Passeggio tra le vie di Manhattan, con indosso il mio nuovo paio di jeans griffati, acquistati con il mio primo stipendio da newyorkese e giuro, che mi sento la donna più sexy del mondo.
" Cavolo, questi jeans sono una figata, Simon aveva ragione!"
Aderenti al punto giusto, mettono in evidenza le mie curve morbide, valorizzando i miei punti di forza e nascondendone altri.
Ah adoro i negozi di questa città, trovi davvero di tutto, tranne gli appartamenti con affitti ragionevoli, quelli invece sono una chimera.
Voi non ci crederete, ma sono due mesi che sono qui, e non ho ancora trovato un briciolo di posto dove stare.
Ho sprecato così tanto tempo a convincere Lucas ad accettare il suo appartamento, gentilmente offerto dalla Storm Force, che ho completamente accantonato la ricerca del mio per un mese buono, ed ora sono ancora una nomade disperata, ma pur sempre con un paio di jeans che mi fanno un sedere da favola.
" Casa, dove caspita posso trovarne una decente che non includa vicini pazzi, moquette che sa di muffa e potenziali serial killer che ti spiano di soppiatto dalle loro finestre?"
-" Ciao."- ad un tratto la voce di una ragazza richiama la mia attenzione.
-" Emh ciao."- dico con voce incerta.
La guardo confusa, cercando di capire cosa mai può volere da me, ma a parte il fatto che gli piacciono i tatuaggi, data l'esagerata quantità che ricopre il suo braccio sinistro, non riesco a capire altro.
È mora, con dei lunghi capelli con riflessi arcobaleno e profondi occhi castani e grandi che mettono in risalto il suo volto dai lineamenti delicati.
" Caspita, è davvero bella."
-" Tu- tu sei Grace?"-
Mi guarda in modo incerto, come se ci fosse qualcosa che la confonde.
" Oh mio dio, come diavolo fa a conoscere il mio nome?"
-" Sì e tu come lo fai a sapere?"-
-" Intuito."- si affretta a rispondere.
-" Intuito?"- chiedo dubbiosa.
-" Già, di-diciamo che hai la faccia da Grace ok?"-
-" La faccia da Grace?"- borbotto fra me e me, cercando di seguire la logica totalmente assente, di quello che mi sta dicendo questa completa sconosciuta incontrata, meno di tre secondi fa.
-" Senti, scusami ok? Lo so che in questo momento devo sembrarti davvero svitata e devo ammettere che non sei l'unica a pensarlo, ma giuro che non ho cattive intenzioni. Sono sensitiva, ecco l'ho detto, però questo non centra con la magia nera e quel genere di cose, sento solo le cose un minuto prima che accadano, ed in qualche modo sapevo che ti avrei incontrata oggi."-
" Ok, questa non è una cosa normale."
Faccio qualche passo indietro, decisa a filarmela via alla prima svista.
-" Ecco perfetto, pensi che sono pazza. Grazie eh!"-
La guardo a bocca aperta non riuscendo a credere a quello che vedo, insomma possibile che fra tutta la gente che potevo incontrare oggi, mi è capitata proprio lei?
-" Emh scusami, ma stai ringraziando me?"-
-" No no"- si lascia sfuggire un sospiro -" Ah lascia stare, comunque piacere, io sono Nicol e lavoro nel negozio di tatuaggi qui di fronte."-
Mi tende la mano e dopo un paio di secondi di incertezza, decido di fare finta di nulla.
" Sì insomma, non ha la faccia da assassina."
-" Grace"- gli dico stringendogli la mano -" Piacere di conoscerti Nicol"-
Mi sorride con gentilezza e tutto d'un tratto, mi sembra di non essere poi così tanto in pericolo.
" Forse non è così male."
-" Gran bel paio di jeans comunque."-
-" Oh grazie, anche a me piacciono i tuoi capelli."-
Si tocca le punte colorate per poi lasciarsi sfuggire in sorriso imbarazzato.
" Oh mio dio, sono delle fossette quelle?"
-" Grazie, sei la prima che me lo dice."-
-" Beh, è la verità."-
Restiamo a parlare per dieci minuti buoni: mi racconta di lei, della sua famiglia che ha deciso di voltargli le spalle appena sono venuti a sapere della sua natura da sensitiva, della sua passione per l'arte che alla fine ha deciso di far diventare il suo lavoro e del suo gatto Cannella, una morbida palla di pelo nero che passa metà della sua vita a poltrire e l'altra metà a farsi coccolare la sua amata padrona.
-" Cannella, anche se non l'ho mai visto, giuro che sono già una sua fan."-
Sorride:
-" Allora un giorno ti porterò a conoscerlo, sono sicura che gli piaceresti da matti."-
Ci guardiamo con aria complice, ed io non so perché, ma ho la sensazione di conoscerla da davvero tanto tempo.
Non ho più il timore che possa farmi del male.
" Forse sono io ad averla giudicata troppo in fetta?
Infondo, un paio di tatuaggi e dei capelli colorati non devono necessariamente determinare se una persona è buona o meno.
Conosco un sacco di persone ad esempio, che senza avere neanche uno straccio di inchiostro sulla pelle, sono di una cattiveria inaudita, Riki Pierce è uno di questi, pensate che ha convinto il resto dei suoi colleghi ad iniziare una maratona di mobbing personale contro me e Lucas, così dall'oggi al domani, senza neanche provare a conoscerci.
Tranquilli, noi stiamo bene, abbiamo passato cose ben peggiori."
-"C'è qualcosa che non va?"- la voce di Nicol, sembra preoccupata.
-" No davvero, va tutto bene."-
Abbasso lo sguardo sui miei stivali neri e non posso non farmi sovrastare dall'angoscia, all'idea che anche oggi, non sono riuscita a trovare un appartamento per me.
-" È solo che, non essendo di New York e non avendo nessuno che mi può ospitare, speravo di riuscire a trovare un posto decente in cui stare, invece niente, o sono troppo cari, o sono troppo fatiscenti."-
-" Beh non posso che darti ragione, qui è facile cadere nelle mani di qualche truffatore, ed è per questo che ho deciso di prenderti sotto la mia ala protettrice."-
Alzo lo sguardo su di lei, non riuscendo a capire con esattezza il punto della questione.
-" Cioè mi stai dicendo che mi aiuterai a trovare una casa?"- chiedo incredula.
-"Oh ti dirò molto di più Grace, io una casa per te ce l'ho già."-
Sento il mio cuore esplodere dalla gioia mentre contengo a stento l'emozione.
-" Davvero? Ma è fantastico!
Oh aspetta, ne sei sicura?
Ti prego, dimmi che sei seria e che non farai come Simon, che distratto dalle sue faccende amorose con uno svedese, mi ha abbandonata al mio destino."-
" Sì insomma, cercate di capirmi. Perché una ragazza che ho conosciuto solo mezz'ora fa, dovrebbe offrirmi una casa?
Pietà?
Compassione?
Forse ha letto la disperazione nei miei occhi e vuole evitare che mi butti giù da un ponte.
Mh sono davvero messa così male?
Sì, probabilmente sì."
La vedo sorridere.
-" Dio sei davvero uno spasso Grace! Comunque sì, sono seria e chiunque sia questo Simon, prometto di non fuggire con nessuno svedese, non riesco a capire le istruzioni dei loro mobili, figuriamoci gli uomini."-
" Signore e signori, qui è Grace Miller in diretta dalla frenetica Manhattan, tirate fuori le stelle filanti e mettete in fresco lo champagne, perché sembra proprio che io, abbia trovato una casa e una nuova amica!"
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Perché Sei Tu [Vol.2]
ChickLitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...