata, è tranquillo.
-" Come va con la testa signor Smith?"- chiede all'improvviso, ponendo fine alla sua visita.
-" Bene."-
-" Nessun dolore?"-
-" Beh sì, ma nulla di eccessivo."-
-" Le prescrivo qualche analgesico allora. Fra qualche minuto le farò compilare qualche modulo e dopodiché potremo dimetterla."-
Sbatto le palpebre confusa.
"Ma come? Tutto qui?"
-" Quindi questo significa che sta bene?"- chiedo titubante.
Il dottor Stewart, lancia un'occhiata verso Cris, quasi volesse chiedergli il permesso di parlare.
-" Mi-mi faresti un favore Grace?"- la voce di Cris è dolce, ma allo stesso tempo preoccupata.
-" Potresti andarmi a prendere un po' d'acqua? Ho davvero molta sete."-
"Perché tutto d'un tratto, ho l'impressione che voglia mandarmi via?"
-" Ma sì, certo."- mormoro.
Prendo la mia borsa uscendo alla svelta dalla stanza. Appena arrivata in corridoio però, decido di fermarmi qualche minuto in più, per origliare la loro conversazione.
" Non guardatemi in quel modo. So bene che non si fa, ma io ho bisogno di sapere come stanno davvero le cose."
-" Allora dottore, qual'è il suo responso?"- la voce di Cris è appena udibile.
-" Beh mi piacerebbe dirle che lei è in ottima salute signor Smith, ma non è così."-
"Lo sapevo. Porca paletta, lo sapevo che c'era qualcosa che non andava!"
-" Ieri sera lei era in condizioni pietose, con in corpo il triplo del limite consentito di alcol. Abbiamo dovuto fargli una lavanda gastrica e degli esami specifici, per assicurarci il corretto funzionamento di tutti gli organi. Fortunatamente non abbiamo trovato nulla di anomalo, ma è evidente che lei soffre di una grave  malnutrizione e questo non le fa affatto bene."-
-" Ok ma resta il fatto che comunque non avete trovato nulla, no?"-
Sento il dottor Stewart sospirare pesantemente.
-" Sì signor Smith, lei è sano come un pesce, ma le cose potrebbero complicarsi all'improvviso se non la smette di bere e non comincia a seguire un regime alimentare adatto ed equilibrato. Posso chiederle quante volte, nell'arco di una settimana, fa consumo di alcol?"-
-" Tutti i giorni."-
Le parole di Cris mi lasciano completamente sotto shock.
"Perché in tutto questo tempo, non mi sono mai accorta di nulla?"
-" Come immaginavo. In tal caso, mi lasci dire che l’uso cronico di alcol può portare a seri danni celebrali e sindrome di Korsakoff, con perdita di memoria e decadimento intellettivo con deficit sensitivi e motori. Inoltre, potrebbero esserci gravi problemi alla muscolatura cardiaca, con rischi di infarto del miocardio. In poche parole signor Smith, lei rischia di morire."-
"Morire?"
Resto a fissare il vuoto davanti a me, con occhi sgranati.
-" Santo cielo dottore, non le sembra di essere un po' troppo fatalista, adesso?"- dice Cris.
-" Assolutamente no, data anche la sua eccessiva malnutrizione. Mi dica signore, in cosa consistono i tuoi pasti abituali?"-
-" Barrette energetiche e frullati proteici, lì dentro c'è tutto quello di cui ho bisogno. Faccio molto sport nel mio tempo libero e quindi..."-
La risata del dottor Stewart, riecheggiare fra le pareti della stanza.
-" Barrette energetiche e frullati proteici? Spero che lei stia scherzando!"- la voce del dottor Stewart è decisa e severa.
-" Santo cielo, davvero non ci arriva? È proprio perché pratica molto sport, che lei dovrebbe mangiare sano. Sto parlando di cibo vero Smith, tanto per intenderci. Quando è stata l'ultima volta che ha consumato un pasto completo?"-
-" Porca miseria adesso sto cominciando a stancarmi!"-
-" Perché ha tutta questa avversione nei confronti del cibo?"-
-" La smetta di farmi tutte queste domande e mi dica semplicemente, perché ieri sera sono svenuto. A parte l'alcol e la malnutrizione come sto?"-
Sento una breve pausa, seguita poi da un tono freddo e conciso.
-" Lei sta benissimo signor Smith, abbiamo fatto molti esami e sono risultati tutti negativi."-
-"Bene, allora perché sono ancora qui?"-
Apro lentamente la porta della stanza di Cris, riuscendo finalmente a vedere entrambi, da un piccolo spiraglio che punta dritto su di loro.
