Immagina Mario Gomez

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Su richiesta di @Alice_Bonacina

La prendesti per la mano con l'intenzione di portarla nella tua camera.
Le sue dita affusolate accarezzavano il tuo polso e non potevo fare a meno di immaginare quei suoi gesti su un'altra parte del tuo corpo perfetto.
Ma ora era il momento di punirla per la sua disobbedienza.
La sua sfacciataggine aveva raggiunto i limiti.
-Mario, non potremmo semplicemente saltare alla parte piacevole della serata?- ti chiese senza riflettere sulla delicatezza del momento.
Mantenesti i tuoi occhi nel solito atteggiamento severo prima di una sua punizione e stringesti la presa sulla sua mano per farla zittire.
Arrivati in camere le intimasti di star ferma così che tutto sarebbe finito nel migliore dei modi.
Afferrasti un lungo bastone elastico ricurvo ad un estremità: un perfetto frustino.
Ti accomodasti alla poltrona accanto al letto e le slacciasti la minigonna che ti aveva fatto infuriare.
Era di norma in casa vestire con indumenti lunghi almeno fino al ginocchio, per evitare spiacevoli eccitazioni non convenute.
La tirasti sulle tue ginocchia, posizionando un braccio sui suoi fianchi e alzano il suo sedere perfetto, per renderlo il più vulnerabile dei bersagli.
-Ripetimi la regola che hai trasgredito.- affermasti serio.
Lei provò a balbettare qualcosa, rendendosi conto che questa volta non l'avresti risparmiata.
Dopotutto eri un buon dominatore e sapevo quando non era il caso di avere la mano pesante, ma stavolta aveva distrutto tutta la pazienza che ti era rimasta.
Sputasti un "brava" per darle conforto e alzasti il frustino.
Il cuoio si abbatté sulla sua pelle nuda lasciando una leggera striatura rossa.
-Ah- gemmette più per lo spavento che per il dolore: il primo colpo non era mai stato così forte.
Continuasti a frustarla, nuocendo con ogni sferzata ad una diversa parte di quei glutei perfetti.
Il piacere nel colpirla ti estasiava.
Pur restando una punizione, era per te il massimo del piacere.
E sapevi che anche lei avrebbe apprezzaro quel bruciore una volta a letto.
Dopo appena dieci minuti dove i tuoi colpi si intervallavano alle sue scuse più sentite, lasciasti andare il frustino e le accarezzasti le natiche.
Le lasciasti ancora qualche sonoro colpo e poi la tirasti su.
Aveva gli occhi umidi.
Le passasti un dito sul suo fiore.
-La mia passerottina è bagnata, a quanto vedo.- sorridesti per farle capire che la punizione era giunta al termine. -Ora piegati!-.
Si chinò fra le tue ginocchia e ti slacciò i pantaloni, liberando l'erezione che per diversi minuti aveva sfregato contro la sua anca.
Lo prese in mano, accarezzandolo delicatamente, come fosse un trofeo prezioso, poi passò le sue dolci labbra bagnate dalle lacrime su tutta la sua lunghezza.
Le afferrasti i capelli e spingesti quella sua bocca perfetta su tutto il tuo membro.
La sua gola calda offriva un perfetto piacere.
La soddisfazione di averla tutta per te ti inebriava.
E dopo pochi di quei movimenti leggeri dove i suoi denti sfioravano la tua pelle e la sua lingua la sferzava violentemente, venisti con un lamento e il tuo liquido caldo scivolò nella sua bocca.
-Non ti disobbedirò ancora.- ti sussurrò maliziosamente sulle labbra.
-Ne sono sicuro!- confermasti con lo stesso tono e le concedesti un dolce bacio di ricompensa.

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