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"Oh mio dio, ma io questa voce la conosco!"
Mi volto, incontrando un paio di angosciati occhi grigi, offuscati dalle lacrime e da qualcos'altro.
"Cos'è? Paura?"
-"Cris!"- tiro un sospiro di sollievo. -"Cosa ci fai qui?"-
Abbassa lo sguardo.
"Ha un aspetto orrendo."
-"Santo cielo, mi hai spaventata a morte! Perché te ne stavi qui al freddo e al gelo, sotto la pioggia incessante?"-
I suoi occhi incrociano nuovamente i miei, mentre scosso da tremori, inizia a balbettare: -"Io... io non sapevo dove andare, così ho cominciato a girare a vuoto per la c-città, fino a quando non mi sono ritrovato qui. So bene che è m-molto tardi e credimi, n-non pretendo niente da te. Avevo s-solo bisogno di vederti e appurare con i miei occhi che s-stai bene, tutto qui."- singhiozza.
È pallido, infreddolito, sconvolto.
Mi chiedo cosa lo abbia spinto a vagare sotto la pioggia per ore.
Vederlo in questo stato, mi fa male. Troppo.
Faccio un passo verso di lui, riparandolo dalla pioggia con il mio ombrello.
-"Vieni con me Cris, entra in casa. Sono sicura che una bella doccia calda, ti farà bene."-
Provo ad allungare una mano verso il suo viso, ma lui istintivamente si tira indietro scuotendo il capo.
-"No!"- urla. -"I-io non posso. Tu ti farai male s-se io resto con te."- la sua voce disperata, mi strazia il cuore.
-"Ma cosa dici?"- sussurro sgomenta.
-"L-la verità."- fa una breve pausa, provando inutilmente a ricacciare indietro le lacrime.
-"Anche lei si è fatta male a
c-causa mia."-
"Lei?"
Aggrotto la fronte, facendo fatica a capire.
-" Di cosa stai parlando Cris? Chi è che si è fatta male? Jennifer? Avete avuto un incidente?"-
Spalanca gli occhi pieni di paura, scuotendo il capo.
-"No lei... Lei sta bene. Credo."-
Una folata di vento gelido, lo fa sussultare.
Ha le labbra livide, mentre trema da capo a piedi.
"Se non mi sbrigo a togliergli questi abiti fradici, finirà con l'ammalarsi."
Senza interrompere il contatto con i suoi occhi, gli prendo dolcemente la mano tirandolo verso di me.
-"Io mi prenderò cura di te, Cris."- le parole mi escono di bocca, prima che io possa realizzare, il loro vero significato.
Il suo respiro si spezza, mentre con movimenti cauti apro il portone alle mie spalle, facendolo entrare.
-"Ora tu verrai con me e ti lascerai aiutare."-
Una lacrima sfugge al suo controllo, mentre riluttante decide di seguirmi su per le scale.
È freddo, troppo freddo. Sento le sue dita avvolgere la mia mano con esitazione, mentre continua a tenere lo sguardo basso.
"Oh Cris, che cosa può averti ridotto in questo stato?"
-"Sono a casa."- la mia voce è velata di emozione mentre esitante, lo vedo entrare nel mio appartamento.
Mia madre è in cucina, indaffarata come sempre, mentre mio padre è in soggiorno, completamente assorto da un'importante partita di football.
-"Oh ciao tesoro. Per fortuna sei tornata, stavo cominciando a preoccuparmi."-
La voce di mia madre sembra intimidirlo, spingendolo a fare un passo indietro.
-"Sta tranquillo Cris, lei è molto impegnata ora e dubito che noterà la tua presenza, almeno per il momento. Vieni, ti prendo dei vestiti puliti."-
Libera la sua mano dalla mia, distogliendo lo sguardo.
-"I-io non dovrei essere qui."-
Gli accarezzo il volto bagnato, godendomi la sensazione della sua barba sotto le mie dita. Serra gli occhi, deglutendo. Quando li riapre, riesco a leggervi dentro tutto il suo dolore e la sua angoscia.
-"Io credo invece, che tu sia nel posto giusto."- sussurro, ricacciando indietro le lacrime.
Sento il suo corpo rilassarsi, sotto il calore del nostro piccolo contatto.
-"Sono felice che tu sia venuto da me."-
Le mie parole sembrano calmarlo.
-"Vieni."-
Gli porgo la mano.
-"Vedrai che ti sentirai decisamente meglio, dopo aver tolto questi abiti bagnati."-
-"Tua madre andrà su tutte le furie."- la sua voce è bassa e roca.
-"Non preoccuparti per lei. Seguimi."- mormoro, mentre osservo la sua mano tremante stringere con dolcezza la mia.
Lo conduco nella mia stanza, spingendolo con delicatezza verso il bagno. Poi, mi affretto a recuperare asciugamani e vestiti puliti.
"Sono agitata, lo ammetto. Tutta questa situazione non mi piace per niente, così come lo sguardo stravolto che gli leggo in volto. È successo qualcosa, qualcosa di grosso. Non ho mai visto Cris in questo stato, a parte la volta in cui venimmo entrambi a sapere dell'incidente di Theo."
-"Eccomi."-
La mia voce sembra farlo sussultare, anche se prova a fare finta di niente. Con cautela, sflila i pantaloni del suo completo costoso.
-"Oh mio dio."-
"È magro. Troppo magro per essere un uomo di ventisette anni, alto un metro e ottantacinque. Fa tanto sport e si vede, ma proprio non posso ignorare le sporgenze ossute che mettono in evidenza la sua gabbia toracica, i fianchi e lo sterno."
Chiudo gli occhi, inspirando a fondo.
"A quanto pare la situazione è peggiore di quanto pensassi."
Facendo un passo esitante verso di lui, provo a schiarirmi la voce per attirare la sua attenzione.
-"Ecco."- sussurro, mentre gli porgo tutto quello che potrebbe servirgli.
-"Qui ci sono asciugamani e abiti asciutti. Ho recuperato anche un rasoio e della schiuma da barba dall'armadietto di mio padre, in caso potessero servirti."-
Si sfiora il volto, pensieroso.
-"Non ti piace proprio?"-mormora, indicando la sua folta barba.
Scuoto il capo con decisione.
-"Diciamo che non sono una grande fan del genere hipster. Specialmente se si tratta di te."-
Le mie parole sembrano vagamente divertirlo.
-"Buono a sapersi."-
Sbatto le palpebre, sollevata dalla sua reazione.
"Oh mio dio, sta sorridendo!"
Faccio per abbassare lo sguardo, ma notando il suoi boxer decisamente aderenti a causa dell'acqua, decido di fare marcia indietro.
"Oh cavolo."
Distolgo gli occhi, imbarazzata.
"Decisamente vedere Cris in mutande, non è come vedere Lucas."
-"Fantastico allora io..."- gli volto le spalle, provando a nascondere il mio volto arrossato. -"Io ti lascio alle tue cose. Se hai bisogno di qualcosa e spero proprio che tu non ne abbia, non esitare a chiamarmi."-
-"O-ok, Grace. Ti ringrazio."-
I miei occhi saettano per l'ultima volta verso i suoi, ancora gonfi e rossi.
-"Di niente."-
Chiudo la porta del bagno alle mie spalle, grata di poter finalmente tirare un sospiro di sollievo.
"Che situazione assurda."
Resto ferma a fissare il vuoto davanti a me, mentre il rumore scrosciante dell'acqua, fa mancare un battito al mio povero cuore ormai impazzito.
"Oh mio dio. Cris in questo momento, è nudo nel mio bagno."
Mi copro il volto con entrambe le mani, in preda alla confusione.
"E se dovesse scoprirlo mia madre?"
-" Grace?"-
"Ecco, lo sapevo. Neanche a farlo apposta."
Sussulto, cominciando ad avvertire un leggero senso di panico.
-"Tesoro, sei qui?"-
-"Emh... Sì mamma."-
"Ora mi ammazza, me lo sento."
La vedo entrare nella stanza, con indosso un grazioso grembiule da cucina.
-"Santo cielo. Da quando torni da lavoro, senza venire a dare un bell'abbraccio alla tua mamma?"-
Mi schiarisco la voce imbarazzata, non riuscendo a reggere il peso del suo sguardo.
"E adesso, come diavolo glielo dico?"
-"Beh mamma, diciamo che c'è stato un piccolo imprevisto e allora..."-
Aggrotta la fronte.
-"Imprevisto? Di cosa stai parlando?"-
Per la prima volta da quando è entrata nella stanza, sembra notare il mucchio di indumenti bagnati, sul pavimento.
-"Grace Miller, che cosa sta succedendo? E a chi appartengono queste cose? Si tratta di un uomo, non è vero?"-
-"Ecco, io..."-
-"Chi c'è oltre la porta alle tue spalle, signorina?"-
Deglutisco.
"Probabilmente dovrei solo dirle la verità, senza troppi giri di parole."
-"Allora?"-
Mi fissa con cipiglio, posando entrambe le mani sui fianchi.
-"Cris."- dico semplicemente.
Impallidisce.
