Capitolo 15- La neve cancella ogni peccato(parte 2)

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Jamie non dormiva. Era tornato nella sua stanza dopo il colloquio con Beth, frastornato e maledicendosi per la sua stupidità. Aveva snobbato il letto a baldacchino e si era accomodato sul davanzale, le ginocchia piegate al petto, il mento appoggiato alle mani, lo sguardo fisso al di là dei vetri. Man mano che il cielo schiariva, soffici fiocchi candidi avevano preso a cadere, spolverando il giardino e il cancello, offuscando le figure dei grattacieli. Sembrava quasi natale, pensò il ragazzo, anche se mancava un mese. La neve continuò a cadere, aumentando di intensità mentre le ore passavano e la Casa attorno a lui si animava. Jamie chiuse gli occhi, ripensando al suo arrivo in quel luogo sconosciuto eppure familiare; lo aveva nel sangue, aveva detto il Tutore di allora.

Nevicava anche quel giorno. Rammentava con chiarezza l'uomo imponente che aveva parlato con Benedette, le labbra sottili strette tra i denti della donna, i suoi occhi vitrei. La gentilezza dell'uomo, deciso a volere Jamie e solo Jamie, nonostante fosse quello che era. Poi la partenza, il viaggio in uno stato di semi incoscienza, di stordimento. Solo più tardi avrebbe scoperto che l'orfanotrofio dove era cresciuto in quei sei anni era un Rifugio per bambini Armati o Guardiane o Fate o esseri che andavano difesi dai Demoni. Solo più tardi avrebbe scoperto perché i suoi genitori lo avevano abbandonato lì. Avrebbe scoperto che Benedette gli aveva detto la verità.

Marie era stata la prima Armata che avesse conosciuto, escluso l'uomo imponente. Era una bella ragazzina sui dodici anni, che stentava a reggere la sua arma, una lunga falce affilata. Antony la seguiva ovunque, con le sue gambe troppo lunghe, il suo sguardo di costante ammirazione. Poi erano arrivati Alex e Alexia... I primi due ragazzi della sua età che gli fossero simpatici. Marie lo trattava come una mamma...E poi Justin, con quel suo insopportabile fare viscido...Rivide le sue braccia attorno a Beth...Matthew avvolto in un fagotto...erano la sua famiglia, li amava tutti, tranne Justin. Ma poi era arrivata lei. Lei, così bella e decisa, così forte e fragile, così misteriosa. Beth non era la sua famiglia. Beth era qualcosa di più.

Qualcuno bussò alla porta. Jamie sobbalzò. Non si era accorto di essersi addormentato. Si raddrizzò e guardò verso l'entrata. Una scompigliata testa nera fece capolino, con un sorriso da un'orecchio all'altro.

-Alex-esclamò il ragazzo, voltandosi verso la finestra. La neve continuava a cadere, una tempesta di fiocchi bianchi che avevano steso una coltre vellutata sul giardino.-Stavo pensando al modo migliore per decapitare Justin.

-Giorno. Ti aspettiamo a pranzo-esclamò allegro. Era vestito di tutto punto, con un morbido maglione blu e jeans scuri.- E riguardo la decapitazione, cerca di non lasciare troppo sangue.

-Pranzo?-ripeté Jamie alzandosi. L'amico ridacchiò.-Sarebbe quasi mezzogiorno. Ma tutti quelli della missione dormono ancora. Compresa mia sorella, anche se ho il dubbio che sia da Cecy e non in camera.

L'armato scrollò le spalle anchilosate per la posizione innaturale che aveva mantenuto per ore. Si sentiva stordito e indossava ancora la divisa spiegazzata. Fece una smorfia. 

-Sono innamorate.- disse senza tono. Alex si rabbuiò e sprofondò nella poltrona scomoda di Jamie, agguantando un libro che il ragazzo aveva dimenticato sul comodino. -Non vedo cosa ci trovi in lei-ammise, voltando pigramente le pagine.- Ma è un libro sulla storia degli Armati.

-Sì.-Jamie si spogliò e gettò la divisa nella cesta dei vestiti sporchi.- E Cecily è...bhe, mozzafiato.

-Da quando hai bisogno di studiarla?-chiese Alex divertito, ignorando il commento sulla donna.

-Non è mio-borbottò l'Armato, entrando in bagno in boxer. Aprì l'acqua della doccia e la lasciò scorrere, mentre recuperava degli abiti puliti. -Scommetto che è di Beth-commentò l'altro con un sorriso.-Glielo ha rubato?

-Era in camera sua quando...-si zittì, ripensando alla notte che aveva passato con lei. A come l'aveva guardata dormire e l'aveva stretta a sé per evitare che gli incubi la tormentassero, a lei che cercava disperatamente di stargli vicino, al battito del suo cuore impazzito... Al mattino, svicolando via, aveva visto quel libro e lo aveva preso, mosso dal desiderio di avere qualcosa che gli ricordasse la ragazza, qualcosa di suo.

-Non dire niente.-borbottò Alex con un sorrisetto.-Ma tecnicamente le serve, no?

-Ce ne sono altre copie in biblioteca, se proprio volesse. Non ha bisogno di studiare, conosce l'ordine meglio di me.

-Ovviamente però saresti più che disposto a condividere questa copia.- disse ironico.- Magari a letto.

Alex continuava a sorridere divertito. Jamie sbattè la porta del bagno alle sue spalle senza rispondere. Poi ci ripensò. -E comunque-urlò aprendo uno spiraglio.-Cecily e Alexia stanno bene insieme lasciale in pace e cercati una donna!

La risposta poco carina dell'Armato si perse nello scroscio della doccia bollente.



Cecily aveva passato abbastanza tempo con le Fate per capire quando la gente era di buon umore. E quella mattina tutti sembravano felici. Quasi tutti, si corresse.

Alexia parlava animatamente con Lilo e Nadine, Marie era più riposata del solito e nonostante il pallore la sua pelle aveva un che di luminoso. Antony mangiava distrattamente la sua zuppa, un'occhio alla tormenta di neve oltre i vetri, che stava calmandosi. Alex però spiluccava dal piatto con aria scontenta e Jamie era perso completamente nei suoi pensieri. Matthew invece era l'allegria fatta persona.

-Mi piace tanto la neve-stava dicendo in tono estasiato alla Guaritrice, agitando il cucchiaio.-Voglio costruire un pupazzo in giardino appena la tormenta smette.

-Credo che sarai fortunato-commentò Antony accennando ai pochi fiocchi che ancora danzavano nell'aria. Il bambino battè le mani.

-Dovremmo rilassarci pure noi-propose Alexia d'un tratto. Cecily aveva notato che dormire con lei la metteva di buon umore più di qualunque pozione. Dormire, pensò ironica. Non che avessero dormito molto.

-Veramente abbiamo parecchio da fare.-intervenne suo fratello, senza troppa convinzione.-Credo che Justin voglia esaminare Beth...

-Al diavolo-disse a sorpresa Marie.-Meritate tutti di riposare. Parlerò io con lui e anche con Elias. Voi divertiti per una volta.

Era di umore eccezionalmente generoso quel giorno, pensò Cecily stupita.

-Ma tu dovrai scrivere di ieri notte a metà delle Case-protestò Jamie. Lui era tetro. Ma le ombre sotto gli occhi di ghiaccio non facevano che enfatizzare la sua spigolosa bellezza. Sembrava sempre più simile ad un Angelo. Un Angelo del diavolo, magari, ma pur sempre un Angelo.

Marie agitò una mano.-Non ho bisogno di voi. Basta Antony. Perché non andate a pattinare al lago? Sarà ghiacciato con tutta questa neve e deve essere uno spettacolo.

Alexia sembrò estasiata e pure Matthew. Nadine e Lilo si tirarono indietro al volo, biascicando qualcosa su una nuova tecnica da provare. -Tipico-commentò Cecily a bassa voce.- Non posso proprio muovermi, sapete quanto odio la neve e il freddo.

Anche Jamie sembrava contrariato. -Io penso che leggerò qualcosa-disse in tono vago. Stava per alzarsi quando Matthew parlò.-E Beth? Può venire con noi?

Marie esitò. La sua allegria era piuttosto fragile, pensò Cecily mentre il sorriso le scivolava via.

-Io...Se Epoh la cerca...

-Ma i Demone non possono mostrarsi alla luce-ribattè Alex pigramente.-E anche se tecnicamente siamo in uno stato di guerra aperta dopo che abbiamo rifiutato di consegnarla...Voglio dire, cosa possono farle di giorno?

-Mi pare abbastanza ragionevole-si intromise Antony.-Marie, ha il diritto di divertirsi. E non sono sicuro abbia mai visto la neve. Le piacerà. Beth è  sempre malinconica, lascia che viva libera.

-Però-tentò ancora di opporsi senza convinzione la donna.-Non lo so. Alla fine Alexia e Alex sono delle buone guardie del corpo, ma Matthew...

-Andrò anche io-intervenne Jamie. Cecily gli scoccò uno sguardo.-Se ti fa stare più tranquilla.

La Tutrice lo fissò in modo strano. Poi annuì. Cecily rimase a guardare la schiena del giovane mentre se ne andava con le spalle chine. Forse, anche un Angelo del Diavolo aveva un cuore.



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