Immagina Draco Malfoy

3.6K 46 7
                                    

Ho la strana sensazione che fra non molto morirò.
Il ciuffo color platino mi sfiora le ciglia.
Sento la vita appassirsi, ed ho appena vent'anni.
Le dita si sollevano a spostarlo.
Ho passato questi anni a farneticare su quanto fossi forte.
Me lo ritrovo fra le mani mentre lo accarezzo.
Ed invece sono solo vulnerabile, fin troppo per un Malfoy.
Lo rimetto dietro l'orecchio, ma ricade in avanti.
Che strano destino portare questo cognome.
Ora sfiora nuovamente le ciglia, ormai bagnate.
Avere alle spalle un'ombra tanto potente che imperava sul mio corpo.
Le ciglia folte continuano a inzupparsi nel contatto con i miei occhi azzurri.
Eppure non ho mai desiderato seguire mio padre fino in fondo, e sarebbe stato meglio per tutti.
I miei occhi riflettono le nuvole bianchissime del cielo che si gonfiano nell'azzurro infinito dell'iride.
Sento che i miei sacrifici sono stati vani, inutili, una perdita di tempo.
L'iride s'incupa di lato, diventando del solito blu intenso.
Quanto mi avrebbe fatto piacere passare la mia vita con te.
La mano preme sul bracciolo della poltrona, verde come è di regola qui in casa Malfoy.
Ho perso i Miei, e mi dispiace anche per quel farabutto di mio padre.
La stoffa verde viene stritolata e si raggrinzisce, ma torna a rilassarsi una volta sollevatosi quel peso.
Come sarebbe stata semplice la mia vita se avessi potuto comportarmi come questa stoffa: svanita la pressione sarebbe svanito ogni senso di colpa.
Una lacrima riga la pelle cinerea del volto.
Ed invece sono oppresso dal rimorso e mi rifugio in questa casa per ricevere ancora una volta il tormento di essere vivo.
Le dita lasciano cadere la pergamena che hanno stretto finora, per evitare che qualcosa la portasse via.
Oh, mio caro amore, come ho potuto non salvarti dalla tua caduta; forse non mi accorgevo di esserti così vicino in quello stato da poterti salvare?
La lettera cade come te, senza che qualcuno se ne accorga, nel mezzo delle urla e della confusione.
Stavolta sono le urla del mio cuore a coprire il suo tonfo.
Lo spiffero freddo del vento gela la mia pelle nuda, e questi nuovi brividi si uniscono a quelli del tuo ricordo.
Ma presto saremo vicini, ho la strana sensazione che fra non molto morirò. Il braccio si libera a lato della poltrona trasportato dalla gravità, senza che forza alcuna vi si opponga.
Amore, potrai mai perdonarmi?

ImmaginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora