Io e Nicol ordiniamo un altro caffè, mentre aspettiamo pazientemente l'arrivo di Roxy.
"Chissà dove si sarà cacciata."
-" Santo cielo, questo posto è davvero pazzesco."- esclama tutto d'un tratto, la mia migliore amica.
Sorrido.
-" Hai ragione e pensa che prima di partire, io e Roxy ci venivamo quasi tutti i weekend."-
Rico's una delle caffetterie più famose di Westwood, praticamente il posto ideale per trascorrere un sano pomeriggio fra ragazze.
Sento la voce di Bruno Mars diffondersi nell'aria e il profumo di cocco e cioccolato invadermi le narici ad ondate successive.
Mi guardo attorno e mi sembra di essere tornata indietro nel tempo.
Stesso bancone malconcio e stessi tavolini spaiati che ingombrano lo spazio già angusto.
Famoso soprattutto per i suoi cupcake, da Rico's ogni giorno i clienti, hanno sempre potuto assaporare deliziosi churro e squisite creme catalane, tipiche della tradizione spagnola, oltre a tantissime bevande, da quelle biologiche ai prelibati frappè, tanto amati da me Roxy.
Dovreste vederlo, è come se tutt'intorno ci fosse stata un'esplosione di colori, ecco perché è il posto preferito dai pittori, per esporre in vendita le proprie opere.
-" Ehilà ragazze! Vi sono mancata vero?"- la voce di Roxy fa sobbalzare entrambe.
"Oh, era ora!"
-" A dire il vero no, stavo giusto elencando a Nicol la lunghissima lista di difetti che ti rende una zitella acida e insopportabile."-
Provo a mantenere un tono serio e convincente, ma mi basta guardare la sua espressione per scoppiare a ridere.
-" Non sono acida."- dice sorseggiando un goccio del mio caffè. -" É il resto de mondo che mi istiga."-
Si getta i capelli dietro le spalle, folgorando un paio di ragazzi che hanno cominciato a fissarla fin da quando è entrata.
-" Si certo come no."-
Alzo gli occhi al cielo e per fortuna ci pensa Nicol a tirarmi fuori dai guai.
-" Da quanto tempo vi conoscete?"- sussurra indicando entrambe con aria divertita.
-" Troppo."-
Roxy sorride, mentre mi tira un buffetto sul braccio.
-" Ci siamo conosciute al liceo e da quel momento nessuno è più riuscito a dividerci."- aggiungo.
-" Pensa tu che incubo."-
Guardo la rossa accanto a me, letteralmente a bocca aperta.
-" Senti chi parla! Guarda che fino a prova contraria sono io che sopporto te."-
Roxy ordina il suo solito frappè ai mirtilli, sorridendo divertita.
Guardo al di fuori della vetrina e noto alcune gocce di pioggia, cominciare a bagnare panchine e marciapiedi.
"Uffa, proprio oggi che ho dimenticato il mio ombrello."
-" Che ne pensi di quel tipo?"-
Guardo nella direzione che mi indica Nicol e vedo un uomo molto attraente che mi fissa.
Ha dei lineamenti marcati, ma devo ammettere che ha il suo fascino. Se ne sta seduto ad un tavolo appartato e appena i nostri occhi si incrociano, alza la sua fumante tazza di caffè, sorridendomi.
-" Cavolo è carino Grace."- mi dice Roxy, dopo avergli dato un'occhiata approfondita.
-" Perché non vai da lui?"-
-" Oh mio dio ma sei impazzita? Se ti piace così tanto, vacci tu."- borbotto imbarazzata.
-" Beh io ci andrei anche, ma lui è te che vuole. E poi tu hai un bisogno disperato di testosterone, è quasi un secolo che non esci con qualcuno."-
Aggrotto la fronte, con aria contrariata.
-" Beh forse potrei anche aver deciso di chiudere definitivamente con gli uomini."-
Roxy e Nicol mi guardano con un'espressione sorpresa, riuscendo a stento a trattenere i sorrisi.
-" Bel tentativo Miller, ma con noi non attacca."-
-" Vi prego ragazze, non costringermi a fare una cosa tanto imbarazzante."-
Unisco le mie mani in preghiera, ma invano.
-" Grace, tu sei uno schianto oggi e sprecare tutto questo ben di dio, sarebbe un grave crimine contro l'universo maschile. Vai a parlare con quel tizio, ti prego!"-
Tentata dalle parole di Nicol, lo guardo ancora e lo trovo ancora intento a fissarmi.
Mi osserva con interesse e a quanto pare, sembro piacergli per davvero.
Il ricordo di Cris e Jennifer avvinghiati, mentre si baciavano avidamente, mi offusca la vista.
Lei gli tirava i capelli con foga e mentre le mani di lui le percorrevano la schiena...
" Dannazzione Grace, ti sembra il momento giusto per ripensare a quello che ti ha fatto quell'idiota?"
Mi alzo all'istante.
-" Mi avete convinta: vado da lui."-
-" Dici davvero?"- sussurrano basite.
-" Sì."-
" Al diavolo il passato. Sono una donna emancipata adesso, di cosa ho paura?"
Spinta dai loro gridolini di incitamento, provo ad ignorare la mia agitazione mentre mi avvicino a lui.
-" Ciao, io sono Grace."-
Lo vedo sorridere rivelando dei denti quasi perfetti, che gli danno un'aria ancora più affascinante.
-" Ciao bellissima, io sono Jakov, lieto di conoscerti. Pomeriggio fra amiche?"- mi dice, indicando le due squilibrate intente ad osservarci con attenzione.
-" Sì, dopo le feste abbiamo deciso di concederci un pomeriggio di relax fra donne. Spero che le nostre chiacchiere non ti abbiano disturbato."-
-" Affatto. Hai una voce davvero bella, te lo ha mai detto nessuno?"-
" Oh mio dio."
Lo guardo imbarazzata, sentendo i battiti del mio cuore, aumentare all'improvviso.
-" A dire il vero no, ma anche la tua voce non è male."- biascico provando a sostenere il suo sguardo. -" Sei di queste parti?"-
Sorride, invitandomi ad accomodarmi al sui tavolo.
-" Non proprio. In realtà sono russo, ma mi sono trasferito qui per lavoro."-
"Ecco il perché del suo strano accento e del suo fascino nordico."
-" E tu? Cosa mi dici di te, Grace?"-
I suoi occhi brillano di curiosità.
-" Oh nulla di eclatante. Sono nata e cresciuta qui in California."-
-" Davvero? Allora ringrazio il cielo per essere venuto qui, oggi. Non mi è mai capitato di incontrare una donna bella come te."- la sua affermazione improvvisa mi lascia di stucco.
-" Oh, g-grazie."-
Piega la testa di lato, mentre scorgo l'ombra di un sorriso sulle sue labbra.
" Mio dio, quest'uomo è terribilmente sexy!"
Indossa un semplice paio di jeans e una camicia abbottonata fino al collo che mette in evidenza un fisico mozzafiato e delle possenti ed enormi braccia.
-" Mi piacerebbe rivederti."-
"Che cosa? Di certi non si può dire che non vada dritto al sodo."
Resto a fissarlo a bocca aperta, senza avere la più pallida idea di cosa fare.
"E se fosse un maniaco o peggio ancora in serial killer?"
-" Non devi darmi subito una risposta anche perché la mia proposta improvvisa deve averti lasciata un po' confusa, ma posso darti il mio numero di telefono, se vuoi."-
"Oh cavolo è adesso che faccio? Non ho mai abbordato un uomo. Dovrei accettarlo all'istante o fare finta di non essere interessata?"
-" Non saprei, a dire il vero è la prima volta che mi ritrovo in una situazione simile."-
-" Quindi non hai mai flirtato in un bar qualunque, con un perfetto estraneo dal bizzarro accento e una voglia disperata di uscire con te?"-
Le sue parole mi fanno sorridere e mi basta questo per calmare il mio cuore impazzito.
-" Hai davvero detto di voler uscire disperatamente con me?"- gli chiedo, divertita.
-" Sì l'ho detto."-
Mi sorride nel suo modo unico e affascinante e mi basta questo per arrivare alla conclusione che infondo, una semplice uscita non può farmi così male.
-" Allora credo che potrei anche valutare seriamente l'idea di accettare il tuo numero di telefono."-
"Ma sì, perché no?"
-" Fantastico! Oggi deve proprio essere il mio giorno fortunato."-
L'ombra di un sorriso gli sfiora le labbra, mentre dalla tasca interna del suo cappotto recupera il suo biglietto da visita.
-" Ecco qua."- sussurra con i suoi intensi occhi scuri. -" Questo è il mio numero. E se decidi di chiamarmi e spero vivamente che tu lo faccia, potrai farlo a qualsiasi ora, non ho problemi. Chiamami Grace, ed io sarò l'uomo più felice del mondo."-
Sorrido divertita, rigirandomi il suo biglietto fra le mani.
-" Ci penserò."-
Lancia un'occhiata fuori dalla vetrina e a quanto pare la pioggia si è fatta più insistente.
-" Ora devo andare."- mi dice, radunando al volo alcune cartelle sparse sul suo tavolo.
-" O-ok."-
-" È stato bello parlare con te."-
-" Anche per me."-
Mi alzo alla svelta, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-" Allora spero di rivederti presto bellissima Grace."-
Mi guarda intensamente, posandomi infine un bacio sulla sulla guancia.
-" A presto Jakov."- mormoro imbarazzata.
-" Non dimenticarmi."-
Va via subito dopo, lasciandomi confusa e tremante, in balia di una tempesta ormonale.
"Dimenticarlo? Come se fosse possibile."
Guardo il bigliettino fra le mie mani e mi ritrovo a sorridere come una scolaretta.
-" Jakov."- mormoro fra me e me.
-" E adesso cosa faccio con te?"-

STAI LEGGENDO
Perché Sei Tu [Vol.2]
Chick-LitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...