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Resto inchiodata su questa sedia per non so quanto tempo, incapace di muovermi o proferire parola.
Non so cosa fare, e a preoccuparmi ancora di più, è il suo volto triste e cupo.
"Cosa c'è che non va Simon?"
Non passa molto però, prima che finalmente prenda coraggio ed inizi il suo racconto.
-" La prima volta che incontrai Lucas al college, non ero che un ragazzino impacciato e incasinato, con un mucchio di problemi a tormentarmi.
Nessuno mi rivolgeva la parola, nessuno mi si avvicinava, ero il frocetto sfigato da prendere in giro nei momenti di noia e il bersaglio perfetto da torturare alle feste della confraternita.
Odiavo me stesso e tu non hai idea di quanto detestassi anche il mondo chi mi circondava.
Poi un giorno ho incrociato un ragazzo che invece di prendermi in giro, mi ha semplicemente sorriso: era Lucas.
Bello, solare, gentile, non c'era una qualità che non ammirassi in lui.
Avrebbe potuto schiacciarmi, come faceva il resto del campus, ma non lo fece e così al secondo anno di università, chiesi alla segreteria di essere collocato in stanza con lui."-
-" Davvero? Credevo che fosse stata una cosa casuale."- esclamo stupita.
Scuote la testa e all'istante vedo comparire l'ombra di un sorriso sul suo volto.
-" Questo è solo quello che ho sempre fatto credere a lui."- ammette con un luccichio nello sguardo.
"Oh certo, avrei dovuto capirlo da sola."
-" E poi?"- gli chiedo in preda alla curiosità.
-" All'inizio sembrava spaesato, non si aspettava che fra tutti i ragazzi, gli fossi capitatato proprio io, ma lo accettò e con il tempo oltre che a un modello da seguire, diventò anche il mio migliore amico, l'unico per l'esattezza.
Se avevo un problema, lui era pronto ad aiutarmi, se non riuscivo a capire qualche concetto, lui mi offriva il suo aiuto. Non ha mai voluto niente in cambio anche se alla fine, seppur involontariamente, si è preso la cosa più preziosa che avevo a quel tempo, ovvero il mio cuore."-
" Oh mio dio..."
Lo guardo senza parole, impallidendo dinanzi all'idea che si sta facendo strada dentro di me.
" Lui e Lucas..."
Abbassa lo sguardo, celando la sua tristezza dietro un sorriso amaro.
-" So esattamente quello a cui stai pensando, credimi i tuoi pensieri ti si leggono fin troppo bene sul volto."-
" Davvero? Quindi è per questo motivo che adesso ha smesso di guardarmi?"
-" Mi dispiace Simon, è solo che sono un po' confusa, tutto qui.
Non riesco a capire con esattezza cosa stai cercando di dirmi e se devo essere sincera, prima di arrivare a conclusioni affrettate, preferisco che sia tu stesso a parlare."-
Le sue mani, le vedo tremare sotto il peso del mio sguardo.
"É nervoso, su questo non c'è dubbio, ora devo solo capire il perché."
-" Ci sono stati giorni"- sussurra con voce esitante -" in cui ho creduto di odiati ed altri, in cui ho odiato me stesso."-
É come se qualcuno mi avesse tirato una sberla in pieno viso.
" Non posso crederci, lui mi odia. Perché? Cosa ho fatto di sbagliato?"
-" L'odio è un sentimento davvero grande Simon."- affermo, cercando di nascondere la mia delusione.
-" Lo so, ma quando si è deboli, non c'è forza di volontà che tenga. Ho lasciato che le mie insicurezze dominassero la mia mente e non c'è cosa più stupida al mondo, ero geloso così..."-
" Che cosa?"
-" Un momento, tu eri geloso di me?"- gli chiedo contenendo a fatica lo sgomento.
-" A dire il vero, un po' lo sono anche tutt'ora."- ammette.
-" E perché? Santo cielo per quale motivo? Io non possiedo niente di speciale!"-
-" Ti sbagli."-
-" No invece, insomma guardami!
Sono una ragazza come tutte le altre, come può un ragazzo attraente ed elegante come te, essere geloso di me?"-
Vedo le sue spalle tremare, schiacciate dal peso delle parole non dette.
" Avanti Simon parla, tira fuori una volta per tutte quello che ti porti dentro."
-" Tu hai lui dannazione, non ti sembra abbastanza? Quattro anni, santo dio ho dovuto aspettare quattro anni per rivederlo e poi arrivi tu e dai tutto per scontato.
Credi che sia una cosa che è dipesa da me? Credi che io mi sia innamorato di lui intenzionalmente?
No dannazzione, certo che no, ma cosa puoi saperne tu, che hai avuto la possibilità di essere sua e non l'hai neanche saputa apprezzare?
Per otto anni sono restato in silenzio, ad osservarlo da lontano. Già perché a me nulla è permesso, perché sono un uomo e non una donna e perché fra tutte le persone di cui potevo innamorarmi, ho scelto proprio il mio migliore amico."-
Anche se continua a tenere lo sguardo basso, è impossibile non vedere la lacrime che sfugge al suo controllo, per poi scivolare via.
-" Io non ho nessuno Grace, dannazzione!
La mia famiglia mi ha voltato le spalle quando gli ho confessato di essere gay e a parte Lucas, non ho nient'altro.
Come credi ci si senta? Lui è stato il mio punto di riferimento per otto anni, ma adesso ci sei tu e tutto d'un tratto io non esisto più. "- lo vedo tremare mentre la sua voce si perde fra le lacrime.
" Oh Simon."
Cerco di restare abbastanza lucida per entrambi, anche se in questo momento è una delle cose più difficili.
-" Tu non lo hai perso."- gli confido in un sussurro.
-"Davvero? E allora perché mi ha evitato in tutti questi giorni?"-
-" Perché ti vuole bene."-
-" Cosa?"- per la prima volta, da quando ha deciso di rivelarmi i suoi sentimenti verso Lucas, riesco nuovamente a vedere i suoi occhi, ormai rossi e gonfi.
-" Tu dici di averlo perso ma io ti assicuro che non è così.
Sì è vero, purtroppo lui non potrà mai ricambiare i tuoi sentimenti, e sì, comprendo che questa presa di distanza da parte sua può averti destabilizzato, ma ti assicuro che ha sempre agito per il tuo bene."-
-" Dici sul serio?"- mi chiede con un velo di speranza negli occhi.
-" Certo che sì, insomma Simon, Lucas ti vuole bene e tu non hai idea di quanto si sia preoccupato per te.
Tutto questo tempo passato a nascondere i tuoi veri sentimenti, tutto questo dolore, a cosa è servito?"-
-" A niente."- ammette sottovoce.
-" Allora tira fuori tutte queste emozioni e lasciati aiutare, è l'unico modo per andare avanti."-
-" E se dovesse voltarmi le spalle?"- mi chiede con voce tremante.
-" Non lo farà."-
Prendo le sue mani fra le mie per rassicurarlo e subito mi sembra di vedere i suoi lineamenti rilassarsi.
Lo guardo negli occhi e non posso non rivedere la Grace di un paio d'anni fa, ma lui può farcela io lo so.
-"Un giorno le ferite guariranno e ti sembrerà di stare meglio, vedrai. Riderai, canterai e ti verrà persino voglia di ballare così, all'improvviso. "-
Sorride speranzoso.
-" Dici davvero Grace?"-
-" Certo e perché no? Abbi fiducia nel tuo cuore, credimi può essere in grado di fare grandi cose."-

Perché Sei Tu [Vol.2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora