Capitolo 32.- Non si dicono le bugie

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Cecily era paralizzata. Avevano violato la Casa, i Reietti erano troppo potenti. Dal piano inferiore giungevano i rumori di una battaglia, urla e grida disperate, gemiti, suoni raccapriccianti...Doveva andare da Alexia. La Guaritrice si voltò verso il bambino, immobile, seduto al piano, inginocchiandosi.- Matt guardami.

Lui obbedì. Cecily aveva sempre rivisto in quel bambino orfano un po' di sé, ma anche molto del carattere deciso e secco di Jamie. In quel momento non sembrava impaurito. La guardava negli occhi serio, i capelli davanti al viso. Era più forte di lei, forse, anche se aveva solo sette anni...o giù di lì. Non sapevano neppure la sua vera età...

-Ricordi quando da piccolo giocavi a nascondino- disse la Fata in fretta, guardandosi attorno frenetica.- E Marie diventava matta perché non riusciva a trovarti?-Lui annuì. -Ecco, adesso devi nasconderti. Devi andare nel posto in cui ti mettevi allora e restarci fino a che non senti il silenzio più assoluto, okay?- disse guardandolo. Aveva gli occhi di un azzurro sereno, come il cielo terso del primo pomeriggio. Rassegnato, ecco cosa sembrava.

-E tu?- chiese il bambino serio. La Guaritrice si morse il labbro.- Non sono stupido Cecy. Tu adesso andrai a combattere. E se doveste morire tutti? Essere nascosto non mi salverà. Me lo ha detto Marie una volta. I Demoni non si fermano fino a che tutto non è cenere. Se anche io fossi nascosto, non sarò al sicuro. Non lo sarò in nessun luogo. Il mondo intero è il posto meno sicuro.

Cecily sedette sui talloni, mentre le ali scintillavano e si muovevano pigre, dotate di volontà propria. Si soffermò a guardare l'anima di Matt, la forma leggera di un uccello in volo di un bellissimo grigio perla. Sarebbe potuto essere un grande Armato, avrebbe potuto avere una vita...e invece tutto si sarebbe bloccato a quel giorno di fine gennaio.

-Fai come ti dico. E quando vinceremo verrò a prenderti.- disse, ben sapendo che era una bugia. Che loro non avrebbero vinto. Che Matthew sarebbe stato con loro, ombra e polvere entro la mezzanotte. Matthew la guardò serio, immobile, impassibile, con uno sguardo che alla donna ricordò quello di Jamie. C'era tanto dolore nascosto dal suo viso di bambino, tanto dolore che neppure lei aveva mai notato prima di allora. Tanto dolore che lo aveva reso di pietra prima del tempo.

-Non si dicono le bugie Cecy.- disse piano il bambino.- Non si dicono e basta. Devi solo dirmi la verità. Dirmi che entro pochi minuti saremo tutti morti e io starò riabbracciando la mamma e il papà. Mi mancano tanto Cecy. Ho voglia di vederli.

La Guaritrice sentì le lacrime scivolare sul suo viso prima di rendersene conto. -Matt andrà tutto bene. Davvero.- disse sforzandosi di mantenere ferma la voce.- Devi nasconderti.

Il bambino non ribatté ed annuì. La donna si alzò e aprì la porta. Il corridoio era vuoto. Si inginocchiò e mise le mani sulle spalle di Matthew.- Andrà tutto bene.

Lui sorrise; c'era qualcosa di profondamente sbagliato nel suo sorriso.- Non è vero.




ANGOLO DELL'AUTORE

E con questo capitolo la seconda parte termina...Cosa mi dite di Matthew, vi piace? Il coraggio di certo non gli manca...secondo voi basterà? Domani pubblicherò una piccola parte di stacco, che è molto importante per capire appieno qualcosa del Secondo racconto( sono alla ricerca di un titolo adatto). Buona festa delle donne pinguine, speriamo che presto non ci sia più bisogno di ricordare al mondo che siamo esseri umani anche se non abbiamo nulla tra le gambe che penzola! (mi sotterro per questa battuta.)

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora