Cris POVMi lascio andare sulla sedia della mia scrivania, prendendomi la testa fra le mani. Ogni giorno la stessa storia, non faccio in tempo a raggiungere l'ufficio, che già la mia segretaria Sandy, mi ossessiona con l'infinita lista di impegni della giornata.
" Odio il mio lavoro."
Se poi penso a quell'inetto di mio padre, perdo davvero il controllo: non fa che passare le sue giornate sul campo da golf, mentre il sottoscritto lavora al posto suo.
-" Signor Smith è appena arrivato il suo appuntamento delle nove."- l'acuta voce di Sandy mi perfora i timpani, mentre cerco di godermi una tazza di caffè.
Guardo l'orologio.
-" Dì all'appuntamento che è in anticipo di mezz'ora."- esclamo cercando di ignorare l'accecante color corallo delle sue scarpe.
-" Certo signore, è solo che si tratta della sua fidanzata."-
"Dio mio, non è possibile."
Alzo gli occhi al cielo cercando di contenere la frustrazione.
-" E perché la mia fidanzata avrebbe chiesto un appuntamento per vedermi?"-
-" Dice che arrivati a questo punto, fissare un appuntamento è l'unico modo sicuro di riuscire ad incontrarla, signore."-
"Oh andiamo, ma che sciocchezze va blaterando? Sì è vero, ultimamente sono stato davvero indaffarato con il lavoro e ho perso il conto delle volte in cui gli ho dato buca, ma arrivare a fissare un appuntamento mi sembra un po esagerato"
-" Falla accomodare, allora."-
Chiudo gli occhi inspirando tutta l'aria che mi è concessa, per poi buttarla fuori in un sonoro sospiro.
" Ah se penso a quello che ho dovuto lasciare questa mattina vorrei morire.
Pelle color nocciola e due tette da panico, se ne stava lì nuda fra le mie lenzuola e se lo avessi saputo, ci sarei restato anche io!"
Sento il suo intenso profumo, prima ancora di vederla comparire sulla soglia del mio ufficio.
-" Sorpresa! Tesoro sei contento di vedermi?"- esclama con la sua inconfondibile voce.
-" Jenny prego accomodati. Credevo tu fossi a Londra per una sfilata. "- gli dico indicando la sedia di fronte a me.
Come non detto, ignorando completamente il mio invito, aggira la scrivania per poi afferrarmi la nuca e baciarmi con violenza.
" Santo cielo questa ragazza è un terremoto."
-" Ehi piccola."- gli dico cercando di allontanarla.
-" Cosa c'è, non ti sono mancata?"-
Mi tira verso di sé per poi sedersi sulle mie ginocchia.
Sbottonando la sua camicetta di alta moda, continua a baciarmi senza fermarsi neanche un attimo.
"Dio ma che diavolo ha, che non va?"
-" Non respiro."- sussurro fra in bacio e l'altro.
-" Chi se ne importa di respirare, in questo momento i miei piani sono altri."-
Affonda le mani fra i miei capelli per poi strattonarli con forza.
-" Sono cresciuti un sacco ultimamente non credi signor Smith? Cosa ne pensi di tagliarli? Magari potresti provare ad accorciarli di più del solito, un po come li portavi qualche anno fa."-
Mi basta un attimo per ripiombare nel passato."È sera e come spesso accade, siamo a casa dei miei genitori.
Sento le sue mani scivolarmi sulle spalle per poi circondarmi in un abbraccio.
-" Ehi"- la sua voce è calda e delicata.
-" Cosa fai qui tutto solo?"-
Le sue dita cominciano a disegnare piccoli cerchi immaginari sul mio petto, mentre il suo profumo delicato avvolge i miei sensi.
' Oh cavolo'
-" Devo finire questo progetto per domani e sono ancora in alto mare."- borbotto con disappunto.
-" Davvero? Credevo che invece mi stessi evitando."- anche se non vedo il suo volto, riesco a percepire la preoccupazione dalla sua voce.
Stringendo le sue mani, mi volto verso di lei cercando i suoi occhi.
' Come immaginavo, è preoccupata.'
-" Vieni qui tu."- le sussurro.
Mi raggiunge su divano, per poi sedersi sulle mie ginocchia.
Ha gli occhi lucidi per via del vino bevuto a cena e le labbra rosse a via di morderle fra i denti.
-"Io non potrei mai desiderare di stare lontano da te, perché è solo standoti vicino che sono davvero felice. "-
Poso il palmo della sua mano sulla mia guancia, chiudendo gli occhi.
-"Non so cosa farei se tu non ci fossi."-gli confesso in un sussurro.
-"Andresti avanti con la tua vita ugualmente Cris."-mi dice posando le sue labbra sulla mia fronte.
-"Ma non sarei me stesso senza di te."-
La grado negli occhi e tutto d'un tratto, vedo la sua preoccupazione dissolversi nel nulla.
-"Ti rendi conto che hai appena detto la cosa più bella del mondo?"- mi chiede, con uno dei suoi splendidi sorrisi stampato sulle labbra.
-"Quindi mi stai dicendo che merito una ricompensa?"-
-"Oh si."-
Prima che io riesca a realizzare, sento le sue mani accarezzarmi il volto, per poi passare alle spalle.
' Mh adoro quando lo fa.'
La stringo forte a me cullandola fra le braccia.
' Mia preziosa gattina'
La bacio come se da questo dipendesse la mia stessa vita, mentre le sue dita si immergono fra i miei capelli con fare esperto.
-"Mmh non ti sembra che sia arrivato il momento di tagliarli signorino?"- mi sussurra fra un bacio e l'altro.
-"Oh si hai ragione, fallo tu."- le dico con il volto nascosto nell'incavo del suo collo.
' Dio mio, ha un profumo così buono.'
-"Cosa? Io? Ma se l'ultima volta non riuscivi neanche a stare fermo sulla sedia."-
-"Beh perché sono un bambino cattivo, lo sai."-
Affondo delicatamente i denti nella carne del suo collo, per poi posarvi un lussurioso bacio.
-"Un bambino che non sa tenere le mani apposto."- mi dice con tono di finto rimprovero ed ha ragione, l'ultima volta che ha provato ad accorciarmi i capelli, dio solo sa quanto faticoso è stato per me averla così vicina.
-"Oh andiamo gattina sii buona, lo sai quanto mi piace osservarti, mentre ti prendi cura di me."-
Mi guarda con aria poco convinta, finendo poi col sorridere divertita.
-"Tu non cambierai mai eh? Va bene, appena avremo un po di tempo libero ti prometto di aiutarti, ma ad una condizione."-
-"Cioè?"-
-"Niente tocchi casuali o accidentali, il mio corpo è off-limits."-
-"Affare fatto."-
Le sue labbra ormai sulle mie, mordono e baciano con infinita delicatezza. Sono gentili e un po esitanti, ma buone da perder la testa.
Sanno di dolce e di innocenza.
Sanno di felicità."-"Hai sorriso."- la voce di Jennifer mi riporta alla realtà.
-"Cosa?"- gli chiedo ancora confuso da quel ricordo.
"Dannazzione, questo era davvero vivido e pieno di dettagli, non va bene Smith."
-"C'è stato un momento in cui sembravi completamente assente, il tuo volto è cambiato ed hai addirittura sorriso, a cosa stavi pensando?"- la sua domanda mi prende alla sprovvista.
" E adesso cosa diavolo mi invento?"
Passo qualche secondo nel panico più totale, per poi dirgli la più grande delle bugie.
-"A te piccola, è a te che pensavo."-
Mento, perché è l'unica cosa che può salvarmi da questa situazione, mento perché è l'unica cosa che può salvarmi da me stesso.
È sempre così da quando è andato via.
La luce e il buio.
Il bene e il male.
Cris e Ian.
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Perché Sei Tu [Vol.2]
ChickLitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...