Immagina Piotr Adamczyk

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Il tuo migliore amico è venuto a trovarti nel momento meno opportuno della giornata.
Era al secondo anno di teologia e per le vacanze di pasqua aveva deciso di salutarti.
Sentisti bussare alla porta.
Tre colpi forti e una voce dolce che ti chiamava.
Fermasti l'acqua che scrosciava sul tuo corpo e ti avvolgesti in un asciugamano bianco e ruvido che ti graffiava la pelle nuda.
Aperta la porta rivedesti il suo sorriso morbido coronato dalle labbra chiare.
Il ciuffo biondo gli copriva gli occhi chiari.
Ti salutò in polacco, lingua che aveva ormai imparato dopo due anni di studio all'estero.
Tu gli saltasti addosso sbilanciandolo.
Ti ritrovasti al muro e sentisti un nuovo tessuto sull'addome e il freddo della parete sulla schiena.
Il tuo asciugamano era sul pavimento.
Insieme lo guardaste a lungo senza staccarvi, evitando che si vedessero le tue nudità.
Poi lui si allontanò, mentre tu poggiavi i piedi a terra.
I suoi occhi non fissavano più il tuo volto, ma guardavano in basso, verso i tuoi capezzoli sporgenti e il tuo pube liscio.
Un lieve rossore coprì le sue guance.
Provasti a coprirti, ma lui ti bloccò le braccia.
Si avvicinò alla tua pelle morbida di doccia, accarezzando i tuoi seni e il tuo petto.
Diede un bacio dolce al centro del torace e ti disse sorridentoti di rivestirti.
Ti toccò il naso col dito, e andò a posare i bagagli nella camera matrimoniale.

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