File di scatoloni si susseguono ordinatamente, sugli scaffali che ricoprono l'intera parete.
La stanza è decisamente minuscola rispetto al resto dell'appartamento e in netto contrasto, con i suoi arredi freddi e minimalisti.
-" Un ripostiglio."- borbotto, incrociando le braccia al petto.
-" Dici sul serio? Tutte queste storie affinché io veda un ripostiglio?"-
Faccio un passo in avanti, esaminando con attenzione l'ambiente che mi circonda.
-" Non arrivare a conclusioni affrettate Gracy. Non sono infatti gli scatoloni a rendere questo posto importante, ma piuttosto, quello che contengono."-
Mi guardo attorno con curiosità, anche se devo ammettere che la prima cosa che mi ha colpito in questa stanza, è stato l'odore. Lo stesso che si respirava nella camera di Cris, quando era ragazzo. Un misto fra vaniglia, bagnoschiuma e il profumo di bucato pulito.
-" Dunque cosa dovrei fare Theo? Aprire una ad una queste scatole?"-
Provo ad ignorare la fastidiosa fitta allo stomaco, che mi provoca lo stare in questa stanza.
-" Non tutte, solo le più importanti."-
Fra il mucchio di scatoloni sugli scaffali infatti, sento Theo indirizzarmi verso gli unici due, senza alcun tipo di etichetta a spiegarne il contenuto.
Apro il primo con mani tremanti e quello che vi trovo all'interno, mi lascia stupita.
" Non è possibile."
Ingoio a fatica mentre dentro di me, frammenti della nostra storia insieme, mi lasciano l'amaro in bocca.
Li caccio via, provando a tenere la mia mente più ovattata e vuota possibile.
"Non voglio piangere. Non qui, non davanti a Theo."
Nella scatola, vedo la riproduzione fedele di Woody, il cowboy che avevo deciso di regalare a Cris durante il nostro folle weekend a Disneyland, ma non solo.
Il portachiavi di Buzz Lightyear che tanto adorava, il nastro rosso che da bambina portavo spesso fra i capelli, le biglie con le quali giocavamo durante gli afosi pomeriggi estivi.
Un sorriso amaro attraversa il mio volto.
"In questa scatola, ci sono tutti i nostri ricordi insieme. Tutto quello, che in un modo o nell'altro, ci rappresenta."
Sul fondo poi, scorgo un paio di orecchie da topolino e una cornice.
"Mio dio"
La sfioro, mentre i ricordi riaffiorano nella mia mente.
-" Un tempo, racchiudeva una nostra foto insieme."- sussurro, mentre a fatica provo a controllare le mie emozioni.
-" Suppongo che adesso però, l'abbia buttata via."- aggiungo, rimettendola al suo posto.
Sento il vuoto che negli ultimi tre anni, ho cercato con tutta me stessa di arginare, farsi strada nel mio petto.
-" Sembravate essere davvero felici quel giorno."- la voce di Theo, è calda e rassicurante.
-" Già."- sussurro, mentre dentro di me, avverto tutte le mie sicurezze vacillare.
-" Ma ora non ha più importanza, quindi mi sembra anche inutile parlarne."-
Mi lascio scivolare sul pavimento, prendendomi la testa fra le mani.
-" Rinnegare il passato Grace, non renderà le cose meno dolorose."-
-" Rinnegare il passato?"- esclamo, sentendo il buco nel mio petto, espandersi.
-" Santo cielo Theo, qui non si tratta di voltare le spalle a quello che c'è stato fra me e lui, ma semplicemente di preservare il mio cuore da altro dolore. Tu mi hai portata in questa stanza, per dimostrarmi cosa? Che una parte di lui tiene ancora ai nostri ricordi insieme? Beh scusami se te lo dico, ma questo non è giusto. Credi che sia stato facile per me?
Credi che in tutti questi anni, sia stato semplice dimenticare l'uomo che amavo?"-
Chiudo gli occhi, gettando indietro la testa.
-" Ogni giorno era più difficile del precedente."- la mia voce si spezza, mentre cerco di tenere a bada il mio cuore ormai impazzito.
-" Non riuscivo più a mangiare. Persino dormire, era diventato un problema. Ogni mattina provavo a fare qualcosa che potesse aiutarmi a stare meglio, ma più andavo avanti, più mi rendevo conto di odiare qualsiasi cosa mi circondasse. Era come se fossi un universo a parte. Una voragine senza fine, persa in mezzo al nulla."-
Faccio una breve pausa, inspirando a fondo.
-" Lui ha tradito la mia fiducia, ha tradito se stesso e alla fine, si è rifugiato in questa gabbia dorata che chiama casa, nascondendo in questo ripostiglio tutto quello che in passato, definiva il suo essere. Sicuro di aver mostrato queste cose alla persona giusta, fratellino?"-
Segue un lungo silenzio.
-" Il dolore ha tanti volti Grace e non sempre, è facile ammettere a sé stessi una sconfitta. Perché credi che Cris, abbia nascosto i suoi ricordi in questa stanza?"-
Sorrido beffarda.
-" Non è ovvio? Desidera cancellare ogni traccia della mia esistenza, dalla sua vita."-
-" Per quale motivo?"-
-" Beh perché evidentemente, non vuole avermi fra i piedi."-
-" E se ti stessi sbagliando?"-
Le sue parole mi lasciano confusa.
-" Cosa?"-
-" E se tutto quello che rappresenta in questo momento la sua vita, fosse solo un lato della medaglia?"-
Abbasso lo sguardo, scuotendo il capo.
-" Theo, lui ha ammesso apertamente di andare a letto con diverse donne, per il puro gusto di farlo."-
-" E tu ovviamente gli hai creduto, tonta come sei."-
È come se mi avesse dato uno schiaffo. Sbatto le palpebre.
-" Che cosa stai dicendo?"-sussurro con un filo di voce.
-" Apri la seconda scatola Grace."-
-" Non hai risposto alla mia domanda."-
-" Aprila, ho detto!"-
Faccio come mi dice e all'interno, vi trovo vari quaderni e grossi album, rilegati in pelle scura.
"Ma cosa..."
Sopra ogni quaderno, noto le iniziali di Cris, così incuriosita dalla cosa, mi decido ad aprirne uno a caso.
Noto vari schizzi disegnati qua e là.
Un paio di mani, delle labbra e l'immagine di una donna che avvolta fra le lenzuola, sembra essere immersa in un sonno profondo.
Non riesco a scorgere il suo viso, ma riconosco con esattezza il tratto e lo stile di Cris.
" Questi sono i suoi disegni."
Poi passo alla pagina successiva e mi basta un attimo, per capire.
"Non è possibile."
Controllo alla svelta anche il contenuto degli altri quaderni.
Poi è il turno dei grossi album in pelle.
Li fisso sconcertata, stupefatta, mentre poco a poco, avverto tutte le mie forze venire meno.
-"Ma sono io."- sussurro, mentre sento la voragine nel mio petto, espandersi a dismisura.
Chiudo gli occhi e lascio che le emozioni mi sommergano, mi attraversino.
Foto, disegni, schizzi.
Vedo infinite immagini di me, in ogni mia espressione, stato d'animo, età.
Il tratto definito, mette in risalto ogni dettaglio del mio viso, non tralasciando nulla.
Poi passo alle foto: semplici, spontanee, vere.
"Perché non mi sono mai accorta di nulla?"
Le lacrime mi riempiono gli occhi.
"Oh Cris."
Le asciugo con rabbia, ripensando a quando a volte, la notte, lo trovavo seduto in un angolo, con un quaderno e una matita, fra le mani.<-" Cosa stai facendo?"- mormoravo, riuscendo a stento a metterlo a fuoco.
-" Niente."-
-" Ah davvero?"-
Mi rigiravo fra le lenzuola del suo letto, sentendo il tratto forsennato della sua matita, riecheggiare nell'intera stanza.
-" Perché invece di restartene lì allora, non vieni a stenderti accanto a me?"-
-" Solo qualche minuto."- la sua voce era cupa, roca, mentre la luce che proveniva dalla finestra, gli illuminava appena il volto. Stava creando, io lo sapevo. Era sufficiente guardare lo strano luccichio nei suoi occhi. Quando disegnava, Cris sembrava essere in un universo parallelo.>"Mi sono sempre chiesta perché, anche nel bel mezzo della notte, sentisse il bisogno di stringere una matita fra le mani. Beh, ora lo so."
Le lacrime iniziano a scorrere sul mio viso. Non riesco più ad arginarle.
"Lui teneva a me, ci teneva davvero."
Ricordi dolorosi attraversano fulminei la mia mente: il nostro primo bacio alla festa degli Wild, i suoi occhi che mi cercavano in ogni situazione, i suoi sorrisi, la sua gelosia, i suoi abbracci speciali, le sue mani che mi accarezzavano con dolcezza.
" Ora so perché con Jakov non sono mai riuscita a lasciarmi completamente andare. Mi manca. Cris mi manca ancora."
Mi sfrego la fronte con una mano, mentre con tutta me stessa, provo a calmare i battiti del mio cuore.
-" Perché?"- mormoro fra i singhiozzi.
-" Perché mi hai fatto vedere tutto questo Theo? Che cosa significa?"-
In lontananza sento dei passi esitanti, farsi sempre più vicini.
-" Perché non lo chiedi a lui?"-
Poi sento il suo rassicurante calore, svanire poco a poco e di lui, più nessuna traccia.
-" Grace?"- la voce di Cris, sembra disperata.
"Crede che io sia andata via."
Continua a ripetere il mio nome, mentre cerco di radunare i miei pensieri confusi.
Mi stringo forte le braccia intorno al corpo.
"E adesso cosa devo fare? Non voglio che lui mi veda piangere."
Provo ad asciugare frettolosamente le mie lacrime e a recuperare l'ultimo straccio di amor proprio, che mi resta.
I suoi passi si fanno sempre più vicini, poi mi vede e si blocca di colpo, sulla soglia della porta.
Cris indossa ancora i vestiti di ieri sera. Il suo volto impallidisce all'istante.
-" Come diavolo ci sei entrata tu, in questa stanza?"-
I suoi profondi occhi grigi sembrano terrorizzati. Li posa sul mio viso, scendendo poi sui disegni e sulle foto, sparse sul pavimento.
-" Perché non mi hai mai detto niente?"- la mia voce è ridotta ad un sussurro mentre sul suo volto, vedo un turbinio di emozioni.
Rabbia, angoscia, frustrazione. C'è né una però che spicca fra le altre. La paura.

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Perché Sei Tu [Vol.2]
Chick-LitDopo aver lasciato Los Angeles ed aver rinunciato a tutto ciò che amava per ritrovare se stessa, Grace sembra davvero essere una persona nuova: sempre solare e divertente, sembra essersi lasciata ormai alle spalle tutto il dolore del passato. Niente...