PARTE 2- Capitolo 1- Un vuoto nell'anima

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-E così se ne è semplicemente andata-disse Beth sconvolta. Non conosceva Marie da molto tempo, ma nei pochi mesi che aveva trascorso nella Casa le era parso che la donna fosse particolarmente legata agli Armati che ci abitavano e al piccolo Matthew in particolare. Il bambino in quel momento stava guardando i suoi scacchi con occhi insolitamente spenti, seduto accanto a Cecily. La Guaritrice aveva propinato ad Antony una Pozione rilassante, dal momento che lo avevano trovato in stato di collasso nervoso seduto nello Studio svuotato, con la lettera di Elias tra le mani. Non aveva più detto una parola da allora: Marie doveva essere molto importante per quella Fata, la prima Armata che l'avesse accolta e trattata come una sua pari.

-Deve essere stato un colpo ricevere quella lettera.-mormorò Alexia. Stringeva un bicchiere di cristallo tra le mani tremanti. Il fratello le teneva un braccio attorno alle spalle, con aria sconsolata.

-Di certo non è stato bello-tagliò corto Lilo a sorpresa. Parlava così raramente che Beth rimase sorpresa nel sentire la sua voce e le sembrava più che mai un mistero, con i suoi tatuaggi conosciuti. Accanto a lui Nadine si passava le dita tra i capelli.- Non riesco a credere a questo.

-Ma come può non aver lasciato un'altra lettera?-chiese la Guardiana sottovoce.-Qualcosa in cui dice addio...in cui ci saluta...Vi...vi saluta.-Alzò lo sguardo. Antony stava fissando il fuoco che ardeva allegramente. Sembrava che stesse considerando l'ipotesi di tuffarvici per scappare dalla cruda verità: lei era andata, per sempre.

-Ho controllato in camera sua-disse piattamente.-Tutto vuoto. Se ne è andata alla velocità della luce. E non c'è nulla che faccia pensare sia mai stata qui. Ci ha abbandonato, è a Londra e non...non esiste ritorno. Quella Casa è detta "della perdita", chi ci entra non esce mai più. É una punizione. Un modo di degradare un Armato. Dopo tutto quello che lei ha fatto...-Si alzò, posando la bacinella di Cecily sul tavolino più vicino.- E per di più sono diventato Tutore.-si strofinò gli occhi stanchi. Stava già iniziando ad assomigliare a Marie, perennemente sfibrato.-Siamo in una situazione molto precaria, di certo Elias da ora avrà più potere su di noi.

-Sarai un buon sostituto, Antony-disse Cecily alzandosi stancamente a sua volta. Erano le prima parole che diceva da ore.- Ora, se volete scusarmi, ho parecchie cose da fare. È stata una giornata...orrenda.

Alexia annuì.- Andrò ad aiutare Chase a sistemare le decorazioni per la Festa.

Beth si era quasi aspettata che la Casa intera sprofondasse nell'apatia, ma loro erano Armati. Loro convivevano con perdite eterne. La partenza di Marie era nulla, anche se aveva lasciato nei loro cuori e nelle loro anime un vuoto incolmabile.

-Sarà meglio che inizi subito a programmare le prossime missioni. Ci sono così tanti attacchi e così tante cose da fare...- Antony guardò oltre i vetri appannati.- Credo che salterò la cena. Per sempre, forse.

Beth si voltò a sua volta. Il cielo era nero e senza stelle, forse anche loro consapevoli del dolore che stava vivendo quella piccola Casa. E sul bordo del davanzale era seduto Jamie. L'Armato non aveva parlato per tutto il pomeriggio, non aveva fatto nulla. Guardava semplicemente fuori, seguendo il filo dei suoi pensieri, immaginò Beth triste. Ricordò le sue parole del giorno prima sul fatto che era un mostro, che era pericoloso per lei. Si sentì invadere da una malinconia opprimente. Il dolore richiamava sempre altro dolore, come un pensiero felice ne attirava uno più gioioso.

Ripensò al momento in cui era scappata da Edom, alla gioia selvaggia, all'inebriante libertà. Ed ora...Ora capiva che il dolore esisteva a più livelli e che nonostante tutto in quel momento ne provava uno atroce. Jem, Marie, la paura...era davvero vita, quella cosa?

-Beth hai sentito?-chiese sottovoce qualcuno. La ragazza sussultò. Alexia la guardava in attesa. Probabilmente le stava parlando.Scosse il capo.-Scusa. Non stavo ascoltando. Che dicevi?

-Dicevo-mormorò l'Armata.-Che vado con Cecily in Erboristeria. Tu vuoi venire?

-No.-disse automaticamente. Non voleva essere la terza incomodo e non voleva intromettersi nell'intimità appena riconquistata delle due ragazze.-Ma grazie del pensiero.

Alexia scrollò le spalle. Antony stava parlando con Lilo e Nadine, consultandoli circa la possibilità di convincere Elias a far tornare Marie. La Guardiana non se la sentiva di intrattenere conversazioni di alcun tipo. Voleva solo perdersi per sempre in se stessa, smettere di provare quei sentimenti contrastanti che non capiva e che la logoravano. Voleva essere un niente, annullarsi, sparire. Voleva diventare come Annette: non lo aveva mai voluto tanto.

Uscì dalla stanza.




ANGOLO DELL'AUTORE

Cosa vuole fare Beth secondo voi pinguini? Cosa accadrà a Antony? Come finirà questa storia? Un personaggio fra poco ci lascerà...per sempre? Per poco? Chissà...

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora