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Cris POV

-" Santo cielo Ian non è la fine del mondo!"- la voce acuta della mia ragazza non mi è mai sembrata così odiosa come in questo momento.
Alzo gli occhi al cielo cercando di contenere l'irritazione.
-" Ti avevo detto che non volevo venirci a questo stupido evento e tu mi ci hai trascinato con la forza."-
-" Con la forza?"- mi guarda stupita fingendo sgomento.
-" Ian stiamo insieme da anni e non c'è stata una volta, in cui ti sei offerto di accompagnarmi nei miei viaggi di lavoro, è così strano che adesso io ti voglia vicino?"-
Tamburello le dita sul mio ginocchio, mordendomi il labbro inferiore.
" Dannata rompiscatole."
-" Perdonami piccola, ma non ne vedo il motivo. "-
Alza gli occhi al cielo per poi incrociare le braccia al petto.
" Fantastico, ci mancava solo che mettesse su il broncio."
-" Altro champagne signori?"- la voce della hostess di volo richiama l'attenzione di entrambi.
-" Siamo impegnati in una conversazione, non vedi? Togliti dai piedi."-
" Ecco lo sapevo."
La voce aspra e velenosa di Jennifer fa sobbalzare la povera malcapitata.
-" Mi-mi dispiace signora."- balbetta con voce sommessa.
-" Non c'è problema, vada pure."- mi affretto a rispondere.
" Poverina, infondo stava solo facendo il suo lavoro. Poco male, vorrà dire che più tardi dovrà pensarci il sottoscritto a tirargli su il morale nel bagno di servizio."
-" Allora?"-
Guardo la mia ragazza e giuro che vorrei morire.
-" Cosa vuoi che ti dica Jenny?"-
- " La verità, ecco cosa voglio. Tu sei arrabbiato perché la nostra meta è New York, vero?"-
Faccio un profondo sospiro.
" Beh i miei complimenti Jennifer, hai vinto il premio genio dell'anno."
-" Cosa ti ha portato a questa conclusione?"- gli chiedo curioso.
-" L'espressione sul tuo volto: è da quando hai scoperto dove eravamo diretti, che è contrariata."-
-" Beh allora scusami se non sto facendo i salti di gioia."-
Mi guarda e sembra essere confusa.
-" Ian io non capisco, è proprio a New York che è cominciato tutto fra noi, quella città per me è speciale, credevo lo fosse anche per te.
Ricordi quel magico weekend di due anni fa?
Tu mi confessasti i tuoi sentimenti e poi facemmo l'amore per la prima volta."-
Un forte senso di nausea, lo sento salire su per la gola.
-" Come dimenticare."- borbotto fra me e me.
-" Ah era tutto così bello e tu eri così diverso rispetto ad ora. Ricordo che quella sera eri così nervoso, che le tue mani non facevano altro che tremare."-
Alzo gli occhi al cielo ad un passo dal perdere la pazienza.
" Sì bene tutto bellissimo, io ero un idiota e bla bla bla, ora possiamo andare avanti? Non mi piacciono i ricordi."
Vedo Jennifer venirmi incontro, per poi sedersi sulle mie ginocchia.
-" Ehi non dovresti restare al tuo posto?"- dico contrariato.
-" Qui si sta meglio."-
Comincia ad allentare il nodo della mia cravatta, per poi passare ai bottoni della camicia.
-" Jenny."- gli dico per ammonirla.
-" Dovresti smetterla di rimproverarmi, io non sono una ragazzina."-
Mi bacia il collo per poi alzare di qualche centimetro la sua gonna.
-" Ma a volte ti comporti da tale. Santo cielo siamo circondati dal personale di volo, non vedi?"-
Mi guarda con aria maliziosa per poi sorridermi in modo beffardo.
-" Da quando ti fai tutti questi scrupoli? Siamo io e te, Ian a noi non è mai importato del parere della gente."-
Resto ad osservarla basito, non sapendo cosa dire.
"Mi ha spiazzato e ha ragione, non mi è mai importato di avere un pubblico quando si trattava di spassarmela, perché invece adesso sono così a disagio?"
-" Diciamo che non ne ho voglia, ok?"- la scosto da me riabbottonando alla svelta la mia camicia.
-" Che cosa? Stai scherzando spero."-
" Cristo ma perché deve sempre rendermi le cose difficili?"
-" Io sono Jennifer Wild, hai idea di quanti uomini vorrebbero venire a letto con me? -"
Alzo gli occhi al cielo preparandomi al peggio.
-" Tu Ian Smith, dovresti essere grato del fatto che ti ho concesso l'onore di starmi accanto e invece cosa fai? Ti permetti di respingere le mie attenzioni, come se io fossi una donnetta qualunque?"-
-" Ti ho solo detto che non ho voglia di farlo in questo momento e poi cosa c'entrano gli altri uomini adesso? Anch'io ho la lista lunga da qui fino in Giappone di donne che vorrebbero uscire con me, eppure ho scelto di stare con te."-
-" Ah davvero? Eppure a me non sembra."-
-" Che cosa?"-
La guardo e penso che probabilmente deve essersi bevuta il cervello.
-" É la verità Ian, insomma guardami, io e te stiamo insieme, eppure continuo a sentirmi un'intrusa, come tanti anni fa.
Prima c'era quella sfigata, ma adesso ci sono solo io nella tua vita, no? Allora perché continuo a fare fatica per attirare la tua attenzione? "-
Non so se ad infastidirmi maggiormente è il fatto che mi stia facendo delle paranoie inutili sul niente, oppure che si sia permessa di chiamarla sfigata, fatto sta che perdo il controllo.
-" Basta, io non ce la faccio più!"- esclamo fuori di me.
-" Cosa?"-
-" Tutte le tue paranoie, tutte le tue cattiverie, non sopporto più niente!"-
Mi alzo lasciandola sola sul suo sedile.
" Al diavolo, io appena atterriamo me ne ritorno a Los Angeles!"
-" Ian torna qui!"- la voce di Jennifer è spezzata dal pianto.
-" Io non sono il tuo fottuto cagnolino Wild, tu a me non dai ordini!"-
-" Non ho mai detto questo, però voglio chiarire le cose con te."-
"Chiarire? Cosa c'è da chiarire?"
-" Jennifer hai osato chiamare sfigata, una ragazza che non ti ha mai fatto nulla!"-
-" Oh allora è questo il punto? Ho osato nominare colei che non deve essere nominata?"-
" Ora basta!"
Faccio per allontanarmi ma in men che non si dica la vedo cadere ai miei piedi.
-"Scusa."-
-" Cosa hai detto?"-
-" Ho detto scusa, ho sbagliato amore mio perdonami, non succederà più."-
" Gli ha dato di volta il cervello? Prima fa la super donna e adesso mi supplica di perdonarla?"
-" Sono davvero molto arrabbiato Jenny."- esclamo con voce decisa.
-" Lo so ed è tutta colpa mia."-
La guardo e non posso non provare pena.
" Dov'è la grande Jennifer Wild adesso? Fai tanto la superiore e guarda dove sei adesso: inginocchiata davanti a me in attesa del mio perdono: sei patetica."
Lentamente la vedo tirarsi su per poi guardarmi implorante.
-" Tu lo sai quanto ti amo piccolo e sai anche quanto posso essere sciocca."-
" Sciocca? Io direi piuttosto vipera."
-" A me non importa di come ti comporti nella vita Jenny, ma dannazzione a me devi rispetto! Sono il tuo uomo è vero, ma potrei sempre mollarti."-
La guardo dritto negli occhi azzurri cielo per poi vederla piangere, di nuovo.
-" Lo so, lo so e d'ora in avanti prometto di non parlarti più in quel modo. Il fatto è che a volte ti dò per scontato e sbaglio, non succederà più. Cosa ne diresti però adesso di fare la pace? L'idea di New York forse non ti entusiasmerà molto, ma io prometto di renderla memorabile.
Ian ti prego, io non posso vivere senza di te! "-
Faccio un respiro profondo, per poi cedere sotto il peso delle sue lacrime.
" Beh a questo punto credo che continuare non servirà a nulla, spero solo però che abbia imparato la lezione una volta per tutte: odio parlare di lei, odio anche il solo pensarci e sapete cos'altro odio? New York.
Ma la mia geniale ragazza ha deciso di portarmici con la forza e quindi a questo punto, non mi resta che sperare che questo viaggio sia il più breve possibile, il perché?
Troppi ricordi, troppi rimorsi, troppe cose da cancellare."

Perché Sei Tu [Vol.2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora