Immagina la fine

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Ti fanno male i polsi.
La pelle brucia ad ogni suo tocco.
La sua lama graffia il tuo corpo e lacera i tuoi vestiti.
Le tue vene senza sangue tremano un'ultima volta, cercando di trattenere il plasma al loro interno.
Un altro taglio sulle tue braccia, sul tuo ventre.
Le gambe rigate da gocce rosse e il volto che brucia ad ogni lacrima che si congela sulla pelle nel freddo della notte.
Il muro accoglie la tua testa, il pavimento di ghiaccio cerca di essere per te il conforto, splendendo di bianco nel buio della tua casa, quella che consideravi sicura, che cindividevi con il tuo assassino.
Senti il coltello colpire ancora il tuo torace, oltrepassare le costole e ferirti.
La lama squarcia le arterie del tuo collo troppo sottile per reggere ancora la tua testa.
Inclini il capo ora troppo pesante e aspetti che lo sgorgare cessi per raggiungere la pace.
Puoi solo guardare la rabbia e la follia nel paio di occhi davanti a te.
L'ossidiana cela la gioia di altri tempi e mostra solo il furore di un pazzo che uccide la sua donna.
Si allontana da te e ti lascia nell'oscurità.
Il tormento della tua anima ti strazia, la consapevolezza di essere giunta alla fine ti trascina nella disperazione.
Una luce debole davanti ai tuoi occhi stanchi, forse la luna ha deciso di rischiarare l'ultimo istante della tua vita.
Con le ultime forze alzi il braccio e sulle tue dita risplende il colore spento del tuo sangue.
Le fissi estraniandoti da quel mondo d'odio in cui hai vissuto, senti la vita abbandonarti e insieme a lei vorresti lasciare il tuo corpo, straziato e dolorante.
Poi la luce si fa fioca e si spegne.
La tua mano ricade sul tuo ventre.
Ai tuou occhi viene finalmente concesso l'agognato riposo.

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