Capitolo 9- L'Armato dagli occhi di smeraldo

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-Veramente emozionante la storia di noi Armati, vero?

Beth alzò gli occhi dal libro e sorrise ad Alexia. Era ancora in Infermeria, più per dare a Chase -il misterioso tuttofare che lei non aveva mai visto-  la possibilità di preparare una stanza, che non per le ferite. I piedi ormai erano tornati normali e avevano smesso di sanguinare. Restavano le sue numerose cicatrici, che l'unguento di Cecily aveva levigato solo in parte, e il Marchio, che non c'era modo di togliere, anche se la Guaritrice ripeteva costantemente che le ricordava qualcosa; Beth non se ne dispiaceva più di tanto. Non si era mai vergognata delle cicatrici. Un aspetto in comune con gli Armati, pensò, chinando di nuovo il capo sul libro e chiudendolo.

-Decisamente. Non che non sapessi tutto di voi-continuò allegra.-Ma non avevo mai letto con calma. Ad esempio non sapevo dei Vincoli.

Alexia ridacchiò, sedendosi sul bordo del letto. Aveva preso l'abitudine di andare a trovare Beth ogni giorno. La ragazza sospettava fosse solo un pretesto per passare quanto più tempo possibile a guardare Cecily, che correva avanti e indietro dall'Erboristeria, salutandole ogni volta che passava.

-Anche se in effetti non ho ben capito come funziona.-ammise, mentre l'Armata si metteva comoda e scalciava gli stivali per sedersi a gambe incrociate.

-Non dovresti studiare sempre- ribattè, sfilandole il libro dalle mani e appoggiandolo su una pila traballante accanto al letto, sul pavimento. Il suo medaglione brillò mentre si chinava, colpito dal raggio birbante del sole.

-Devo leggere tutto il possibile sul mondo di cui farò parte-ribatté Beth, indicando vaga i libri.-E non avrò molto tempo quando il mio istruttore sarà arrivato.

Alexia scosse la testa.-Elias ha imposto Justin perché si fida di lui, essendo stato suo Tutore per lungo tempo.

-Come è?-chiese Beth incuriosita. L'Armata le rivolse uno sguardo imbarazzato e sembrò riflettere. Cecily passò alle loro spalle, le braccia cariche di foglie dorate, i capelli rossi raccolti in un nodo sulla nuca.

-Lui è....beh...interessante-disse cautamente.-Un ottimo combattente.

Beth inclinò il capo.-Intessante?

-Sì. Non so come altro definirlo.

-E perché non è qui?

-Gli è stato affidato un incarico a Roma...un anno fa circa.-rispose Alexia. Aveva ancora l'aria guardinga e vagamente imbarazzata.-Un incarico molto prestigioso.

-Ah.-disse piattamente.-Bhe...spero che sia paziente.

Alexia si mordicchiò un labbro meditabonda.-Non lo so. Lo conosco poco. Dovresti chiedere a Jamie.-si zittì mordendosi la lingua.

-Lo conosce?-chiese Beth ricordando in un lampo la pelle della guancia del ragazzo come velluto sotto il suo tocco.

-Non....Oh, sì. Erano...combattevano insieme. Insomma...non è che andassero proprio d'accordo.

-Non si erano simpatici?

-No. Credo si odiassero-Alexia pareva a disagio. Saltò in piedi, voltandosi verso Cecily, che stava canticchiando piano.-Vuoi una mano con la potatura?

La Guaritrice le fece un sorrisetto.-Assolutamente. Se Beth è d'accordo.

-Certo. Grazie per la compagnia-disse automaticamente la Guardiana. Allungò la mano verso il libro che stava leggendo e lo riaprì. Ma la sua mente era occupata da altro. Pensava a Jamie. E ai suoi occhi quando lei lo aveva baciato.

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora