Immagina un macellaio

978 22 0
                                    

Hai le mani sporche, sporche di sangue.
La carne cruda ha macchiato il tuo grembiule e la tua pelle.
Senti lo sporco incrostato sotto le unghia.

Il liquido rosso scorre per il lavandino della cucina.
L'acqua è un getto fresco che ti distrae dai tuoi pensieri.

Delle strane smorfie ombrano il tuo viso.
Senti dolore alle braccia.
Forse il pesante carico di carne.
Forse lo sforzo dei continui colpi di coltello verso il piano di lavoro per lacerare le ossa di quel dolce vitello.
Forse immaginazione.

Una notizia data al telegiornale ti incuriosisce.
Ti volti al televisore posto poco lontano.
Distingui con chiarezza la foto di un ricercato con accanto la sua vittima.

Una donna a brandelli.
Il rosso che copre quello che un tempo era il suo volto non è diverso da quello di un bue.

Sorridi a questa riflessione e continui a strofinarti con foga le mani.
Getti un po' d'acqua sul viso e sui capelli.

Sembri sudato.
Senti i capelli grondanti d'acqua sul tuo viso.

Anche il volto nella foto è affaticato e bagnato.
Probabilmente era un identikit dell'aggressore e non una sua vera foto.

Abbandoni la cucina.
Mentre cammini noti che c'è un'altra figura nella stanza.
I numerosi specchi riflettono il volto appena trasmesso in televisione.
Ti giri a cercare il telefonino e chiedere aiuto, ma sai che il brutale assassino è alle tue spalle.

Ti sembra di sentire il suo affanno.
Deve essere ancora sporco del sangue della sua vittima perché ha lasciato il pavimento macchiato di schizzi rossi.
Provi a girarti e affrontarlo.

Fissi lo specchio.

Quello che vedi è un corpo sormontato da una testa assassina.

Ti giri.

Lo cerchi.

Ti rivolti.

Lo specchio.

Un corpo.

Il tuo corpo.

Il tuo viso.

Ci sei solo tu in casa.

Tu e il sangue della tua vittima.

ImmaginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora