Immagina Buffon

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Su richiesta di @marty_Cm8
(siccome a ehjreus l'hai chiesto passionale, io tenderò ad evitare questo genere per non essere ripetitiva)

Sbattesti la porta di casa e te ne andasti il più velocemente possibile, col sapore amaro delle parole che avevi urlato contro i tuoi genitori ancora in bocca.
Era vero, eri più giovane di lui, ma tu, con una frase fatta usata forse da troppe persone, avevi risposto loro che l'amore non ha età.
Quello che vi legava era, infatti, proprio amore, e ancora amore era quello che aveva convinto il tuo lui e precipitarsi da te.
Arrivò nel macchinone in un lampo, sterzando bruscamente per avvicinarsi a te.
Ti fece segno di salire a bordo con un dito e tu entrasti in macchina, accomodandoti sul sedile del passeggero.
Notasti che aveva ancora la tuta addosso e che il borsone era gettato sul retro insieme ad un paio di guanti da portiere; i capelli, che gli ricadevano sugli occhiali scuri, erano ancora tutti bagnati dopo il solito allenamento.
<<Gigi...>> provasti ad attirare la sua attenzione dopo alcuni secondi dall'avvio del motore.
<<Zitta. Non parlarmi.>> quelle sue parole ti colpirono dritte al petto e sentisti il tuo cuore accellerare i battiti.
<<Ti avevo detto di non raccontare nulla...>> sussurrò quasi con disperazione dopo diversi minuti.
Non riuscivi a parlare o a dare un senso compiuto a quelle interiezioni che lasciavano spontanee le tue labbra.
<<Ti avevo detto che non avrebbero capito!>>
<<Ma avrebbero saputo!>> dicesti convinta. La tua età non era certo un limite alla capacità di pensare. <<Gigi, tu in paese sei famoso, è stupido pensare di poter tenere nascosta la nostra relazione!>> gli confessasti con le lacrime agli occhi quel timore.
Lui sembrò far cadere per la prima volta la maschera di gelo e di distacco che aveva indossato per venire a prenderti: <<Ma ci sono così tanti anni di differenza!>> sembrava lui il bimbo della coppia, ora così incerto e bisognoso di rassicurazioni.
Si tolse gli occhiali costosi scaraventadoli sul parabrezza.
Lo guardasti negli occhi, mentre lui, ormai arrivato in un quartiere di periferia, accostava in un vicolo.
Il suo viso era pieno di malinconia, corrucciato in un capriccio.
<<È colpa mia, non avrei mai dovuto guardarti, figuriamoci toccarti!>> si coprì il volto con le mani, toccando con le dita la prima ruga che cominciava a spuntargli a lato dell'occhio.
Con calma cercasti di non pensare al desiderio di prenderlo a schiaffi per la sua affermazione e gli parlasti dolcemente, rassicurandolo come solo tu sapevi fare.
<<Gigi, fra poco potremo stare insieme senza che qualcuno trovi da ridire!>> ti avvicinasti a lui, stando attenta a non toccare il freno a mano, e gli sfiorasti la guancia con un bacio.
Ti sorrise, regalandoti ancora una volta auel viso gioioso a cui ti eri abituata.
<<E adesso andiamo a fare l'amore!>>
<<Uh uh, che brusca oggi, tesoro. Però promettimi che fai pace coi tuoi parenti. Non voglio dire addio alla mia carriera calcistica solo perché tuo padre viene a spezzarmi entrambe le gambe!>> scherzò lui, dantoti un bacio più passionale prima di mettere in moto l'auto.

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