Lo guardo con aria di sfida mentre i suoi occhi freddi e taglienti, incontrano i miei.
Sembra arrabbiato per qualcosa, anche se a primo impatto, quello che mi colpisce è il suo volto sconvolto e pallido.
-" Non ti conviene fare questi stupidi giochetti con me."- mi dice, mentre mi avvicino a lui di qualche passo.
-" Io non faccio giochetti Smith, ma di certo non posso ignorare l'espressione da serial killer con cui mi stai guardando in questo momento."-
Provo a mantenere la calma e ad utilizzare un tono ironico, ma a quanto pare questo non serve a calmare i suoi nervi.
-" Beh di certo avrò i miei motivi."-
-" Ed io non sono qui a sindacare questo."-
-" Però mi stai provocando."-
"Cosa?"
Lo guardo a bocca aperta, facendo fatica a credere alle sue parole.
-" Provare ad alleviare la tensione che si respira in questo ufficio, per te è provocare? Mio dio, ma ti sei visto? Non fai che trattare male chiunque, per non parlare del fatto che sembri portare costantemente il peso del mondo sulle tue spalle. Santo cielo ce l'hai con me?"-
Le mie parole sembrano sorprenderlo.
-" Lascia stare."- mormora, aggrottando la fronte.
Mi siedo ad una delle due poltrone davanti alla sua scrivania.
Cris mi guarda di sottecchi, mettendosi subito in allerta.
-" Non mi sembra di averti invitato a sedere."- dice a denti stretti.
-" Beh io non ho intenzione di andare via per il momento quindi, faccio quello che voglio. E poi, ti ricordo che io non accetto ordini da te, quindi sappi che ogni tuo tentativo d'ora in avanti, sarà inutile."-
Mi metto composta, sistemando la gonna a vita alta nera, che ho scelto di indossare per la giornata di oggi.
-" Cocciuta come sempre, Miller."- sibila, nascondendo la foto che stringe fra le mani, nella tasta interna della giacca.
-" Si può sapere cosa vuoi da me?"- mi chiede poi tutto d'un tratto.
-" Un po' del tuo tempo Smith, solo questo. Ah e ovviamente la tua approvazione. Qui dentro ci sono alcune bozze su come vogliamo trasformare il vostro sito internet e come vorremmo pubblicizzare l'azienda."- gli dico, porgendogli la cartella con i vari documenti.
-" Devi solo dare un occhiata e dirmi, se c'è qualcosa che vorresti cambiare o se per te va bene così."-
Mi guarda in modo scettico, sfiorandosi le labbra con il dito indice, in modo lento e ipnotico.
-" Siete voi gli esperti no? Fate quello che volete e mettiamo fine a questa storia, il prima possibile."-
"Il suo labbro inferiore è leggermente gonfio. Sono sicura che deve averlo morso molte volte, prima che io entrassi nel suo ufficio."
-" Non è così che funziona Smith. Lucas è un grafico, ma qui l'interior design sei tu. L'azienda è tua."-
Aggrotta la fronte mentre si sistema sulla sua poltrona.
Sembra irritato.
-" Credo di averti già detto mille volte, che io non possiedo nulla di questa azienda."-
-" Beh ma comunque la gestisci."-
-" Gestire non significa possedere. Se io possedessi davvero questo posto, non passerei la mia giornata a lavorare come un mulo, senza avere uno straccio di riconoscimento."-
Alzo gli occhi al cielo.
" Santo cielo, oggi è proprio intrattabile, eh?"
-" Va bene ma quello che volevo farti capire, è che se alla fine vuoi ottenere un buon risultato, devi collaborare con noi. Infondo ci sarà pure un motivo, se lavoriamo in azienda e non a casa no? Tu conosci questo posto, hai svolto questo lavoro per anni e solo tu puoi guidarci nella giusta direzione. Aiutaci a capire cosa vuoi davvero per questa azienda. "-
Fa un respiro profondo, passandosi una mano fra i capelli.
-" Vi ho già detto che cosa voglio."-
"Santo cielo. E poi quella cocciuta sarei io."
-" Sì ma devi approvare le nostre proposte, per consentirci di andare avanti. Quindi dai un'occhiata a queste bozze e dimmi cosa ne pensi."-
-" Adesso?"-
-" Sì, adesso."-
-" Ok, allora te le farò avere più tardi con le mie annotazioni."-
" Mi sta cacciando o sbaglio?"
-" No, risposta sbagliata. Tu le guardi adesso e ne discutiamo insieme."- spiego diligentemente come se stessi parlando ad un bambino.
I suoi occhi saettano verso i miei, fulminandomi con un solo sguardo.
-" Ti informo cara Miller, che non c'è bisogno di usare questo tono. Non sono un'idiota. "-
"Oh mio dio."
-" Non ho mai detto che sei un'idiota."-
-" Sì invece."-
Distolgo lo sguardo, in preda alla frustrazione.
