-Come sta?
Cecily alzò lo sguardo dal viso imperlato di sudore di Beth. Jamie vide una pezza bagnata tra le sue dita pallide e si chiese se avesse mai lasciato il capezzale della ragazza da due notti prima.
-Non bene. Voglio dire, non so come sia arrivata qui, ma il viaggio l'ha spossata. Ho provato con diverse pozioni...Ma niente pare funzionare.- si morse il labbro.- Forse c'è dell'altro. Non riesco a capire cosa...non mi è chiaro. Non sembra...un normale coma. Sembra...è oscuro.
L'Armato si appoggiò al bordo del letto, gli occhi fissi sul viso di Beth.
-Marie non vede l'ora di poterle parlare -disse. - Vuole assolutamente capire chi è, come ha fatto a scappare...Mille cose in realtà.
Cecily strinse le labbra. Gli occhi verdi lo fissarono colmi di rimprovero. -Povera ragazza. Dovreste smettere di trattarla come se fosse solo una fonte di informazioni.
Jamie la guardò, le mani in tasca, il mento sollevato. -E cosa è se non questo?
-Una ragazza-disse amaramente Cecily, chinandosi a bagnare la fronte di Beth. - Una persona. Un essere vivente. Qualcuno che ha sofferto e tanto.
Jamie sedette sul bordo del letto, le gambe stese davanti a lui. Gli piaceva l'aroma dolce e speziato che aleggiava in Infermeria, il profumo delle erbe che Cecily tritava con cura nell'Erboristeria per le sue pozioni. Ma in quei giorni cercava di evitarla, se poteva; Beth era come una calamita, non poteva starle lontano, eppure se la guardava si sentiva male per lei. Non gli era mai capitato nulla di simile.
Antony e Marie vi andavano regolarmente chiedendo notizie di Beth, che dopo tre giorni ancora non si svegliava. Alexia ed Alex sbirciavano al suo interno ogni ora e perfino Matthew cercavano di buttare uno sguardo alla Guardiana, ma Cecily difendeva quel corpo fragile come una leonessa avrebbe potuto difendere i suoi piccoli.
Solo Jamie non si interessava alla salute della ragazza che aveva salvato ed anzi, sembrava evitarla. Perfino in quel momento, i suoi occhi evitavano di posarsi sul viso della giovane.
-Può essere quello che ti pare-disse fermamente. -Per me resta solo un impiccio.
-Jamie! -lo rimproverò Cecily. -Credo che possa sentirci, razza di idiota.
-No, non può. - brontolò il ragazzo. -È svenuta. È in coma.
-Beh, ciò non toglie ce non dovresti dire cose del genere! Credi che non sappiamo che l'hai salvata tu? Tutta la Casa sa chi l'ha portata in braccio in Infermeria-mormorò Cecily.
Jamie si irrigidì. La sua mano, posata sul copriletto, sfiorava quella ancora fredda di Beth. La ritrasse di scatto, come se si fosse ustionato.
-Ero l'unico sveglio-disse stancamente. -Ho visto i Demoni e l'ho salvata.
-Puoi darla da bere ad Alexia ed Alex, a Marie ed Antony, con questa storia dell'eroe che se ne frega- sibilò Cecily, sollevando il viso con aria di sfida. -Ma io ero qui e ho visto la tua faccia mentre la guardavi. Ed eri preoccupato. Preoccupato come non ti ho mai visto.
L'Armato scattò in piedi, infuriato e si diresse fuori dall' Infermeria a grandi passi. La Guaritrice lo fissò, chiedendosi non per la prima volta, cosa passasse per la testa di quel ragazzo.
Antony si appoggiò allo stipite per scrutare Marie. Alla luce del sole morente pareva esausta, con gli occhi gonfi di sonno e i capelli castani scompigliati, un'aureola riccia e crespa attorno al viso tondo. Stava china su un foglio, uno dei tanti sparsi sulla sua scrivania e strizzava gli occhi neri.
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EPOH- Tu sei mia
FantasyUna vita senza amore. Sembra questo il destino di Jamie, l'Armato più abile dell'Ordine. Almeno fino a che Beth non piomba nella sua vita con la forza di un uragano, decisa a combattere contro l'oscurità che incombe, decisa ad essere libera per la...