Immagina i Big Time Rush

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Su richiesta di @Pagnotta02

Eri pronta.
Avevi passato due ore a decidere come presentarti alla festa, ma eri pronta.
Abbastanza pronta.
Pronta o meno, eri agitata.
Continuavi a torturarti le dita, una mano nell'altra, facendo avanti e dietro nella tua stanza.
Quando la voce di tua madre ti avvisò dell'arivo dei tuoi amici, avesti un sussulto.
Ti fermasti a prendere un respiro profondo e spalancasti la porta della tua cameretta.
Salutasti i tuoi genitori, ti guardasti un'ultima volta allo specchio per sistemare le ciocche fuori posto e lasciasti casa tua.
Aria.
Con l'ossigeno che tornava a riempire i tuoi polmoni, potesti rilassarti e goderti lo spettacolo dei tuoi quattro amici tutti avvolti nei loro costumi carnevaleschi.
<<Ma come vi siete conciati!>> affermasti osservando i loro completi eleganti (comprati in chissà quale discount) e gli occhiali da sole incollati agli occhi nonostante fossero le nove di sera.
<<E tu, principessa?>> ti disse Kendall indicando il tuo abito da sera, esuberante quanto bastava per un party studentesco.
<<Muoviamoci o arriveremo in ritardo...>> li spronasti a partire.
James, come accadeva di rado, si mise dietro, concedendoti il posto accanto al guidatore.
Logan, che sedeva al volante, avviò il motore e attivò la radio, riempiendo di note altissime l'auto "rubata" al padre.
<<Ignorali, stai benissimo stasera!>> spezzò lui, quando gli altri erano troppo impegnati a cantare per sentirvi.
Sbuffasti e decidesti di fare l'acida anche quella volta.
<<Pensala come vuoi -disse notando il tuo sguardo- ma tanto un giorno sarai mia!>> ti promise accelerando.
Raggiunto il locale in campagna vi divideste: loro erano la band della scuola, che, puntualmente, aveva il compito di scaldare gli animi ad ogni raduno studentesco.
Logan ti stampò un bacio sulla guancia senza che tu potessi impedirglielo e scappò via, sfuggendo al tuo calcio.
Raggiungesti i tuoi amici e i loro strambi costumi.
Tutti si complimentarono per il tuo look, o quasi.
Superata la prova, credevi che l'ansia ti sarebbe passata, ed invece continuavi a sentirti agitata, come se qualcosa dovesse ancora accadere.
<<Ed ora la principessa è pregata di salire sul palco!>> ti girasti d'istinto e vedesti il bruno col microfono in mano e la camicia leggermente sbottonata.
Portasti una mano sul volto per coprirti, ma in quella massa d'ubriachi c'era davvero poco di cui vergognarsi.
Ti affrettasti verso il palchetto senza curarti delle bibite altrui che macchiavano il tuo splendido vestito.
Eri appena arrivata quando lui prese la tua mano, aiutandoti a salire, e cominciò a cantare la tua canzone, quella che le tue mani e la tua mente avevano composto per lui.
<<L'ho trovata pochi giorni fa in un tuo libro. Devo averlo preso per sbaglio. Penso che queste strofe siano bellissime, adatte a me e a noi due.>> abbassò il microfono per parlare, in modo che potessi sentirlo solo tu.
Ecco cosa doveva accadere.
Così vicina a lui, in un mondo isolato dal resto della festa e dagli altri tre del quartetto.
Guardasti i suoi occhi e poi le sue labbra.
<<Hai ragione. Probabilmente un giorno sarò tua!>> dicesti sovrappensiero, abbandonandoti completamente al suo bacio.

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