-"Che cosa?"-
-"Hai sentito bene mamma."-
Mi guarda, sbattendo le palpebre incredula.
-"Ma sei impazzita?"-
-"No."- sussurro. -"Lui era sconvolto ed infreddolito. Ha camminato, per ore sotto la pioggia ed io..."-
Chiudo gli occhi un attimo, poi li riapro.
-"Io proprio non me la sono sentita di voltargli le spalle."-
Mi fissa letteralmente a bocca aperta.
"Non la biasimo, io stessa farei fatica a credere alle mie parole."
-"Dopo tutto quello che ti ha fatto?"- mormora, sconvolta.
Annuisco.
-"Ma Grace..."-
Alzo una mano, intimandole di fermarsi.
-"Lo so mamma, non occorre che tu dica altro. Questa però è una mia scelta e ti prego di rispettarla.
Probabilmente penserai che io sia un'idiota, ma non mi importa. Lui aveva bisogno di me."-
I suoi occhi si addolciscono.
-"Tu non finirai mai di stupirmi, non è vero?"-
La sua domanda mi lascia sorpresa ma nonostante questo, proprio non posso fare a meno di sentirmi in colpa.
"Probabilmente in questo momento deve sentirsi confusa e tradita dal mio gesto inaspettato e ne avrebbe tutte le ragioni. D'altrocanto, un tempo io non ero l'unica a fidarmi ciecamente di Cris."
Mi accarezza dolcemente il viso, costringendomi a puntare gli occhi nuovamente su di lei.
-"Forse non ci crederai, ma sono molto orgogliosa di te."-
"Cosa?"
Chino la testa di lato, sbattendo le palpebre.
-"Davvero?"-
-"Ma certo. Hai messo da parte il rancore e stai provando ad aiutare un uomo che in passato ti ha ferita."- le sue labbra si piegano in un sorriso. -"Anche Theo sarebbe stato fiero di te."-
Mi sento sommergere da un oceano di emozioni, mentre mi bacia la fronte con fare protettivo.
-"La mia bambina è diventata una donna."- i suoi occhi si increspano, mentre si lascia andare ad un sonoro sospiro.
"Incredibile..."
-"Quindi a te va bene, che io abbia chiesto a Cris di restare qui?"-
Scuote la testa.
-"No. Ma conoscendo mia figlia, so che deve esserci stato qualcosa nei suoi occhi. Qualcosa che ti ha convinta a prendere questa decisione, nonostante il passato che vi lega."-
Il suo sguardo vaga altrove, pieno di rammarico.
-"Sai Grace, io credo che quel ragazzo sia stato davvero uno stupido a farsi scappare una donna come te."- dice. -" Tu sei speciale. Lasci che sia il tuo cuore a guidare le tue scelte, ed anche se questo talvolta comporta qualche rischio, io credo che sia un grande dono."-
"Oh mamma..."
-"Al giorno d'oggi, sono decisamente poche le persone capaci di un tale atto di coraggio. C'è chi un cuore non lo possiede nemmeno e chi invece decide di metterlo in soffitta, per paura di soffrire ancora. Quindi credimi quando ti dico che il ragazzo dietro quella porta, è un tipo davvero fortunato ad averti incontrata. Nessuna donna avrebbe fatto per lui, quello che tu hai deciso di fare oggi."-
Una lacrima sfugge al mio controllo, mentre sento le mie emozioni prendere il sopravvento.
Sono confusa, lusingata, ma soprattutto felice.
-"Mamma, io non so davvero cosa dire."-
Sorride
-"Oh cielo, per così poco?"- fa una breve pausa, scostando una ciocca ribelle dal mio viso. --"Tesoro mio, io mi fido di te e so che tu sai bene quello che stai facendo. Posso non essere d'accordo con la tua decisione di portare quell'uomo qui, ma di certo devi aver avuto le tue ragioni. Ti chiedo solo di stare attenta."-
Annuisco tirando su col naso.
-"Lo farò."-
Accenna ad un sorriso.
-"Molto bene. Suppongo allora che il signorino cenerà con noi."-
-"É un problema?"- chiedo speranzosa.
Fa una breve pausa.
-"No."-
"Non mi sembra molto convinta."
-"Digli che fra dieci minuti dovrà essere a tavola e che non voglio che mi rivolga la parola."-
Sbatto le palpebre. La sua sincerità mi spiazza.
-"O-ok."-
Fa per uscire, ma poi fa marcia indietro.
-"Ah Grace?"-
-"Sì?"-
-"Tieni. Gli. Occhi. Aperti."-

Perché Sei Tu [Vol.2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora