Immagina Snarry

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Hai fra le braccia il tuo protetto.
Ti sembra così piccolo e insesperto, eppure ti ha dimostrato la sua intraprendenza e la sua ottusa testardaggine che gli ha permesso di realizzare i suoi desideri.
Si sta comodi sulla poltrona foderata con una pregiata pelle verde, poggiata in un angolo delle tue anguste stanze.
Potter ti ha convinto a rimodernizzare quella tua parte di sotterraneo, aggiungendo un tocco rosso all'argento roccioso delle pareti.
Mentre gli accarezzi la schiena col dorso della mano fissi i numerosi trofei che ti ha affidato, e tutte quelle vittorie ti rendono in qualche modo orgoglioso di lui.
-Professore?- ti chiama voltandosi e accucciandosi meglio sul tuo petto.
-Cosa c'è, Potter?- continuavi a chiamarlo così anche dopo due anni dal suo arrivo ad Hogwarts.
-No, nulla.-
-La tua loquacità è ammirevole!- lo rimproveri con poca veemenza portando la mano alle sue spalle.
Gli fai segno di sollevarsi e lui obbedisce.
Lo guidi verso il tuo letto matrimoniale e gli intimi di sdraiarsi sullo stomaco.
Tu poggi un ginocchio sul bordo del materasso e con l'altro avanzi fino a superare il suo corpo, sedendoti a cavalcioni su di lui.
Geme leggermente quando intuisce i tuoi movimenti e noti i suoi muscoli sciogliersi.
Gli sfili gli occhiali tondi, quelli che ti piacciono così tanto, e ti metti a tuo agio prima di poggiare le mani sui suoi fianchi.
Accarezzi per qualche secondo la sua pelle morbida e inizi un massaggio delicato su tutta la schiena, affaticata dall'intenso allenamento di Quidditch del pomeriggio.
Ti chini a baciargli dolcemente la colonna vertebrale, solleticando la sua pelle chiara con i tuoi capelli lunghi, mentre lui continua a rilassarsi e ad accarezzare la tua gamba con la mano distesa lungo i fianchi.
Arrivi fino al suo collo e ti sdrai accanto a lui, fissando finalmente i suoi splendidi occhi verdi.
Gli accarezzi la cicatrice come fai sempre e ti avvicini alle sue giovani labbra, lasciandogli un perfetto bacio a stampo.
Lui si avvinghia a te e passate la notte abbracciati.

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