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Ed eccoci qui, il nostro primo giorno di lavoro nella sede centrale della Storm Force.
Grande, dinamica e competitiva, alla detta di molti, è una delle migliori aziende specializzate in grafica, brand image, marketing solution e un'infinità di altre cose. Mi guardo attorno spaesata, cercando di memorizzare l'enorme quantità di informazioni che Greg West, il responsabile delle risorse umane, ci sta fornendo da dieci minuti buoni, ma a parte il fatto che in questa azienda c'è una sala relax con del cibo gratis, non riesco a comprendere altro.
Vedo Lucas ascoltare con attenzione e fare domande, mentre attorno a noi, i ritmi frenetici dei vari reparti specializzati, mi lasciano stupita e incuriosita.
" Wow, sembrano davvero amare il loro lavoro."
-" Come potete notare, l'intero organico è formato da un team compatto e vincente di collaboratori esperiti, ai quali potete rivolgervi per qualsiasi dubbio o perplessità.
Signor Johnson, so che è stato a Los Angeles e Richmond, ovviamente le sarà ben chiaro che qui a New York i ritmi sono più frenetici e i clienti più pressanti ed esigenti, ad ogni modo originalità ed entusiasmo sono le nostre armi vincenti, spero che vi troverete a vostro agio qui, benvenuti a bordo."-
Guardo l'altezzoso trentenne davanti a me, ed ho già nostalgia di Richmond.
-" La ringrazio signor West, mi creda per noi è un onore essere qui."- esclama Lucas stringendo con vigore la mano di mr simpatia.
-" Non avevo dubbi."-
Lo fulmino con lo sguardo:
" Ma chi si crede di essere?"
-" Spero che abbiate già trovato una sistemazione qui in città."- ci chiede con un espressione di finto interesse.
-" No, purtroppo non siamo stati fortunati in questo."- la voce di Lucas è cordiale, ma conoscendolo, so che il signor West, ha toccato un tasto dolente.
-" Allora le consiglio di rivolgere al mio ufficio una richiesta formale, generalmente la nostra azienda fornisce degli alloggi per gli impiegati senza fissa dimora come lei."-
" Oh mio dio, ci sta dicendo che potremmo avere un appartamento tutto nostro e per di più, gratis?"
Lo sguardo entusiasta di Lucas ricade su di me, per poi passare a West.
-" Gliene sarei davvero grato signore."-
-" Perfetto, allora è deciso. Percorrendo il corridoio alla mia sinistra, troverà la porta del suo nuovo ufficio con una piccola postazione per la sua assistente. Io ora devo lasciarvi, se ha delle perplessità può inviarmi una mail, tutti i contatti sono già sul suo computer, buon lavoro signor Johnson."-
Percorriamo il lungo corridoio indicatoci da West sotto gli occhi diffidenti di quelli che da ora in avanti, saranno i nostri colleghi di lavoro e giuro di non essermi mai sentita più a disagio.
-" Wow si gela qui dentro."- sussurro in tono ironico a Lucas.
-" Già, sembra proprio che qui non amino essere molto cordiali."-
Arrivati fine del corridoio, di fronte alle scale antincendio ed accanto a un estintore, troviamo il fantomatico ufficio.
" Ah bene, non potevamo cominciare meglio."
-" Beh di sicuro non si corre il rischio di sentirsi soli qui dentro."- esclamo con tono ironico guardando il buco di un metro quadro che prima il signor West, ha osato chiamare "ufficio".
-" Cavolo ma sembra un ripostiglio!"-
Cerco di restare seria ma mi basta dare un'occhiata allo sguardo sconvolto di Lucas, per crollare.
-" E adesso perché ridi?"-
-" Cielo Luke, questa situazione ha un non so che di grottesco."-
Guardo Lucas: bello, alto, attraente e poi guardo questo ufficio e giuro che vorrei morire.
Faccio un lungo sospiro:
-" Su forza non pensarci, sei a New York no? Pensa a quanto hai dovuto lavorare per arrivare fino a qui, non ti farai mica abbattere da un ufficio da quattro soldi vero?"-
Mi guarda con un'espressione triste dipinta sul volto.
-" No però ..."-
Poso due dita sulle sue labbra scuotendo il capo, per ammonirlo.
-" Tu non hai bisogno di un grande ufficio per fare bene il tuo lavoro, perché ci riusciresti anche se fossimo sotto un ponte.
Abbatti gli ostacoli e vai oltre le apparenze, questo ufficio si potrebbe rivelare il più incredibilmente creativo di tutta l'azienda, dimostrargli che sei un professionista, prendi la cosa con diplomazia, ti sei impegnato troppo per arrenderti proprio adesso."-
Vedo i suoi occhi brillare ed il suo sorriso fare capolino dalle sue labbra perfette.
-" Cosa farei senza di te Grace?"-
Sorrido.
-" Ah proprio non lo so. Caffè?"-
Le sue braccia mi stringono in una stretta rassicurante ed io, mi sento subito a casa.
-" Assolutamente sì."-
-" Allora vado in ricognizione alla ricerca della famosa sala relax."-
Sorride divertito.
-" Vedi di non perderti in questa gabbia di matti."-
-" Cercherò di fare il mio meglio."-
Mi inoltro nei molteplici corridoi pieni di vita e gente che corre qui e la, mentre la sottoscritta ancheggia con maestria sui suoi tacchi a spillo e con indosso un attillato tubino blu oltremare e devo ammettere di sentirmi davvero osservata.
Tutti mi guardano dall'alto in basso, mormorando qualcosa all'orecchio della persona vicina.
" Ma cosa c'è che non va in me?
Dovrebbero essere abituati a vedere gente nuova e allora perché questa reazione?"
Fortunatamente riesco a trovare la sala relax e subito sento il mio umore migliorare, alla vista della spropositata quantità di ciambelle, salatini e caffè a disposizione dei dipendenti.
" Wow guarda qua!"
Afferro un paio di ciambelle per Lucas mentre ne addento un'altra al volo: " Mh sono buonissime!"
-" Ma guarda un po chi c'è qui."-
Una voce maschile alle mie spalle richiama la mia attenzione.
-" Salve, ci conosciamo?"- gli chiedo con aria confusa.
-" No, ma da oggi sarai miss ciambella per me."-
Non so se prendere la cosa come un complimento o meno.
-" Scusami?"-
Indica le ciambelle fra le mie mani, mentre si versa una tazza di fumante caffè.
-" Vedo che hai fatto scorta e sei qui da? Dieci minuti? Cos'è non vi sfamavano a Richmond?"-
"Ok, questa conversazione non mi sta piacendo per niente e tantomeno l'idiota davanti a me."
-" Perdonami ma temo di non aver compreso il tuo nome."- cerco di mantenere un tono di voce freddo e deciso, mentre i suoi occhi beffardi percorrono il mio corpo.
-" Riki Pirce, reparto web marketing."-
-" Oh salve Riki, che ne dici se ricominciamo da capo ed io faccio finta che la conversazione che c'è appena stata fra noi due, non sia mai esistita?"-
Mi guarda dall'alto in basso, sorridendo con aria arrogante.
-" Senti miss ciambella, io credo che tu non abbia ben chiara la situazione. Tu e il tuo amichetto siete nuovi qui, quindi vi conviene farvi da parte, potreste cominciare col lasciare qualche ciambella anche per gli altri impiegati ad esempio. Sei una donna no? Non dovresti stare attenta alla linea o cose così? Quel tubino sarà anche scuro, ma ti assicuro che non fa miracoli."-
Sento la rabbia pompare nelle vene ad una velocità incontrollata.
" Io lo strozzò questo scimmione col mono sopracciglio!"
-" Sentì un po..."-
-" Ops!"-
Un getto di caffè bollente, lo sento espandersi sul mio adorato vestito nuovo.
" Non ci credo, questo idiota me l'ha versato addosso di proposito!"
-" Benvenuta a New York santarellina."- sussurra con vice melliflua.
Non so se a farmi perdere il controllo è il caffè sul mio abito o il suo dannato sorrisetto soddisfatto, fatto sta che appena si volta per uscire dalla stanza, decido di versargli addosso l'intera brocca di caffè bollente.
-" Ma che diavolo fai, sei matta?"-
" E no, chi la fa l'aspetti mio caro!"
Lo guardo con aria di sfida sorridendo come solo una donna che si è appena vendicata sa fare.
-" Riki Pirce giusto?"-
-" Sì"-
-" Benvenuto sulla mia lista nera idiota."-

Perché Sei Tu [Vol.2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora