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Cris POV
Part I


Il vento gelido mi soffia fra i capelli. Chiudo gli occhi, assaporando la sensazione carezzevole. Il rumore delle onde e la sabbia umida sotto i miei piedi donano sollievo al mio cuore, spingendomi a desiderare di rimanere in questo posto in eterno.
Mi sento sereno, come non mi sentivo da tanto tempo.
Se mi concentro, mi sembra ancora di avvertire il suo profumo delicato inondare i miei sensi, mentre le sue morbide labbra si posano sulle mie.
Sorrido.
Io conosco questo posto. È qui che ho portato Grace al nostro primo appuntamento.
Mi raggiunge. Sento la sua risata diffondersi nell'aria mentre mi corre incontro, gettandomi le braccia al collo.
Le sue mani si immengono piano fra i miei capelli, poi mi bacia e a me sembra di toccate il cielo con un dito.
-"Mio dolce angelo."- sussurro sulle sue labbra, fra un bacio e l'altro.
Sono felice. Lei è il mio sole, ed ha deciso di tornare da me. Mi ha perdonato ed ora è qui, al sicuro fra le mie braccia.
Sento il mio cuore gonfiarsi, in preda alla gioia e al sollievo.
Credevo di averla persa per sempre. L'ultima volta che ci siamo parlati era talmente arrabbiata, talmente distante. Avevo paura di aver definitivamente distrutto, la parte più importante della mia vita.
La mia Grace.
Ora sa perché mi sono comportato in quel modo, ora sa perché le avevo chiesto di andare via.
-"Cris..."- la sua voce è bassa e velata da un'emozione, che faccio fatica a riconoscere.
La bacio ancora, stringendo con foga il suo corpo contro il mio.
-"Mi piace vedere le tue labbra, pronunciare il mio nome."- ammetto in un sospiro.
Le sue mani stringono forte le ciocche dei miei capelli, tirandole.
-"Tu non capisci."- sussurra -"Ormai è troppo tardi."-
Aggrotto la fronte.
-"Tardi per cosa?"-
La sua bocca cerca ancora la mia, questa volta con più audacia.
"Al diavolo."
Percorro con le dita la sua spina dorsale, stringendole i fianchi in preda al desiderio.
-"Sei mia."- sussurro.
I suoi baci, il suo profumo, la sua pelle morbida. Tutto di lei mi fa impazzire.
Sto perdendo il controllo. Lo sento.
Le sue labbra si fanno improvvisamente salate.
Sta piangendo.
Le prendo il viso fra le mani. Ora non sorride più.
-"Perché lo hai fatto?"- ormai sta singhiozzando. -"Perché mi hai lasciata morire?"-
-"Che cosa?"-
Un dolore indescrivibile, mi lascia senza fiato.
-"No!"-
Ha il volto insanguinato e gli occhi assenti. Non respira più.
-"Grace!"- il mio urlo disperato riecheggia nell'aria.
Il mio mondo si ferma.
Un conato di vomito mi sale in gola, appena i miei occhi si posano sulle mie mani.
-"Soddisfatto adesso?"- mio padre ride mentre ai suoi piedi giace inerme, il corpo della donna più importante della mia vita. -"Io ti avevo avvertito, ma tu hai provato a fregarmi e lei è morta. Come ci si sente nel sapere, che sei stato proprio tu ad ucciderla?"-
Tremo in preda allo sgomento.
-"No, non è vero. Io non ho fatto niente."- i miei occhi saettano verso i suoi. -"Sei stato tu! Tu l'hai uccisa!"-
Ride isterico.
-"Ne sei davvero sicuro? Eppure fra i due quello con le mani sporche del suo sangue, sei tu."-
Le schegge del mio senso di colpa penetrano nella carne, fino ad arrivare al cuore.
-"Grece è davvero morta a causa mia?"- sussurro.
-"Sì, Ian. Lei si fidava di te e le tue azioni sconsiderate, l'hanno portata alla morte."-
Chiudo gli occhi.
"Anche se a malincuore, devo ammettere che mio padre ha ragione. Sapevo che lo stargli così vicino l'avrebbe messa in pericolo. Lo sapevo, ma mi sono lasciato guidare dal mio egoismo. Desideravo averla accanto più di qualunque altra cosa, ma ora l'ho persa e non c'è niente che io possa fare per cambiare le cose."
Crollo in ginocchio davanti lei.
-"Che cosa ho fatto..."-
Il dolore è insopportabile.
Striscio verso il suo corpo senza vita, non riuscendo più a trattenere le lacrime.
-"Prima tua madre e adesso anche la povera Grace Miller. Tu le hai uccise entrambe. Come farai da oggi in avanti, a convivere con il peso di questa colpa?"-
Con mani tremanti accarezzo il volto angelico dell'unica donna, che mi abbia mai reso felice.
-"Mi dispiace tanto."- le sussurro, dilaniato dal dolore. La mia voce si spezza.
La prendo fra le braccia. È fredda.
-"Ho sbagliato e lo so, ma ti prego. Ti prego Grace, torna da me."-
Tutt'intorno ogni cosa perde colore.
-"Grace..."- la mia voce è ridotta ad un filo sottilissimo.
La tengo vicino al cuore, cullandola dolcemente.
Non risponde.
-"Grace!"-
Il sole scompare ed ogni cosa si tinge con il rosso del suo sangue.
Solo mio padre resta lo stesso di sempre.
-"Benvenuto all'inferno, Ian."-

Perché Sei Tu [Vol.2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora