Gender

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Nella mia città un gruppo di quattro bigotti è riuscito a far pubblicare un articolo sul nostro giornale online.
"No al Gender"
Si riuniranno in una chiesa con tanto di striscione "I bambini non si toccano".
Ho sempre sottovalutato la coerenza dei miei compaesani, ma non mi aspettavo tanta ignoranza e ostinazione.
Se i bambini non si toccano, perché affidare il discorso ad un parroco? Non vi sembra l'antitesi più squallida che esista?
Posso benissimo capire quando sia assurdo pretendere di insegnare la masturbazione ad un bambino da 0 a 5 anni, mi sembra piuttosto difficile ed inutile. Ma questo non va giustificato dicendo "i bambini sono innocenti" perché non è vero, non al mondo d'oggi.
Va, invece, giustificato ammettendo che alla masturbazione ci provvedono da soli. Se questi illustrissimi bigotti leggessero Freud, saprebbero che il ciucciare il pollice da parte di un bambino piccolo è masturbazione precoce (dà al piccolo più o meno lo stesso piacere di una sega, per intenderci); lo stesso vale col trattenere le feci per aspettare che espellerle diventi piacevolmente doloroso, ed i bambini lo fanno.
Per questo mi sembra assurdo questo punto della porposta di legge, che a mio avviso sfiora la pedofilia.
Ma a 8, 7, anche 6 anni un bambino ha bisogno di sapere le cose basilari riguardo la sessualità: nel mio paese i più rozzi credono che i bambini nascano dal didietro...
Io ho parecchi amici di un mio cugino di quell'età che spesso chiedono queste robe. Ovviamente non chiedono ai genitori perché c'è imbarazzo, da entrambi le parti, sia nel porre la domanda che nel rispondere.
Ma quello che loro non dicono è che l'educazione gender, oltre ad essere educazione sessuale e quindi spiegazione graduale di tutto ciò che riguarda il sesso (rischi, pericoli, precauzioni, malattie, piacere, masturbazione e il resto), è anche educazione sull'identità di genere.
Sembrano tanto per bene, disposti a combattere una causa a favore di un bimbo, e poi scopri che hanno solo voglia di istigare all'odio.
Prima che organizzassero questa sceneggiata della riunione parocchiale erano sotto casa col solito striscione immacolato.
Ci siamo avvicinati e ho fatto qualche domanda. Un tizio, che è stato chirichetto per una vita e dalla faccia sembra avere qualche problemino, mi chiede se sono maschio o femmina. Alla moa risposta ha il coraggip di dire che non è vero, che secondo loro (secondo quelli del gender) io sono neutra. E lì mi sono arrabbiata, davvero. Ho iniziato ad urlargli contro che la sua è omofobia, transfobia e paura di ammettere che una donna può amare un uomo, una donna, sentirsi un uomo o essere l'incarnazione della totale femminilità.
E subito dopo ha detto ad altri amici che, legge approvata, se lo sarebbero presi da dietro durante queste lezioni speciali. Roba da matti, oltre che completa disinformazione.
Perché non scrivere online anche questo? Hanno paura di perdere squisiti bocconcini pronti a consegnarsi alla chiesa in difesa dei propri figli? Riveleranno tutto una volta lì nella loro famosa chiave cristiana?
La legge va rivista, nulla in contrario, ma non può essere la Chiesa a bloccare sempre tutto: ha già fatto più del dovuto nel secolo scorso, quando ha fatto di tutto per impedire la legge sul divorzio del '70, consegnando per anni ogni vittima di un matrimonio infelice alla disperazione.
Hanno anche conciato un video con un intervista ad un "omosessuale" contro il gender. Peccato che l'omosessuale in questione non si sia mostrato pubblicamente né mostrato il massimo della coerenza. E poiché io non ho alcuna prova del suo orientamento sessuale (facile dargli del contronatura e poi lisciarlo quando serve) non credo affatto che qualcuno andrebbe contro i propri interessi per favorire chi ha portato poco altro oltre al degrado.
Scusate lo sfogo, ma sul sito del giornale non si può commentare -anche se ai quattro ho già detto ciò che avevo dentro quella sera.
Voi invece cosa ne pensate del gender? Se siete d'accordo con loro avete argomentazioni un tantino migliori, o vi basta la moa tesi?
Io vorrei semplicemente un Paese felice in cui vivere, dove un diritto palese come il matrimonio gay non venga negato a tanti per il beneficio di pochi (che di matrimoni se ne intendono) e che controllano tantissime menti.
Tanto, prima o poi, perderai, cara Chiesa.

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