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Ed eccoci qui, dopo tanto finalmente è arrivato il momento. Siete pronte? Spero di non deludervi ❤ Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti!

Buona lettura a tutti ❤



Cris POV
Part III


La cerimonia va avanti senza troppi intoppi.
Tutti sorridono, tutti sembrano felici. Tutti, eccetto me, Jennifer e stranamente anche John.
"Mi chiedo a cosa stia pensando."
La luce che filtra attraverso le maestose finestre istoriate, illumina l'altare.
Mi volto a guardare la mia futura moglie e devo ammettere che sembra una vera dea scesa in terra. Capelli biondi e lucenti, ed occhi azzurri come il mare. Senza dubbio splendida, non c'è che dire. Anche se non potrebbe essere più diversa, dalla ragazzina sagace con la quale sono cresciuto.
"Grace."
Il solo pensare a lei mi fa male.
"Tanto intelligente, perspicace e sveglia, quanto testarda, dispettosa e ostinata."
Inspiro a fondo provando ad ignorare il senso di colpa che sento, ogni volta che nella mia mente rivedo il suo volto.
"Chissà come sarebbe andata a finire la nostra storia, se non ci fosse stato mio padre a rovinare ogni cosa."
I miei occhi si posano su John e Odette Wild stretti l'uno nell'altra. Li guardo a lungo e mi basta questo, per avere la mia risposta.
Poi il reverendo Stone interrompe il flusso dei miei pensieri.
Parla di quanto sia importante trovare la persona giusta e quanto potente possa essere la sua influenza nella nostra vita. Di legami indivisibili e amore.
-"È di questo che noi esseri umani viviamo."- dice ad un certo punto. -"Ci avete mai riflettuto? Noi lottiamo per amore. Soffriamo, cadiamo e ci rialziamo. A volte ci capita di vincere, altre no. Ma cosa saremmo noi senza quella scintilla incandescente che anima il nostro cuore?"-
Tutti lo ascoltano con attenzione, quasi ammaliati dalle sue intense parole, incluso me.
Poi i nostri sguardi si incrociano e per un momento, mi sembra quasi di scorgere nei suoi occhi un riflesso familiare.
Come se fossi tornato indietro nel tempo e a parlarmi, fosse il mio migliore amico. Theo.
"Mi chiedo come sia possibile."
-"Avete mai provato ad immaginarlo?"- continua poi. -"Vi siete mai chiesti come potrebbe essere la vostra vita senza amore? Certo, alcuni potrebbero erroneamente pensare che il mondo sarebbe un posto migliore. Non esisterebbe più il dolore, così come l'amarezza o il rimpianto e ci risparmieremmo anche un mucchio di seccature. Ma a quale prezzo?"- fa una breve pausa. -"Cos'è che a quel punto ci renderebbe ancora umani? Niente." - allarga le braccia mentre i miei occhi, incrociano quelli freddi e spietati di mio padre. -"Diventeremmo dei mostri governati dall'odio e dal disprezzo verso il prossimo. Non ci sarebbe più salvezza per nessuno ed è per questo, miei cari signori, che noi tutti abbiamo bisogno di credere nell'amore."-
Stone inspira a fondo, come se stesse cercando le parole giuste per esprimere ciò che sente.
-"Intendo quello autentico. Quello vero che non conosce ostacoli o imposizioni. E a chi è convinto di poterne fare a meno, io dico che si sbaglia; perché non è rinunciando ad esso, che si possono risolvere le cose."-
Una morsa straziante mi afferra il cuore, stringendolo fino a togliermi il fiato.
"Perché tutto d'un tratto ho l'impressione che si stia riferendo a me?"
Distolgo lo sguardo dai suoi intensi occhi inquisitori, posandolo sugli anelli fra le mani di Richard. Pronti per essere indossati.
Sento il petto comprimersi, mentre provo a mandare giù questo boccone fin troppo amaro.
È come se qualcuno mi avesse trafitto la gola con una lama incandescente e non riuscissi più a respirare.
Provo ad allentare il nodo della mia cravatta, nel vano tentativo di scongiurare questa orrenda sensazione.
"Cristo, io so bene quello che mi sta succedendo: si chiama senso di colpa e mi sta letteralmente divorando."
Un vortice di pensieri, mi scuote nel profondo.
"Quanto vorrei che le cose fossero più facili."
Gli occhi mi si riempiono di lacrime.
"E sapete cos'altro vorrei? Poter dire a Grace la verità, senza provare l'agghiacciante paura di perderla. Vorrei poter fermare mio padre e cancellare tutti i miei sbagli. Tornare indietro a quello che ero e provare davvero, a riprendere in mano la mia vita. Ma non posso."
Stringo forte i pugni, sentendo un profondo ed umiliante senso di impotenza, attanagliarmi lo stomaco.
