Cris POV
Faccio un respiro profondo per scongiurare il senso di nausea che mi attanaglia lo stomaco.
" Cristo credo proprio di aver esagerato con la vodka ieri sera, ma d'altronde quell'idiota di Colin continuava a mettere in dubbio la mia resistenza, dovevo pur dimostrargli quanto si sbagliava, no?"
-" Signore, i membri del consiglio sono tutti riuniti nella sala riunioni, desidera che gli dica di aspettare ancora?"- la voce di Sandy, la mia segretaria super sexy, rimbomba nella mia testa mentre suona esitante, dall'interfono sulla mia scrivania.
Poverina, è così tanto terrorizzata da me, che un giorno o l'altro credo proprio che ci resterà secca, non che sia un mio problema, ovviamente.
Se dovesse dimettersi infatti, ho un'intera lista di pollastrelle che venderebbero l'anima pur di sostituire la cara Sandy.
-" Da quanto tempo stanno aspettando?"- gli chiedo con voce autoritaria.
-" Quaranta minuti, signore."-
" Perfetto."
-" Dì loro che sto arrivando allora."- affermo soddisfatto.
Se c'è una cosa che ho imparato negli ultimi anni a capo di questa schifosa azienda, è che se vuoi davvero che gli altri ti rispettino, devono vederti come una minaccia.
"Già, forse è anche per questo motivo che amo tenerli in bilico sull'orlo di una crisi di nervi." penso fra me e me.
Percorro il breve corridoio che divide il mio ufficio dalla sala riunioni, per poi entrarvi con un sorrisetto soddisfatto stampato sul volto.
-" Signori, lasciate che vi dica che è davvero un piacere vedere le vostre facce."- mi dirigo verso la poltrona a capo del lungo tavolo in legno pregiato, con passo deciso guardando con piacere come i loro volti passano dal contrariato al sottomesso nella manciata di pochi secondi.
-" Buongiorno signor Smith, ci stavamo giusto chiedendo il perché ha voluto radunare l'intero consiglio, per poi lasciarci qui ad aspettare.
Cos'è che l'ha trattenuta fino ad ora?"-
"Leeman, gran pezzo di odiota, ci avrei scommesso che non si sarebbe lasciato sfuggire l'occasione."
-" Con tutto il rispetto Leeman, quello che mi ha trattenuto fino ad ora, non sono cose che la riguardano, il suo compito, così come gli altri, è quello di coordinare i vari reparti e supervisionare l'operato dei nostri addetti non, ficcare il naso nelle mie faccende private.
Come suo superiore dunque, mi aspetto che una mancanza di rispetto simile, non si ripeta mai più in futuro. Sono stato chiaro?"- la mia voce è forte e decisa mentre con lo sguardo cerco di fargli capire chi comanda in questa stanza.
" Brutto impiccione che non sei altro!"
-" Chiarissimo signore."- sussurra con voce sommessa per poi sedersi con la coda fra le gambe.
" Ben ti sta, idiota!"
Faccio per accomodarmi ma con la coda dell'occhio noto un Colin divertito che a stento riesce a trattenersi.
" Ah davvero?"
-" Colin Geller."- sussurro con voce melliflua.
-" Sì signore?"-
-" Ci tieni al tuo lavoro in questa azienda?"-
Mi guarda confuso, come se non avesse ancora compreso il punto della questione.
-" Sì signore."- mi dice incerto.
-" Allora vedi di sederti in modo composto e cominciare ad illustrarmi il resoconto degli ultimi mesi nel reparto contabile, prima che ti prenda a calci qui davanti a tutti e ti sbatta fuori da questa azienda!"-
Lo vedo impallidire, per poi tornare in se, ed illustrare gli infiniti grafici che aveva preparato per questa riunione.
" Mi dispiace caro Colin, ma per quanto possiamo spassarcela insieme, qui dentro io sono il capo e tu un dipendente che mi deve rispetto così come gli altri."
Non giudicatemi, dopo due anni spesi a dirigere un'azienda che alla fine dei conti, appartiene esclusivamente a mio padre, sono molti i nomignoli che mi hanno affibbiato in questo ambiente.
C'è chi mi paragona ad uno squalo senza pietà e chi giura che io non abbia un cuore.
Ad ogni modo, a me sta bene così.Ore diciotto: sono stanco, stressato e non vedo l'ora di calmare i miei nervi con un po del mio amato whisky d'annata.
No, questa sera non avevo voglia di andare per locali, quindi sono tornato nel mio appartamento, niente di pretenzioso ovviamente: soffitti alti, arredamento ultramoderno e quadri orrendi, terribilmente costosi, che non ricordo neanche di aver comprato.
" Dio che giornata da incubo!"
Do uno sguardo al mio cellulare e notando le chiamate della mia "ragazza" , decido di ignorarle ed andare a fare una doccia fredda.
Venti minuti dopo però, me la ritrovo in salotto avvolta in giacca e pantaloni di pelle .
" Dio, lei no!"
-" Ciao Ian!"- tuona dall'alto dei suoi tacchi vertiginosi.
Faccio un sospiro rassegnato.
-" Ciao Jenny."-
-" Ti ho chiamato un centinaio di volte e non ti sei degnato di rispondere neanche una volta e adesso vengo qui e ti trovo mezzo nudo mentre fai finta di non sapere, che dovevamo andare ad in concerto questa sera, io e te!"-
" Il concerto? Oh cristo sì è vero!"
-" Emh mi dispiace dolcezza ma il lavoro mi ha completamente assorbito oggi, così ho finito con il dimenticarmene."-
Mi fulmina con i suoi grandi occhi azzurri.
-" Hai dimenticato il concerto, però a quanto pare non dimentichi mai di spassartela con quello sfigato di Colin."-
Faccio un respiro profondo, mentre cerco di controllare i miei nervi.
" Sta calmo, cavolo lo sai che non puoi permetterti di maltrattarla!"
-" Lo so, hai ragione baby e ti chiedo scusa, ma io sono un disastro con le questioni di coppia e lo sai."-
Mi avvicino piano a lei, per poi lasciarmi perdonare con un lungo e lussurioso bacio.
" Ti prego, dimmi che ti ho convinta."
-" E va bene, ma ti perdono solo perché trasmetteranno il concerto in TV!"-
Lascio andare l'aria che trattenevo nei polmoni in un sospiro di sollievo.
" Grazie al cielo!"
Indosso qualcosa al volo per poi perdermi, nel rispondere alle infinite mail che avevo tenuto in sospeso durante la giornata.
-" Ian, tesoro corri il concerto è già cominciato!"- sento la voce acuta di Jennifer risuonare nelle pareti del mio appartamento.
-" Sì, ancora un paio di minuti e sono da te."-
Spedita l'ultima mail la raggiungo in salotto, ma passano solo in paio di secondi, prima che io realizzi di chi è il concerto che stanno trasmettendo in TV.
"Ed Sheeran, no!"
-" Che c'è hai visto un fantasma?"- la voce della Wild richiama la mia attenzione.
-" Era questo il concerto che dovevamo andare a vedere?"- chiedo con la voce ridotta ad un sussurro.
-" Sì, mio padre era riuscito a recuperare un paio di biglietti, perché non ti piace?"-
Abbasso lo sguardo per qualche secondo per poi andarmi ad accomodare accanto a lei.
-" Non particolarmente."-
Ascolto le canzoni susseguirsi, una dopo l'altra sentendo dentro di me una insolita irrequietezza crescere sempre di più.
" Di cosa hai paura Smith? È solo uno stupido concerto non vedi?
Già, di cosa ho paura?"
Un paio di note, me ne bastano solo un paio per rammentare all'istante le parole esatte di quella canzone: " Kiss me".
" Dannazione no!"
Sento i battiti nel mio cuore farsi sempre più incessante ed il peso dei ricordi, schiacciarmi fino quasi a farmi mancare il fiato.'Il tuo cuore è contro il mio petto.
Le tue labbra premute sul mio collo.
Mi sono innamorato dei tuoi occhi, ma loro ancora non mi conoscono.
È un sentimento che avevo dimenticato.
Adesso sono innamorato.'Stringo forte i pugni, cercando di arginare il fiume in piena di ricordi legati a lei, ma sembra quasi impossibile.
La prima volta in cui l'ho stretta davvero fra le mie braccia, la prima volta in cui le sue labbra sono state mie.
Mi porto una mano al petto sentendo una fitta improvvisa.
" Dannazzione che dolore!"
-" Ian, stai bene?"- la voce di Jennifer mi riporta improvvisamente al presente ed io non posso che pensare:
" No, io non sto bene!"
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Perché Sei Tu [Vol.2]
ChickLitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...