Cris POVResto a guardarla per non so quanto tempo, quasi fosse un miraggio.
-"Grace."-
Se ne sta immobile, fasciata in un aderente abito blu che mette in risalto le sue forme.
Il viso pulito e le gote leggermente arrossate.
"La sua pelle diafana, le labbra imbronciate, gli occhi dolci...
Dio avevo dimenticato tutto di lei. Persino le lentiggini sul suo nasino all'insù."
-"Che cosa ci fai qui?"- mi sussurra.
-"Beh è la stessa cosa che potrei chiederti anch'io."-
Sento il mio cuore battere all'impazzata, quasi volesse uscirmi dal petto.
Il modo in cui mi guarda, il modo in cui mi parla, tutto mi fa sentire terribilmente insicuro.
-"Sei cambiato."-
-"Sì lo so."- borbotto non riuscendo a sostenere il peso del suo sguardo.
-" E a quanto pare sei l'uomo con cui ho ballato ieri sera."-
"Che cosa?"
-"La donna in rosso eri tu?"- le chiedo, non riuscendo a nascondere il mio stupore.
-"Già e credimi quando ti dico che a questo punto, avrei preferito non esserlo."-
La ascolto, non riuscendo ancora a credere alle sue parole.
"La donna in rosso, dio sapevo che era lei! Sono stato uno stupido, perché avrei dovuto seguire il mio istinto e non lo fatto, ma quel tatuaggio...
È stato proprio lui a confondermi. La Grace che conoscevo non avrebbe mai fatto una cosa del genere, ma è evidente che mi sbagliavo.
Mi chiedo solo fino a che punto sia cambiata."
-"Le tue sono parole davvero dure, Grace."- le dico facendo un passo verso di lei.
-"E cosa ti aspettavi? Che ti avrei accolto a braccia aperte, pregandoti di tornare insieme perché senza di te la mia vita non aveva senso? Mio dio ti credevo molto più intelligente."-
-"Non è questo che intendevo."-
Faccio un respiro profondo, provando a contenere il flusso di ricordi legati a lei e alla nostra storia, ma non ci riesco.
"Ha ragione, forse incontrandola speravo in una reazione diversa, ma che senso avrebbe, ammetterlo? Lei mi odia e dopo tutto quello che le ho fatto, è giusto che sia così."
-"Girano molte voci su di te, sai?"- mi dice poi, guardandomi con disappunto.
-"Voci che non ti fanno onore, per niente. Soldi, donne, infedeltà, direi che in questi anni non ti sei fatto mancare proprio niente."-
"Lo sapevo. Cristo santo, lo sapevo che saremmo arrivati a questo punto."
-"Non è così semplice come credi, Grace."- le sussurro abbassando lo sguardo.
-"Ah no? Allora perché non provi a spiegarmelo tu? Com'è che stanno davvero le cose Cris?"-
La guardo, mentre le morbide onde dei suoi capelli le ricadono sul volto imbronciato e non posso che sentirmi un autentico verme, nel ripensare a tutte le donne che mi sono portato a letto in questi anni.
"Avevo dimenticato quanto difficile fosse, non essere sinceri con Grace. Lei ti legge dentro, ecco perché mi fa sentire così insicuro."
-"Io- io non ti devo nessuna spiegazione."- balbetto provando a sostenere il suo sguardo.
-" Quindi da questo, devo dedurre che le voci che circolano sul tuo conto sono tutte vere?"- Sorride beffarda scuotendo il capo.
-"Ti definiscono un uomo senza scrupoli e senza alcuna morale, ti rendi conto di quanto questo sia grave? Hai raggiunto il tuo obiettivo, hai reso finalmente Jennifer Wild la tua ragazza, ma nonostante questo le sei infedele.
Mio dio, si può sapere cosa diavolo sei diventato?"-
-"Un mostro senza cuore, per molti è questo quello che sono."-
Arretra di qualche passo, sbigottita.
-"Ma non è etichettandoti in questo modo, che giustifichi le tue azioni!"-
-"E allora cosa dovrei fare Grace? Crocifiggermi in eterno? Io sono fatto in questo modo ok? Amo giacare con la vita degli altri, per poi farli sentire inferiori e umiliarli. Amo il timore reverenziale che leggo sul volto di chiunque mi si avvicini e sai cos'altro amo alla follia? Le donne e tu non sei nessuno per giudicare me e la vita che ho scelto di condurre."-
Il suo sguardo si fa improvvisamente cupo, mentre la vedo impallidire e incrociare le braccia al petto
-"Mi fai schifo."- sussurra con voce flebile.