"In qualunque modo io decida di agire, finirò col fare del male a delle persone innocenti, ed è un qualcosa che proprio non riesco ad accettare."
Sul volto del reverendo Stone compare una ruga di preoccupazione, quasi riuscisse a sentire i miei pensieri.
-"Tutti commettono degli errori."- dice poi, dopo avermi guardato a lungo.
Sorrido sarcastico.
"Come se questo fosse una giustificazione."
-"È nella natura di ogni essere umano, sbaglire."- continua.
"Già. E fare del male a delle persone che non se lo meritano? Anche questo fa parte della natura umana?"
Mi passo una mano fra i capelli, in preda all'esasperazione.
"Cristo santo, tutto questo è ridicolo. Io che ascolto le baggianate di questo ciarlatano, Grace che torna a New York con quell'idiota di Johnson e mio padre che riesce a farla franca.
Nulla di tutto questo sarebbe dovuto accadere e invece è successo e indovinate di chi è la colpa?"
Serro la mascella con forza.
"Se solo non mi fossi lasciato dominare dalla paura ..."
Padre Stone continua a fissarmi. Fiero, austero, solenne. Poi tutto d'un tratto, ho l'impressione che il tempo attorno noi si fermi.
Ogni cosa si fa sfocata, come se stessi rivivendo un sogno.
-"E se ti sbagliassi?"- la voce del mio migliore amico, mi colpisce come un fulmine a ciel sereno.
"Cosa?"
Il volto di Stone prende improvvisamente le sembianze di quello di Theo.
"Mio dio, sono diventato pazzo. Ho anche le visioni, adesso."
Sgrano gli occhi, mentre mi blocco in preda allo stupore.
-"E se fosse semplicemente il coraggio di tornare ad essere te stesso, quello che ti manca?"- le sue parole sussurrate con dolcezza, hanno sul mio cuore l'effetto di un uragano.
"E se tutto questo, non fosse solo il frutto della mia immaginazione?"
Un barlume di speranza, anima il mio petto.
"Come è possibile?"
-"Dammi retta fratello.-" continua. -"Tu non fai altro che affidarti alla ragione, ma dimentichi il vero Cris, perché se vuoi salvare mia sorella e risolvere tutta questa faccenda, non devi far altro che tornare ad essere te stesso."-
Sbatto le palpebre, confuso.
-"Io non capisco. Come è possibile che io riesca a vederti? Tu sei..."-
-"Morto? Sì lo sono. Ma questo non mi impedisce di entrare in contatto con te, se necessario."-
Mi guardo intorno, decisamente confuso.
-"Ok, quindi tu adesso sei un fantasma."-
Piega la testa di lato, chiaramente in disaccordo.
-"Credo che il termine più corretto sia angelo custode."-
Mi passo una mano fra i capelli, stringendoli forte all'altezza della nuca.
-"Un angolo custode. Ok, credo di poterlo accettare. E sei qui per evitare che io faccia una sciocchezza."-
-"Esatto."-
-"E posso vederti solo io?"-
-"Sì, ma ora non è questo l'importante. Se sono qui Cris, è solo per dirti che sposare Jennifer Wild è un grosso errore. Non è lei la donna della tua vita."-
L'emozione mi stringe la gola.
-"Allora non sono l'unico a pensarlo."-
-"No, ed è proprio per questo che devi lottare. Basta essere arrendevole amico mio, questo non sei tu! Tuo padre in tutto questo tempo non ha fatto altro che riempirti di bugie. Ti ha fatto credere di essere un inetto senza spina dorsale, ti ha plagiato a sua immagine e somiglianza facendo leva sulle tue debolezze, ed ha persino provato a fare del male a mia sorella Grace, incolpando te per l'accaduto. Tu devi fermarlo!"-
Abbasso il capo, mentre un brivido di paura mi percorre la schiena.
-"Io non posso, Theo. Se dovessi fallire, Grace morirebbe per colpa mia."-
Avverto un calore confortante, irradiarsi dal centro del mio petto e diffondersi in tutto il corpo.
-"Non succederà. La tua volontà è più forte di quanto credi e poi non sei solo in questa battaglia. Ci sono io al tuo fianco."-
Il mio cuore manca un battito.
-"Io credo molto in te, Cris. Non deludermi."-
Poi una luce accecante colpisce il mio viso, costringendomi a distogliere lo sguardo.
Quando riapro gli occhi, lui non c'è più.
"Se ne è andato."
Mi guardo intorno confuso e il tempo attorno me, sembra tornare a scorrere normalmente. Dentro di me però, qualcosa si spezza.
Sento il mio cuore battere più veloce e l'adrenalina incendiarmi le vene.
Guardo mio padre e per la prima volta dopo quasi tre anni d'inferno, non ho più alcun timore. Come se Cris avesse finalmente preso il sopravvento su Ian, tornando a farmi sentire più vivo che mai.
Chiudo gli occhi una volta e tutto il mio corpo si rilassa. Quando li riapro, so con certezza cosa fare.
La cerimonia va avanti senza altre interruzioni; le preghiere, i canti, le letture. Poi arriva il momento tanto atteso dai presenti: le promesse.
Il reverendo Stone guarda Jennifer, formulando la fatidica domanda.
-"Jennifer, vuoi tu prendere Ian come tuo sposo, promettendo di essergli fedele nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia? Di amarlo e rispettarlo per tutti i giorni della tua vita, finché morte non vi separi?"-
Con la coda dell'occhio noto Donovan guardarla con rammarico. Lei finge di non prestare attenzione alla cosa, ma è evidente che la sua presenza qui oggi, la rende nervosa.
Dopo un attimo di esitazione, posa i suoi occhi lucidi su John e Odette.
-"Lo voglio."-
Poi tocca a me.
-"E tu, Ian, vuoi prendere Jennifer come tua sposa, promettendo di esserle fedele nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia? Di amarla e rispettarla per tutti i giorni della tua vita, finché morte non vi separi?"-
La risposta è semplice.
-"No."-
-"Cosa?"- la voce acuta della donna accanto a me, si innalza fra lo sconcerto generale.
-"Hai sentito benissimo, Jenny. Ho detto di no. Io. Non. Voglio. Sposarti."-
-"Oh mio dio."- Odette Wild impallidisce, mentre la vedo svenire fra le braccia di suo marito, John.
-"Figliolo, sei davvero sicuro della tua decisione?"- il reverendo Stone mi inchioda con i suoi grandi occhi magnetici, provando a farmi cambiare idea.
-"Assolutamente sì, padre."-
-"Ma tutto questo è assurdo, Ian. Se non desideravi sposarti, perché sei qui oggi?"-
Nell'intera chiesa cala all'improvviso, un silenzio quasi assordante.
-"Beh io..."-
I miei occhi si posano su John Wild, poi su mio padre, ed infine nuovamente su John.
-"Semplicemente, credevo di non avere scelta."-
Jennifer mi prende il braccio, stringendolo con forza.
-"Ian ma che cosa stai dicendo?"- sussurra a denti stretti.
-"La verità, Jenny. Nient'altro che la verità. E se vuoi sapere la mia opinione, dovresti farlo anche tu."-
I suoi occhi si riducono a due fessure sottilissime.
-"Non ho la più pallida idea di quello a cui tu, ti stia riferendo."- sbotta.
-"Ah davvero? Allora perché non lo chiedi al buon vecchio Donovan? Sono sicuro che lui sarà ben più che felice di rivelare ai tuoi genitori, come stanno davvero le cose fra di voi."-
Il suo volto perde ogni traccia di colore.
-"Santo cielo, ma cosa diavolo stai dicendo? Dove è finito tutto il tuo buon senso? Ci sono trecento invitati in questa chiesa, Ian, quindi smettila di dire cose assurde e torna in te. Non mi sembra il caso di dare spettacolo."- dice con la voce ridotta ad un sussurro.
-"Jennifer per la miseria, ma perché ti ostini a mentire? Loro hanno tutto il diritto di sapere."-
Prova a colpirmi in pieno viso, ma con un gesto deciso riesco a fermarla.
Mi guarda con astio e rancore, lanciando un'occhiata nervosa verso gli ospiti alle nostre spalle.
-"Te lo chiedo per l'ultima volta, Ian. Torna in te."-
-"No."- dico, lasciandola di stucco.
Lei mi fulmina con lo sguardo.
-"No?"-
-"No. Tu non mi ami ed io, fidati, sono lontano anni luce dall'uomo perfetto che credi io sia. Se ci sono due persone che oggi non dovrebbero sposarsi... Beh quelle siamo noi."-
Si guarda intorno, nervosa.
-"E allora cosa dovremmo fare? Io non voglio deludere ancora una volta i miei genitori."- sussurra con voce spezzata. -"Loro ti adorano e se gli dicessi che mentre stavo con te mi sono innamorata di un altro uomo, probabilmente..."-
Non fa in tempo a finire la frase che la voce profonda di mio padre, si intromette fra noi.
-"Ora basta!"-
Il mio sguardo scatta verso di lui, mentre tutto il mio corpo si irrigidisce per la tensione.
-"Cosa diavolo significa questo spettacolo?"-
Mi si avvicina lentamente, trasudando odio e risentimento.
"È fuori di sé. Lo conosco."
-"Ci dispiace signor Smith, noi..."- borbotta Jennifer, quasi intimorita dai suoi glaciali occhi grigi. -"Noi avevamo solo bisogno di parlare un po', ma ora che le cose si sono sistemate..."-
Poso una mano sul braccio della donna accanto a me, intimandogli di fermarsi.
-"Va bene così Jenny, lascia che ci pensi io."-
"Questa non è la tua battaglia."

Perché Sei Tu [Vol.2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora