Immagina una tua professoressa

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Grazie a @myhero_njr per l'idea e parte del testo (patiamo la stessa pena)

Entrò in classe con la sua solita camminata goffa, mantenendosi i pantaloni larghi che usava puntualmente ogni giorno.
Il tacco delle sue scarpe sportive rimbombava sul pavimento malandato.
Salutaste senza alzarvi, tanto non se ne sarebbe accorta.
Avevi perso anche la voglia di vivere in questo periodo.
Svegliarsi ogni mattina e scoprire che era giorno di scuola era una tortura inumana.
-Siete pronti per l'interrogazione di storia?- chiese con la sua voce squillante, che non si addiceva al suo corpo enorme.
-Prof non ho potuto studiare!- intervenne una tua compagna di classe.
-Neanche io prof, ho perso i fogli dei riassunti- le voci di altri compagni si ammassarono per chiedere di annullare l'interrogazione.
La professoressa sbuffò, ma come ogni volta lasciò che le sue amate alunne e al contempo odiate calpestassero la sua dignità di docente.
Non trovando i tuoi occhi a sostenerla, abbandonò i suoi propositi e andò avanti di altre venti pagine, dopotutto nessuno le aveva insegnato che le parole in grassetto non erano essenziali a formare dei liceali.
Riprendesti a scarabocchiare sul diario, trattenendo il disgusto che si mostrava chiaro nei tuoi occhi.
Quell'ammasso di capelli biondi era incapace di coinvolgere i più portati, preoccupandosi solo di curare i malati.
Ricordando le sue parole durante i colloqui sussurrasti alla compagna di banco: -I malati sono liberi di curarsi all'alberghiero!-
-Zitte voi due, non vi estraniate: date fastidio alla classe!- ed ecco la sua solita frase.
Sorridesti voltandoti.
A cosa serviva lottare?
La vittoria sarebbe sempre spettata a lei.
Lei che aveva deciso di rovinarvi quell'anno di studio, portandovi ad un tale degrado da non saper più scrivere un tema.
Tanto avrebbe lasciato quella scuola e tu le avresti riservato il tuo amaro addio.

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