"Cosa?"
-"Temo di non aver ben capito quello che mi hai detto, Grace."-
-"Davvero? Allora lascia che te le ripeta, in modo che tu non possa dimenticarle mai più: mi-fai-schifo.
E sai cos'altro mi disgusta?
Il fatto che io ti abbia fatto entrare nella mia vita. Tu sei una persona orribile e la leggerezza con cui ammetti di provare piacere nel ferire la gente, non fa che confermare quanto subdolo e crudele tu sia in realtà. "-
Sento le sue parole entrarmi dentro e ferirmi nel profondo, spingendomi a distogliete lo sguardo per poi allontanatmi e perdermi, nell'osservare lo skyline della città.
-"Non ho mai voluto essere crudele con te, Grace."- sussurro con voce sommessa.
-"E cosa importa ormai? Tu sei questo Cris e mai niente e nessuno potrà cambiare quello che sei. Che tu in passato abbia voluto ferirmi o no, temo che il risultato resti invariato. "-
Abbasso lo sguardo, accusando il colpo.
"Giusto, ma a volte vorrei che fosse andata diversamente."
-"Ad ogni modo, sono felice di averti rincontrata"-
Torno a posare i miei occhi su di lei e mi stupisco, nel vedere quanto davvero bella sia diventata, in questi anni passati lontano da Los Angeles.
-"Già, suppongo che era una cosa inevitabile."- mi dice, mentre ignorando il mio sguardo su di lei, si massaggia la nuca seduta su una sedia poco lontana da me.
Ha gli occhi chiusi, le gambe accavallate in maniera composta e l'aria fiera ed elegante di una donna sicura di sé.
La osservo con cura e mi stupisco nel vederla ancora qui.
"In passato non mi avrebbe mai permesso di parlarle dopo quello che le ho fatto, sarebbe semplicemente scappata via. "
Faccio qualche passo verso di lei e non passa molto, prima che io veda i suoi occhi, tornare a concentrarsi su di me.
-"Cosa c'è?"-
-"Sai Grace, alla fine non mi hai più detto cosa ti ha portato da queste parti oggi."- le dico all'improvviso.
-"Oh mio dio, il mio appartamento!"-
Si alza guardando il suo piccolo orologio da polso.
-"Sarebbe dovuto essere già qui."-
-"Appuntamento? Ma di chi stai parlando?"- le chiedo, sentendo il mio stomaco, stringersi in un'improvvisa morsa d'acciaio.
-"Dell'uomo che avrei dovuto incontrare in questa stanza."-
"Che cosa? No, questo è troppo."
-"Ti vedi con un altro uomo al momento? E perché non me lo hai detto subito? È il fidanzato di cui, se non sbaglio, mi avevi accennato ieri sera, vero? Chi diavolo è questo idiota?"-
"Cristo da quand'è che non mi succedeva? Sento il sangue ribollirmi nelle vene."
Resta a guardarmi con un'espressione confusa, per poi scuotere il capo e sorridere.
"Non c'è niente di divertente!"
-"Mio dio, tu sei tutto matto. Ma che problemi hai? Ti pare che io abbia bisogno di una sala conferenze, per vedere il mio ragazzo? Si tratta di lavoro Cris, solo lavoro. Dovevo incontrare una persona che si occupa della gestione di una azienda che a quanto pare, sta colando a picco. Non che ti riguardi, sia chiaro, ma sembra che questo hotel sia stato allestito proprio da lui. Ecco perché sono qui."-
Faccio un passo indietro non riuscendo a credere alle sue parole.
"Non è possibile. Si tratterà sicuramente di un sbaglio."
-"Ma l'unico che si è occupato di questo posto sono io."- sussurro in preda alla confusione.
-"Quindi mi stai dicendo che l'uomo in questione, sei tu? Oh mio dio, spero che tu stia scherzando!"-
Ripenso a mio padre e al suo strano comportamento degli ultimi giorni e in un attimo tutto diventa più chiaro.
"Quel vile doppiogiochista!
Ha architettato il suo piano con cura, tenendomi all'oscuro di tutto!
Ma per quale diavolo di motivo? Cosa ci guadagna lui in tutto questo? Ah non riesco a capire più niente, dannazzione!"
-"Lo hai fatto di proposito vero?"- la voce di Grace, mi riporta subito al presente.
"Cosa?"
-"Ma sì certo, come ho fatto a non arrivarci prima? Mi hai fatta seguire a New York, poi hai scoperto l'azienda per cui lavoro ed infine, hai organizzato questo incontro in modo da potermi incastrare e farmi credere che tutto questo, sia stato accidentale."-
"Mio dio, mi crede davvero così subdolo?"
-"No no, non è vero! Grace per la miseria, ti assicuro che ti stai sbagliando."- esclamo, notando la rabbia e il disgusto sul suo volto.
-"E ti aspetti che io ti creda?
Oh andiamo dacci un taglio!"-
Si passa una mano fra i capelli, in preda alla frustrazione.
-"Lo sapevo."- dice poi all'improvviso.
-"Mio dio, sapevo che non c'era da fidarsi di quel George, ma ancora una volta non ho dato retta al mio istinto e ti ho lasciato vincere. Va al diavolo Smith."-
Nel giro di pochi secondi la vedo recuperare le sue cose per poi uscire dalla stanza, come una furia.
"No, no, no!"
-"Grace dannazzione, non andartene!"-
"Non è possibile. Fa tutto parte di uno schema, che è destinato a ripetersi ancora e ancora, non è vero?
Io che le faccio del male e lei che mi manda al diavolo per poi scappare via.
Ho già vissuto questa scena in passato."
Mi guardo intorno indeciso sul da farsi, ma mi basta pensare a quanto stupido sarebbe lasciarla andare, per decidermi a mettere da parte l'orgoglio e corrergli dietro.
"Ho già sbagliato una volta. Al diavolo, non intendo farlo ancora!"
Corro. Corro come se da questo dipendesse la mia stessa vita.
-"Dannazzione Miller, fermati!"- le urlo, appena il mio sguardo riesce ad intercettarla nella rampa delle scale antincendio.
-"Lasciami in pace!"-
-"Bhe mi dispiace ma non posso!"-
Percorro alla svelta l'ultimo tratto che ci divide e mi basta una falcata, per raggiungerla all'istante e afferrarla.
-"Presa."-
In pochi secondi, sento il suo dolce profumo avvolgere i miei sensi.
La sua pelle è morbida e vellutata e attraverso il tessuto del suo abito, mi sembra persino di sentire il suo cuore battere forte.
"Mio dio, è come fare un salto indietro nel tempo."
-"Lasciami stare Cris!"-
-"Non posso."-
"Se ti lascio andare tu sparirai di nuovo, ed io non credo di essere ancora pronto a questo"
Prova a liberarsi dalla mia salda presa, ma invano.
-"Tu non hai alcun diritto di trattarmi in questo modo.
Santo cielo, lasciami!"-
Osservo il suo viso dai lineamenti delicati e in un attimo, mi sembra di rivivere i nostri giorni insieme.
Una lunga serie di flashback sbiaditi dal passare del tempo, ma che nonostante questo, parlano di noi.
Grace che sorride.
Grace che mi parla dei suoi sogni.
Grace che scopre il mio tradimento e scappa via in lacrime.
"L'ultimo è il più doloroso di tutti."
-"E va bene"-
La lascio andare all'istante e mi basta non sentire più il suo calore confortante, per avvertire subito un lieve senso di perdita.
"Ok Smith, fine dei giochi."
-"Mai più, non permetterti di toccarmi mai più. Sono stata chiara?"-
-"Sì Grace."-
Abbasso lo sguardo colpevole e nel giro di pochi secondi, la vedo andare via.
"Bravo Smith, spero che tu sia contento adesso."
-"Dannazione!"-
Tiro un pugno contro un muro, ma neanche questo basta, a placare la mia rabbia.
"È tutta colpa di mio padre, è tutta colpa sua!"
Osservo la mia mano sanguinante e non possa molto, prima che io ceda sotto il peso dei sensi di colpa, che ho sempre voluto ignorare.
"Per la miseria, sapevo che sarebbe andata a finire in questo modo.
Mi chiedo solo, perché faccia così male."
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Perché Sei Tu [Vol.2]
ChickLitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...