Lo aspettasti come al solito nell'altrio dello scalone che portava al tuo appartamento.
Arrivò con qualche minuti di anticipo.
Potevi vedere i muscoli dei suoi polpacci a causa del pantaloncino sopra il ginocchio.
-Ciao- disse cercando di improvvisare un tono dolce e sereno.
Non rispondesti, limitantodi ad alzare di poco il mento.
Poggiasti la mano sulla sua schiena, trovandola estremamente rigida, per spingerlo lentamente verso il monolocale al terzo piano.
-Perché?- sussurrasti dopo averlo fatto sedere sul bordo del letto.
Ti sorprese vederlo rispondere animatamente, forse ci teneva davvero a farti capire che c'era un motivo dietro le sue azioni.
Però volevi che lui capisse i suoi errori.
-È sbagliato, Andrè- provasti a concludere con questa frase il tuo rimprovero, durante il quale avevi raccontato le tue esperienze da giovane durante gli scioperi.
-Chi può dire cos'è giusto e cos'è sbagliato?-
Oh no, quello non doveva dirlo.
Non era il contesto adatto per una frase filosofica e inconcludente.
Fu proprio quello a far scattare la tua rabbia, impregnando di astio il tuo rimprovero.
Alzasti la voce, senza curarti dei pensieri dei vicini.
Forse non ti aveva mai visto urlare così, non direttamente sul suo volto, non così arrabbiato.
Calò il capo.
La sua nuca era all'altezza del tuo addome.
Ti avvicinasti un po' continuando a sgridarlo per aver consegnato in bianco le prove nazionali insieme ai suoi amici beoti, creando non pochi problemi ai docenti e all'amministrazione.
Una volta allungata la mano verso il suo viso lo vedesti ritrarsi da quella carezza, spaventato dalle tue dita.
-Ehi- la voce era dolce, come se la rabbia si fosse dispersa in quelle aspre parole gridate poco prima.
-Scusami, io voglio solo che tu conosca le mie intenzioni. Ho sempre pensato prima di agire, me lo hai insegnato tu- a quella sua risposta i tuoi occhi si addolcirono e riproponesti quella carezza che prima ti aveva negato, ma anche questa volta si ritrasse.
-Adriano non voglio picchiarti, non lo farei mai, so che non è colpa tua. Però non devi farti strumentalizzare in questo modo.- si fece accarezzare senza alzare lo sguardo.
Gli afferrasti il mento appuntito con le dita, piegando il busto fino ad avere il tuo naso a contatto col suo.
-Sono molto amareggiato, davvero. Avresti potuto avvisarmi prima: sono il tuo fidanzato. Mi hai mentito, mi hai deluso. E voglio che non accada più. Promettimelo- gli intimasti stringendo la presa.
-Te lo giuro, amore- aveva una lacrima all'angolo dell'occhio.
Gliel'asciugasti col pollice.
Avevi spaventato il tuo pulcino, ma sapevi che un giorno, una volta cresciuto, ti avrebbe ringraziato per le tue parole.
-Ti amo- sorridesti avvicinando le tue labbra alle sue.
Dopo un bacio dolce ti ritrovasti a sorreggere il corpo del tuo Adriano che ti abbracciava togliendoti il respiro e ripetendoti i suoi "scusami amore".

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Immagina
FanfictionRaccolta di IMMAGINA personali e su richiesta, qualsiasi genere, stile, personaggio e situazione. Copertina di @aliss19