-" Se devo essere sincero, io mi sono fatto un'idea ben precisa sulla faccenda. Prima di rivelargliela però, mi piacerebbe sapere se gli è capitato anche altre volte di sentire dei disturbi improvvisi, di qualsiasi tipo. "-
-" Beh a dire il vero sì. È da qualche anno che mi capita di sentirmi strano, poi nell'ultima settimana le cose sono peggiorate. Un momento prima sto bene, e quello dopo sento il mio petto comprimersi all'improvviso, fino a farmi mancare l'aria. Palpitazioni, nausea, debolezza. Non sono mai riuscito a capirne il motivo, anche perché sono sempre stato in ottima salute."-
Abbasso lo sguardo, provando a metabolizzare le sue parole.
"Perché? Santo cielo, perché in tutto questo tempo non ha mai fatto nulla per risolvere questi problemi? Mio dio il dottore gli ha anche detto che potrebbe morire! Ha davvero così poca considerazione per la sua vita?"
Vedo il medico davanti a lui annuire, mentre prende nota di qualcosa sulla sua cartella.
-" La salute c'entra ben poco in questi casi, signor Smith.
Non me sono sicuro, ma molto probabilmente lei soffre di attacchi di panico o più comunemente chiamati disturbi da panico."-
"Che cosa?"
-" Sono una classe di disturbi d'ansia. Comuni disturbi psichiatrici, che costituiscono un fenomeno sintomatologico 
complesso e piuttosto diffuso. 
Mi sono permesso di sottoporre il suo caso al dottor Foreman, uno dei migliori psicologi e psicoterapeuti in circolazione che oltre ad operare in questo ospedale, ha anche uno studio privato. Entrambi siamo concordi sul fatto che lei dovrebbe iniziare un breve ciclo di sedute, per andare a fondo del suo problema e risolverlo. Già, perché data la sua scarsa alimentazione e la sua dipendenza dall'alcol, è evidente che c'è un problema di fondo, che lei si rifiuta di accettare e di conseguenza, affrontare."-
Il volto di Cris si trasforma improvvisamente, in una maschera di disappunto.
-" Uno strizzacervelli? Io le dico che senza un preciso motivo, sento il mio cuore schizzarmi fuori dal petto e lei invece di darmi dei farmaci, mi manda da uno psichiatra? Porca miseria, io non ho problemi! Non vuole curarmi? Non è in grado di capire che diavolo ho? Grandioso, ma lo dica prima la prossima volta. Tutti i suoi fottuti giretti non mi servono proprio a niente!"- le urla di Cris fanno sussultare persino la povera Sandra, dall'altro lato della stanza.
-" Signor Smith, mi creda quando le dico che abbiamo fatto tutti gli esami possibili per capire da cosa dipendesse il suo malore, ma non abbiamo trovato niente.
Lei stesso mi ha confermato poco fa, che è sempre stato in ottima salute. Allora io le chiedo: i suoi malori sono davvero frutto del nulla o c'è  qualcosa, un gesto, o una persona, a provocarli?"-
Gli occhi di Cris si rabbuiano all'improvviso, mentre vedo il suo volto sbiancare di colpo.
"Non ci posso credere..."
Mi faccio coraggio e decido di entrare.
-" Grace!"-
Cris mi guarda con occhi allucinati.
-" Sì, ho sentito tutto."- ammetto in un sospiro.
Poi mi volto verso il dottor Stewart.
-" Lei crede davvero che si tratti di attacchi di panico?"- gli chiedo, incrociando le braccia al petto.
-" Sì, signorina Miller."-
-" Allora lo devi fare."- dico a Cris, ignorando il resto dei presenti.
-" Grace tu non capisci."-
-" No, quello a non capire sei tu! Hai sentito quello che ti ha detto il dottore? Tu morirai! Per quanto ancora intendi continuare a farti del male? Tu hai bisogno di aiuto Cris Smith, quindi adesso fissi un benedetto appuntamento con questo dottor Foreman e ti fai curare! È vero, io e te ormai abbiamo preso strade diverse, ma sei un illuso se credi che io ti lascerò distruggere giorno per giorno, quello che sei."-
Una lacrima di dolore misto a rabbia, rotola giù dalla mia guancia.
Rivedo l'auto di Theo, che giace ormai distrutta in un angolo della strada e l'ambulanza, che porta via il suo corpo senza vita.
-" Tempo fa me lo avevi promesso, ricordi? Niente più funerali e abiti neri.
Io ho già perso mio fratello, non voglio perdere anche te. "-

Perché Sei Tu [Vol.2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora