Immagina

Immagina un immigrato

Per @noiNONsiamoinfinito

L'acqua impregna la tua mano di sale.
Il sole scotta sulla pelle nera, ma è in arrivo una tempesta.
Siete in quattrocento seduti sulla stessa gomma assassina.
Ondeggiate insieme come unico corpo.
I più piccoli strillano.
Le donne non sanno calmarli, non sanno mentire, non sanno sperare.
Senti le prime gocce che bagnano la tua testa calva.
Alzi lo sguardo alla pioggia.
Le tue labbra si schiudono come per bere, ma il tuo corpo è chiuso nella corazza che hai creato con la mente per proteggerti dai giorni che scorrono.
Le nubi nere coprono il cielo sopra di voi.
Non vedi più tua moglie, forse è stata portata via all'imbarco per essere stuprata.
Senti l'acqua sui polpacci, ma sei troppo stanco per guardare i tuoi pantaloni bagnati.
La tua testa rimane a penzolare all'indietro mentre ti sforzi di rimanere sveglio fra i tuoi compagni.
Senti l'acqua ai fianchi, ma è piacevole la sensazione del gelo sulla pelle secca.
Al tuo fianco un uomo ha gli occhi rossi e piange.
Prova ad alzarsi, ma gli mancano le forze e ricade ogni volta.
Ha la bava alla bocca.
È vecchio.
Sembra morto.
La pioggia è forte.
Il mare è in tempesta.
Il faro di una nave ti sfiora il volto e passa avanti.
Sai che non sarà quella a salvarti.
Il mare è in tempesta.
Un urlo a prua arriva sordo ai tuoi timpani.
Si spegne
Il mare è in tempesta.
Il barcone è sott'acqua.
Dove sei ora?