Capitolo 17- Il lago ghiacciato

1.1K 67 2
                                    


Uno dei pochi ricordi nitidi di Beth riguardava uno dei quadri di sua madre. La donna era abile col pennello, le sue lunghe dita lo stringevano con la dolcezza tipica degli artisti. La ragazza ricordava le sue dita sporche di colore, sempre ruvide e profumate di olio e trementina. Ricordava i lunghi capelli scuri che le incorniciavano il bel viso pallido. Le ossa fragili, da bambina, il collo arcuato mentre dipingeva... E la sua abilità. Ricordava che una sera, un inverno, l'aveva vista seduta nello studio, col padre che suonava il piano in sottofondo. Sua madre sedeva davanti ad un cavalletto e le dava le spalle, la tavolozza tra le dita sottili. Stava dipingendo un prato spolverato di una cosa bianca che a Londra non c'era, la neve. E Beth guardava incantata le pennellate leggere che disegnavano i fiocchi. Quella era l'unica volta in cui avesse mai viso la neve veramente. Ad Edom, aveva dimenticato cosa fosse.

Ma la realtà era mozzafiato, molto più del dipinto.

Seduta sul davanzale guardava i fiocchi che smettevano di cadere. Tutto era ammantato di una soffice coltre bianca, accecante. Era talmente pura che Beth si sentì invadere da una repulsione istintiva per se stessa, per il suo corpo macchiato dalle cicatrici e la sua anima lacerata dal dolore. Tutta quella luce....l'avrebbe uccisa?

-Posso?-si voltò appena e vide gli occhi dorati di Alexia che la scrutavano con attenzione un po' morbosa.

-Certo.-disse la ragazza, ma poi tornò a fissare il mondo bianco oltre il vetro.- Non credevo foste già svegli.

-La prima nevicata della tua vita?-chiese cauta l'Armata, sedendole accanto.

Beth sospirò. – Sì. Mai visto niente del genere. Immagino sia così il paradiso. Ad Edom...Non c'era niente di così puro.

Alexia fece un sorriso triste.- Hai paura di tornarci?

-Sì. Ma suppongo che non dovrei.- chiuse gli occhi e ricordò qualcosa, forse un sogno, in cui Jamie mormorava che non l'avrebbe lasciata andare.

-Qualcosa non va?

-Justin mi ha baciata.- disse Beth senza sapere esattamente il perché. Le sembrava importante, per qualche motivo che non riuscivo bene ad inquadrare. Seguì un lungo silenzio. Poi Alexia fece un versetto di disgusto.

-Bleah. Bacia almeno bene?-chiese con una smorfia.

Beth inclinò il capo di lato.- Non lo so. È stato...il mio primo bacio.- tirò le ginocchia al petto.- Non mi è piaciuto molto, è stato...

- Viscido come un'ostrica andata a male-terminò una voce dalla soglia.

Beth ebbe un brivido quando i suoi occhi incontrarono quelli incolori di Jamie e ricordò il suo copro contro il suo a sera prima, le sue parole sussurrate. Si era cambiato e aveva sostituito la divisa con dei pantaloni neri e un pesante maglione chiaro. Al ricordo dei suoi fianchi contro i suoi la ragazza distolse lo sguardo con qualcosa di simile all'imbarazzo.

-E tu che ne sai? Gli hai dato un bel bacetto?-chiese Alexia. L'Armato alzò gli occhi al cielo.

-No. Non è che sia proprio eccitante il pensiero.- poi guardò Beth.- Ma non tutti baciano così, te lo posso assicurare.

Alexia soffocò una risata.

-Che cosa fate qui comunque?.-chiese Beth alla fine, rilassandosi.

-Abbiamo deciso di andare a pattinare e secondo Marie dovresti venire pure tu.

-Non sono capace-disse automaticamente la ragazza.-Proprio no.

-Possiamo sempre insegnarti-ribatté Jamie.- Sono un bravo insegnante.

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora