Perché Sei Tu [Vol.2]

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Cris POV

Resto immobile, ancora avvolto nelle lenzuola, aspettando che il solito senso di nausea mi passi, ma niente. È sempre la stessa storia, ogni sera mi riprometto di non bere, ed ogni mattina mi sveglio in questo stato.
" Sei proprio un idiota Smith."
Cerco di alzarmi, ma un groviglio di braccia e gambe me lo impedisce.
" Ma non mi dire!"
Cercando di non fare rumore, mi tiro su nell'oscurità del mio nuovo appartamento ultramoderno a Bel Air e subito me ne pento: una dolorosa fitta alla testa mi ricorda l'esagerata quantità di alcool che mi sono scolato ieri sera.
" Cristo che dolore!"
Dieci minuti dopo, sono in cucina, vestito di tutto punto, pronto per andare in ufficio.
Siete stupiti?
Beh non dovreste, è così che funziona per noi uomini, niente noie, niente drammi sul cosa mettere o non mettere, a noi basta una doccia e un paio di boxer puliti per essere pronti.
-" Buenosdias"-
-" Buongiorno fenomeno."-
Alzo lo sguardo dal giornale che stavo leggendo e la visione di due slanciate modelle dalla pelle color caramello, mi fa sentire l'uomo più fortunato del mondo.
-" Oh buongiorno bellezze, mi stavo giusto chiedendo quando intendevate portare i vostri perfetti fondoschiena in cucina."-
Le vedo sorridere complici, per poi sfilare davanti i miei occhi in una lenta ed impotica danza di fianchi.
-" Perché non torni a letto con noi?"- mi chiede la biondina dagli enormi occhi azzurri.
-" Perché dovevo essere in ufficio già venti minuti fa, ecco perché."-
-" E chi se ne importa dell'ufficio, vamos guapo, ti posso mostrare le stelle se vuoi."-
Guardo la mora da capogiro davanti a me è giuro che sono davvero tentato di mandare al diavolo il lavoro, insomma guardatele: sono nude davanti i miei occhi, mentre mi implorano di restare, non conosco i loro nomi, ma cristo se sono tentato!
-" Beh a quanto pare abbiamo qui due micette in calore eh?"-
Appena pronuncio queste parole, mi rendo conto di aver commesso un grande errore.
Flashback del passato riaffiorano nella mia memoria:

-" Buongiorno."-
-" Buongiorno gattina, credevo che stessi dormendo."-
Sorride.
-" No sono sveglia e poi, gattina?"-
La guardo e penso che il suo sorriso è il più bello del mondo.
-" Beh lo sei."-
-" Cioè?"-
Inspiro il suo profumo: un delicato aroma fruttato con note floreali che sa di primavera, di buono, di amore.
-" Sei intelligente, dispettosa e cocciuta, però hai anche grazia e dolcezza, per non parlare del tuo fascino"-
-" Fascino?"-
-

" Oh si, tu non hai idea dell'effetto che mi fai."-
Sorride ancora, ed io sento il mio cuore esplodere dalla felicità.

" Gattina, a me piaceva chiamarla così."
Lascio il bancone della cucina, per poi dirigermi verso l'ingresso principale.
" No dannazione questo non è il momento di ricordare."
-" Tre minuti, vi do tre fottutissimi minuti per prendere la vostra roba ed uscire di qui."-
Con passo incerto mi avvicino all'enorme specchio accanto all'uscita.
" Dacci un taglio con queste sciocchezze idiota!'
Guardo i miei occhi spenti e vuoti, persi nell'oblio del mio passato.
" È vero, mi ero dimenticato come ci si sentiva a svegliarsi accanto a lei."

" Io ti ho fatto entrare nella mia vita e tu mi hai pugnalata alle spalle"

"Dio quella frase mi tormenta.
I suoi occhi, il modo in cui mi guardavano ... "
Sono stato davvero bravo nel ferirla quella volta, ho scelto il migliore dei modi, il più violento, il più doloroso, il più distruttivo per entrambi, ed ora con il senno di poi, sento una fitta al petto, ogni volta che penso a lei.
-" Noi siamo pronte."-
La voce delle ragazze conosciute nel locale in cui sono andato a sbronzarmi ieri sera, mi distoglie dai miei pensieri.
-" Fantastico, all'ingresso troverete un taxi che vi porterà a casa, questi sono i soldi, è stato bello finché è durato."-
Dal portafoglio prendo alla svelta mille dollari, ma lo sguardo della modella spagnola mi fa capire di non essere per niente d'accordo.
" Oddio e adesso cosa vuole?"
Ogni giorno si ripete sempre lo stesso copione, prima mi dicono di volere una storia da una notte e via e poi il giorno dopo pretendono che le porti all'altare.
-" Noi non siamo in vendita e se siamo venute a letto con te, è stato solo per puro divertimento, il nostro ovviamente."-
" Cosa?"
Mi lascio andare ad una risata sarcastica, prima di avvicinarmi lentamente a lei.
-" Sei simpatica, davvero e normalmente questa è una qualità che apprezzo nelle donne, ma sia chiaro, non siete voi che avete portato a letto me, ma il contrario."- la guardo vacillare, per poi riassumere uno sguardo di finta sicurezza: " Patetica".
-" Guardami, ti sembra che io sia uno sprovveduto?
Le donne cadono ai miei piedi e gli uomini bramano il mio successo, siete state delle mie pedine fin dall'inizio e francamente, non sono il tipo al quale interessano i pensieri delle donne con cui decido di spassarmela. Tu e la tua amica, potevate intascarvi cinquecento dollari a testa e non lo avete fatto.
Fammi indovinare, vuoi mantenere intatta la tua dignità?
Beh mi dispiace, ma temo che sia troppo tardi per quella, avresti dovuto pensarci molto prima, ieri sera ad esempio, quando con la tua amichetta del cuore, hai deciso di farti usare dal sottoscritto che, fra parentesi, non ha neanche la più pallida idea di quali siano i vostri nomi."-
Con mio grande piacere, le vedo impallidire per poi fare qualche passo indietro.
-" Tu sei un mostro."- sussurra la bionda accanto a lei e non so perché, sento un'enorme piacere nell'udire il tono di disprezzo con cui lo dice.
-" Oh ti assicuro che posso essere davvero tante cose bambolina.
In questo momento ad esempio, sono quello che vi sta sbattendo fuori."-
-" Andiamo Alexia, non ne vale la pena! "- esclama la moretta accanto a lei e prima che io possa accorgermene, sono già fuori dalla porta.
" Che stupide, non si sono prese neanche i soldi per il taxi.
Ah andassero al diavolo!"
Recupero la mia valigetta e in men che non si dica, sono già avvolto dal traffico mattutino di Los Angeles.
" Fantastico" penso " questa giornata non poteva cominciare nel modo migliore"