Immagina Marco Parolo

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Su richiesta di @aidilteenwolf1, penso di essere andata più sul romantico, non molto allegro, non so perché. Spero ti soddisfi.

Il sole alto scaldava la sabbia bianca di quel magnifico angolo selvaggio in cui avevi scelto di passare le vacanze. Pochi erano gli amici che avevano deciso di seguirti nei tuoi soliti folli viaggi, ma tutti erano intenzionati a trovare nuovi compagni. Le spiagge serene erano fra le più silenziose durante la giornata, ma non appena calava l'ombra si tramutavano in magnifici luoghi di ritrovo per voi giovani turisti.

Erano appena le tre del pomeriggio quando scorgesti su alcune rocce un gruppo di ragazzi un po' più grandi di voi, intenti a tuffarsi nell'acqua limpida. Li raggiungeste arrampicandovi sugli scogli che avevano assorbito i raggi del sole, scottandovi le piante dei piedi, mentre alcuni di loro vi guardavano incuriositi.

I più coraggiosi del vostro gruppo si unirono a loro nei tuffi, mentre tu e alcune tue compagne rimaneste sedute  guardarli divertirsi, mentre alcuni del nuotatori provetti si accomodarono al vostro fianco per fare conoscenza. Uno di loro sembrava particolarmente incuriosito dalla tua collana: una piccola pietra che irradiava la luce solare e metteva in risalto il colore dei tuoi occhi. 

-Ti sta d'incanto!- disse prendendola fra le dita, lasciando alcuni granelli di sabbia sul tuo petto. La osservò a lungo, tanto da sembrare completamente perso nei luccichii della pietra.

-Si può sapere cosa c'è di tanto affascinante da scoprire in questa pietra, Sconosciuto?- chiedesti afferrandogli delicatamente il polso, senza impedirgli di giocare ancora col piccolo gioiello.

-Stavo ammirando i tuoi occhi...- tossì in un attimo di imbarazzo -... e comunque mi chiamo Marco!- ridesti di gusto alla sua estrema sdolcinatezza e lo colpisti leggermente sul capo, come fosse una carezza a quei suoi ricci dall'aspetto straordinariamente soffice.

-Non sto scherzando.- insistette sorridente, poi decise di cambiare argomento - Ti andrebbe di venire alla festa di questa sera?- propose.

Avevi già sentito parlare dei diversi eventi notturni organizzati nei locali a due passi dal mare -Nemmeno ci conosciamo e passiamo direttamente al gran ballo?-

-Ma sei sempre così acida?- questa era l'unica risposta che potevi meritarti, ma i suoi occhi scuri sembravano intrisi di una strana allegria: sapeva che la tua domanda altro non era che un "sì". Infatti vi deste appuntamento per la sera non lontano dall'ingresso del bar.  Le ore pomeridiane passarono in fretta, fra un bagno e una passeggiata sul bagnasciuga. Salutato il gruppo di Marco vi catapultaste in albergo: quasi tutti avevate rimediato un compagno per la festa e non vi rimaneva che prepararvi al meglio per il divertimento.

Il vestito che avevi scelto non era nulla di speciale, ma tutti concordavano nel dire che sembrava fatto apposta per il tuo fisico e il colore fresco ed estivo creava un buffo ma piacevole abbinamento fra il tessuto e la tua pelle leggermente arrossata. Lui era lì, insieme ai suoi amici, ad aspettarti. Con quei pantaloni lunghi che gli fasciavano le gambe e la camicia floreale aperta sul petto stentasti a riconoscerlo, ma i suoi ricci (e la sua mano sollevatasi per salutarti) confermarono la sua identità. Lo salutasti col solito doppio bacio sulla guancia e subito entraste a prendere da bere. Il locale era molto affollato, e il ballo vi costringeva ad un contatto corpo a corpo che presto cominciò a non lasciare abbastanza ossigeno per entrambi.

-Perché non facciamo due passi sulla sabbia?- propose lui cercando di sovrastare il volume altissimo della musica. Tu annuisti, seguendolo fuori dal locale. Era ormai buio e vi sorprese scoprire che la mezzanotte era già passata da un pezzo.

-Com'è volato il tempo, siamo appena entrati!- riflettesti tu, mentre lui si abbandonava in una delle sue risposte dolciastre che ti aveva già servito nel pomeriggio e durante la festa: "è il tuo effetto". Ridendo a quei modi di fare indicasti un posticino fra le rocce piuttosto appartato e rischiarato dalla fievole luce delle stelle. Ti aiutò a salire e vi sedeste l'uno accanto all'altro. Passarono diversi minuti, non avresti saputo dire se due o sessanta, di puro silenzio, attimi sfuggiti fra uno sguardo rivolto al mare ed uno ai vostri occhi.

-Forse è ora di andare...- esclamasti quasi con amarezza controllando l'orario e alzandoti in piedi.

-Domani non ci vedremo, io e gli altri partiamo. Quindi, ti prego, lasciami godere gli ultimi momenti passati con te!- disse senza guardarti, forse non aveva il coraggio di farlo -Mi dispiace aver lasciato che mi affezionassi a te, perché ora trovo estremamente triste salutarti.-

-Ti sei affezionato a me?- erano le uniche parole che eri riuscita a pronunciare.

-Avrei potuto non farlo?-

Lo guardasti con dolcezza e ti rimettesti a sedere. Portasti le mani al collo slacciando la collana, mentre lui osservava con sorpresa i tuoi gesti.

-Ti piaceva tanto. Ricordati di me, Marco.-  gliela poggiasti sul palmo teso della sua mano.

-Mi ricorderei dei tuoi occhi anche fra cent'anni, anche se tutto questo fosse stato solo un sogno; uno sguardo può valere più di mille baci, perché l'anima parla con gli occhi-

-Se sa parlare con gli occhi, può anche baciare con uno sguardo.- ti stringesti a lui in un morbido bacio, il primo e l'ultimo dato alle sue labbra.

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