Suono il campanello dell'appartamento nuovo di zecca, del mio migliore amico.
-" Chi è?"- sento borbottare dall'altro lato della porta.
-" Chi vuoi che sia?'- gli chiedo in tono ironico.
Non ha il tempo di aprire la porta, che sono già aggrappata a lui come una scimmietta al suo ramo preferito.
-" Oh cielo, Grace!"- mi dice trattenendo a stento le risate.
-" Ciao amico."- mormoro con la testa nascosta nell'incavo del suo collo, per poi stampargli un enorme e sonoro bacio sulla guancia.
-" Ciao piccola mia."-
Mi abbraccia forte a se, inspirando il mio profumo mentre con un piede si richiude la porta alle spalle.
Caspita, è solo da qualche giorno che si è trasferito qui e già mi manca terribilmente.
Lo so, un uomo ha bisogno dei propri spazi, ma ormai dopo due anni insieme, si fa fatica a riabituarsi alla routine.
-" Mi sei mancata ieri scimmietta."- si accomoda sul piccolo divano a pochi passi dall'ingresso mentre la sottoscritta continua a tenerlo ben stretto.
-" Anche tu e non immagini quante volte avrei voluto chiamarti, ma poi ho pensato che forse eri impegnato, oppure in dolce compagnia, infondo era pur sempre sabato."-
-" L'unica compagnia che ho avuto, è stata la cara miss radio mentre disfavo gli interminabili scatoloni."-
Sorrido ripensando alla mole di roba che ha dovuto sistemare nelle ultime ventiquattro ore.
-" Per fortuna che non c'ero allora."-
Mi guarda a bocca aperta.
-" Cosa? Oh ma grazie, bella amica che sei."-
-" Beh non è colpa mia sei hai un sacco di cianfrusaglie e poi ti ricordo che è stata la sottoscritta ad aiutarti ad inscatolarli."-
Lo guardo con occhi dispettosi per poi fargli una linguaccia, mentre lui spalanca gli occhi incredulo.
-" Cianfrusaglie? ma che dici, quelli sono cimeli sportivi che un giorno varranno migliaia di dollari."-
" Sì certo, come no."
Scuoto la testa in segno di resa.
" È inutile è una guerra persa in partenza."
-" È va bene, hai vinto tu contento?"-
-" Sì, abbastanza."-
Sciolgo il mio abbraccio per poi alzarmi ed andare in perlustrazione.
-" Caspita quanto è piccola!"- esclamo guardandomi attorno.
-" Già, abbastanza."- sussurra con voce rassegnata.
-" Dai Luke non fare così, guarda che pur essendo piccolo, io credo che questo appartamento sia davvero carino."-
Guardo i suoi occhi vagare per la stanza, per poi posarsi su di me.
-" Sai, quando mi hanno detto di New York, avevo pensato a qualcosa di leggermente diverso rispetto a questo."-
-" In che senso?"-
-" Guardati attorno Grace, credi davvero che dopo anni passati a sgobbare senza ricevere mai alcun riconoscimento, io mi meriti questo?
Questa casa è uno schifo, così come il mio ufficio."-
Faccio un passo verso di lui, mettendo una mano sulla sua spalla.
-" Lucas, dai non dire così."-
-" Ma è la verità Grace! Guardati attorno qui è tutto minuscolo, persino la doccia, tu non hai idea di quanta fatica faccio ogni volta per entrarci, sarebbe piccola persino per un folletto."-
Mi lascio sfuggire un sorriso:
-" Allora davanti a me ho il folletto più carino di tutta Manhattan."-
Alza gli occhi al cielo:
-" Non sto scherzando Grace, qui la situazione è davvero tragica, per non parlare degli idioti che lavorano con noi, non ce né uno, che non abbia provato a metterci il bastone fra le ruote."-
-" Già, ma abbiamo sempre vinto noi."- gli dico per cercare di tirarlo su.
-" Perché oramai non ci butterebbe giù neanche un uragano dopo tutto quello che abbiamo passato io e te, ma se non fosse stato così? Se fossimo stati dei ragazzi normali? Ci avrebbero già fatto a pezzi, te lo dico io."-
Gli prendo il volto fra le mani, posando la fronte contro la sua.
-" Ma non è successo e mai succederà. Senti Luke, lo so che New York non è come ti aspettavi e che in questo periodo ti senti sotto pressione, ma non puoi permetterti di farli vincere ok?
Vedi le cose da un'altra prospettiva: questo appartamento è piccolo? Meglio, sarà più semplice tenerlo in ordine, i colleghi sono degli idioti? Fantastico, non dovrai sforzarti di essere amichevole con tutti.
Hai lavorato troppo per cedere proprio ora ed io non intendo permettertelo!"-
L'ombra di un sorriso, compare sul suo volto corrucciato.
-" Sì lo so, scusa. Forse litigare con Simon mi ha messo di cattivo umore."-
" Cosa? Ho sentito bene?"
-" Litigare? Ma che dici?"- lo guardo confusa, non riuscendo a credere alle mie orecchie.
-" È successo poco prima che tu arrivassi, ma sta tranquilla nulla di importante."-
Mi volta le spalle, sparendo nella cucina ad un paio di metri da me.