-" E va bene l'ho detto, ma non in questo momento. Santo cielo non puoi dare un'occhiata a questa cartella e basta? Proprio non se ne parla di rendermi le cose facili, eh?"-
Chiudo gli occhi per un momento, provando a rilassare i miei nervi.
"Calma Grace, resta calma e concentrata e vedrai che andrà tutto..."
Il volto di Jakov compare improvvisamente fra i miei ricordi.< -" Sono stato benissimo stasera."- >
" No, non adesso."
<-" Ti chiamo in settimana."-
-" Ok."-
Le sue labbra si posano senza esitazione sulle mie, lasciandomi sorpresa. >"Mio dio, ma perché proprio non riesco a pensare ad altro?"
Cris si alza dalla sua scrivania, dando un'occhiata veloce alle bozze di Lucas.
Ha l'aria corrucciata, mentre si morde nervosamente il labbro inferiore, con lo sguardo accigliato.
" Oh mamma!"
Nonostante il velo di barba, le sue continuano ad essere, a mio modesto parere, le labbra più sexy che io abbia mai visto.
Così carnose e invitanti che quasi, quasi...
" Oh no, aspetta un attimo. Ma che diavolo sto dicendo?"
-" L'idea di una galleria fotografica con i nostri migliori progetti, nel nostro sito internet, mi piace. Anche se non capisco il perché dovrebbe esserci una mia foto sopra i contatti dell'azienda."- mi dice posando i suoi occhi su di me.
-" Beh sarebbe una dimostrazione di professionalità e garanzia. È come se tu stessi trasmettendo ai tuoi clienti il desiderio di stabilire un contatto diretto con loro, esponendo te stesso in prima linea. E poi se decidono di affidarsi a questa azienda, devono pur sapere chi la gestisce no?"-
Sbatte le palpebre perplesso, schiarendosi la voce.
-" Allora dovrebbe esserci la foto di mio padre, non la mia."-
Alzo gli occhi al cielo.
"Sapevo che mi avrebbe detto una cosa del genere."
-" E va bene, vada per la foto di tuo padre."- mormoro, prendendo nota della cosa.
Poi lo guardo ancora, concentrandomi nuovamente sulla sua bocca.
"Chissà se bacerà ancora così bene."
Mi lascio andare ad un sonoro sospiro, ma mi basta un attimo per realizzare appieno, l'assurdità a cui ho appena pensato.
" Ma che diavolo mi prende oggi?"
Abbasso gli occhi imbarazzata.
" Non dovrei pensare a queste cose, soprattutto se si tratta di Cris però...
Ah per la miseria, perché durante il bacio di Jakov non ho provato un fico secco?
Insomma non fraintenderemi, lui è davvero un uomo affascinante, ma il contatto con le sue labbra mi ha lasciata indifferente e non riesco a capire il perché."
Guardo Cris, ancora immerso nella lettura dei documenti.
Sembra concentrato e avvolto da un'aura di mistero.
Non so a cosa sta pensando o cosa lo abbia potuto sconvolgere prima, fatto sta che sembra avere un piglio professionale che di certo non gli si può negare.
Passeggia su e giù nel suo ufficio, mentre la luce del sole che si riflette nei suoi occhi, li rende vivi e ricchi di infinite sfumature.
" Forse ora ho capito perché il bacio di Jakov mi ha lasciata indifferente, sapete?"
I suoi capelli ormai lunghi, gli ricadono sulla fronte, incorniciando il volto fin troppo magro.
" L'ultimo uomo ad avermi baciata prima di Jakov è stato Cris."
-" Tieni Miller, ho controllato tutto e per quanto mi riguarda potete procedere."-
"Io lo amavo e di conseguenza, ogni suo gesto per me assumeva un significato speciale."
Annuisco, afferrando la cartella che mi porge.
" Dopo di lui, non c'è stato nessun'altro."
-" Molto bene, allora lo riferirò a Lucas. Buona giornata signor Smith."-
" È assurdo lo so, ma per quanto io lo voglia negare a me stessa, una parte di me sarà sempre legata a lui."
Mi dirigo verso l'uscita, ma prima di richiudere la porta alle mie spalle, lo vedo afferrare un bicchiere e una bottiglia di liquido ambrato.
" Ci sono volte in cui mi sembra di scorgere il vecchio Cris in lui."
-" Non dovresti bere a quest'ora del mattino."-
"Uno sguardo, un'espressione, un gesto."
-" Non immischiarti nelle mie faccende Miller. Non ho bisogno di una balia, che si prenda cura di me."-
" Poi però realizzo che è solo un'illusione e mi riconnetto alla realtà."
-" Fa come ti pare ma non dirmi che non ti avevo avvisato."-
" Il vecchio Cris non esiste più."
-" Tu e le tue fottute manie di salvare il mondo."-mi dice con un sorriso beffardo.
-" Hai ragione."- sussurro, richiudendomi la porta del suo ufficio alle mie spalle.
-" Non si può salvare chi non vuol essere salvato."-
STAI LEGGENDO
Perché Sei Tu [Vol.2]
ChickLitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...