-" Oh non ci provare Johnson!"-
Mi guarda confuso:
-" Non so a cosa ti stai riferendo."-
-" Ah no? Quindi non mi stai tenendo all'oscuro semplicemente per non farmi preoccupare?"-
Lo raggiungo nella mini cucina, mentre prepara due tazze di caffè.
-" Non ti sto tenendo all'oscuro, è solo che non mi va di parlarne."-
-" Ah sì? Beh allora mi dispiace, perché si da il caso, che la sottoscritta intende farti sputare il rospo."- gli dico guardandolo in cagnesco.
-" Grace!"-
-" Lucas!"-
-" Grace!"-
-" Sì, bravo mi chiamo così, ora se gentilmente mettiamo fine a questo braccio di ferro, io sono pronta ad ascoltare quello che hai da dire."-
Cerca di ammonirmi sfidandomi con lo sguardo, ma non intendo cedere.
" Se crede che mollerò la presa sull'argomento, di sbaglia di grosso."
Fortunatamente dopo un paio di minuti abbondanti, lo vedo gettare la spugna.
-" Ah è va bene hai vinto tu, dio quanto sei cocciuta!"-
Lo guardo con aria soddisfatta sedendomi sul bancone della cucina.
-" Sono tutta orecchi Johnson."-
-" È colpa mia, sono stato io a litigare con lui."-
Alzo gli occhi al cielo.
-" Non avevo dubbi."-
-" Beh come puoi biasimarmi? Ti aveva promesso un aiuto nella ricerca di un appartamento ed è sparito, è ovvio che la cosa non mi sia piaciuta, se solo conoscessi la zona ed avessi più tempo libero ti aiuterei io.
Mi aveva assicurato che, entro la fine della settimana avresti avuto una casa e invece guardati, stai ancora in quel cavolo di hotel!"-
-" Ma non è colpa sua, poverino."-
-" Sì che lo è!"- esclama con tono severo -" Tu sei una ragazza, non dovresti stare da sola in una città come questa e lui invece di aiutarti cosa fa? Si mette a flirtare a destra e a manca.
Tu non hai idea di quanto la cosa mi faccia stare male Gracy, anzi già che ne stiamo parlando, ti informo che da domani ti trasferisci qui da me."-
"Cosa?"
-" Ma Lucas è contro le regole dell'azienda!"-
-" Chi se ne frega, se dovessero riprendersi questo appartamento, non sarebbe poi una così grande perdita."-
Lo guardo e non posso che pensare a quanto io sia fortunata.
" Oh Lucas, saresti davvero pronto a sacrificati per non lasciarmi sola?"
Sì è vero, si è arrabbiato con Simon anche se lui non aveva colpe, ma come posso essere arrabbiata con lui.
-" Grazie Lucas, non so davvero come farei senza di te, ma c'è una cosa che dovrei dirti."-
Posa la tazza di caffè che ha fra le mani, per poi guardarmi incuriosito.
-" Davvero? E di cosa si tratta?"-
-" Di una sistemazione per me, tu non ci crederai mai ma sembro aver trovato qualcosa!"-
Lo vedo animarsi di colpo venendomi incontro.
-"Stai scherzando?"-
-" Assolutamente no, oggi ho incontrato una ragazza simpaticissima, che quando ha saputo che ero alla ricerca di un appartamento, mi ha detto che ne conosceva uno da propormi."-
-" Oh mio dio, ma è fantastico!"-
-" Lo so!"- urlo cercando di contenere l'euforia.
-" Allora ci basterà metterci in contatto con lei e fissare un appuntamento, hai il suo numero?"-
" Oh cavolo."
Un attimo, mi basta un solo attimo per piombare nella disperazione più profonda.
-" No."- sussurro con voce sommessa.
-" Cosa?"-
-" No, non ce l'ho il suo numero."-
Lo so a cosa state pensando, sono un idiota, ma come darvi torto.
-" E come ci metteremo in contatto con lei? Telepatia?"- mi chiede un Lucas esasperato.
-" Beh lei è una sensitiva quindi..."-
-" Oh Grace andiamo! Come diavolo si fa ad essere così sbadati!"-
" Già, come si fa ad essere così sbadati?
Oh Grace accidenti a te!"
-" Il negozio di tatuaggi!"- esclamò tutto d'un tratto.
-" Cosa?"-
-" Quando l'ho conosciuta, mi ha detto di lavorare in un negozio di tatuaggi poco lontano da qui."-
Vedo il mio migliore amico, alzare gli occhi al cielo esasperato, per poi guardarmi e sorridere.
-" Sei una pasticciona Gracy."-
-" Lo so."- sussurro abbassando lo sguardo sulle mie dita.
-" Ma guai a te, se non facessi parte della mia vita."-
Incrocio i suoi occhi, per poi lasciarmi sfuggire un sorriso.
" Menomale, mi ha perdonata."-
-" Ti voglio bene Luke."- gli sussurro imprigionandolo fra le mie braccia.
Sorride:
-" Te ne voglio anch'io scimmietta."-
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Perché Sei Tu [Vol.2]
ChickLitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...