Capitolo 19.- Un momento oscuro

982 59 0
                                    


Cecily era sempre stata abituata al sangue e alle ferite immediate da curare. Ma quando Alexia spiegò a grandi tratti cosa era successo a Beth, la Guaritrice insistè per trattenere la giovane in Infermeria. Le pareva che non avesse riportato ferite tranne quel taglio rimarginato sulla gola-a dire la verità, a parte il molto sangue di Fate sui vestiti e qualche graffio, nessuno si era fatto male, non davvero- ma c'era sempre la possibilità che Justin le avesse dato qualche veleno.

Era turbata dalla notizia del tradimento del ragazzo. L'unico che pareva solo furioso e non in lutto per la perdita dell'Armato era Jamie. Aveva la schiena coperta di tagli poco profondi e l'aria scombussolata, ma era anche il più lucido. Cecily ebbe il suo daffare per medicarlo mentre parlava irato con Alex, che lo ascoltava assorto, seduto sul bordo del letto. Beth era sotto le coperte, pallida e smunta. La Guaritrice riteneva probabile che fosse malata. Sembrava perdere peso a vista d'occhio e si ripromise di farle prendere un Decotto di Sanità prima di sera.

-Io non posso credere che Justin abbia fatto una cosa del genere.-stava dicendo Alex scuotendo la testa. Aveva il braccio fasciato e la manica della camicia pulita che Cecily gli aveva recuperato arrotolata fino al gomito.

-Io sì-disse cupo Jamie. La Guaritrice immaginava fosse solo una sua impressione, ma lo sguardo tagliente del ragazzo evitava accuratamente Beth.- Io lo ammazzerò.

-Marie è distrutta-osservò Cecily mentre disinfettava un taglio sulla spalla di Jamie. Gli aveva fatto togliere la camicia e ora vedeva meglio le numerose ferite.- Antony le ha detto di stare tranquilla per oggi, che ci penserà lui ad avvertire tutte le altre Case.

-Anche Matt è devastato-disse cupo Alex.-Era con noi.

Beth ebbe un brivido.-Dio santo. Non sarei mai dovuta venire qui...mi sarei dovuta gettare nel fiume.

-Non dire cose del genere-ringhiò tra i denti Jamie. Il suo sguardo finalmente si era posato sul viso della ragazza e Cecily non potè evitare di credere che si fosse addolcito nonostante il tono rabbioso.

-Ecco-disse la donna annodando l'ultima benda.-Potete andare voi due. Beth, tu stanotte resti qui.

La ragazza si strinse nelle spalle. Jamie la fissò per un lungo minuto, mentre Alex raccoglieva le sue cose. Poi i due sparirono oltre la soglia. Cecily sospirò e iniziò a riavvolgere con cura le bende inamidate sparse sul letto.

-Io non lo capisco-disse Beth con aria infelice.-Mi salva la vita e il minuto dopo neanche mi guarda in faccia...

-Jamie è fatto così-commentò lentamente Cecily.-Sin da quando è arrivato dalla Francia. Un intricatissimo groviglio di pensieri ed emozioni. Solo Alex lo capisce veramente...E forse Matthew. Ma lui è solo un bambino.

La Guardiana scosse il capo.-Non so veramente cosa pensare.

-Bhe, non farlo allora-commentò Cecily brusca. Non le andava di parlare in quel momento. Era scossa per l'attacco. Ma non per Justin. Il fatto che un Armato tradisse la Casa era un evento raro e tremendamente infausto, ma quello che lei non riusciva a digerire era il ruolo del Popolo Fatato. Essendo cresciuta con Helemia, sapeva bene di cosa erano capaci le fate buone...Ma ne esistevano poche. Si alzò in piedi triste, pensando ai pregiudizi sempre più forti riguardo al popolo che l'aveva salvata e di cui sua madre faceva parte. Avere sangue di Fata non era facile. Non poteva neppure mostrare le sue ali, doveva nasconderle.

-Mi dispiace-disse Beth dopo un attimo, mentre la Guaritrice stava scomparendo nella sua stanza. Cecily scosse il capo.-Non è colpa tua.

-Sì.- disse Beth.- Lo è.



Marie camminava su e giù per lo Studio, il viso teso e gli occhi arrossati. Antony seguiva i suoi movimenti con una certa ansia, accarezzando il legno della scrivania. Le lettere allarmate delle case di mezzo mondo si stavano già ammucchiando ad appena poche ore dal tradimento di Justin. Come si fosse diffusa tanto in fretta la notizia era un mistero, ma l'Armato riteneva che certe cose non potevano restare a lungo segrete. Marie aveva passato l'ultima mezzora a piangere, parlando di Justin, del ragazzo che era stato e di quello che aveva fatto...

Antony l'aveva ascoltata in silenzio, lasciandola sfogare e accarezzandole i capelli. La sera cedeva lentamente il posto alla notte e nessuno parlava nella Casa. Cecily si occupava delle ferite superficiali di Jamie e Alex, Beth restava in Infermeria e Alexia era chiusa in camera con Matt. Nessuno aveva neanche azzardato l'ipotesi di cenare e Chase era rintanato nella sua stanza a cucire delle divise.

-Cosa hai intenzione di fare-chiese finalmente Antony quando Marie si fermò nei pressi della finestra e iniziò a guardare fuori, verso il cielo sempre più scuro- Ora?

-Non lo so.-disse lei infelice.-Alcuni Tutori mi consigliano caldamente di dimettermi, altri di lottare...Alcuni dicono che è solo colpa di Elias e altri che avrei dovuto capire cosa era Justin....E poi c'è la Madre della Pace che mi ha invitato a inviare da lei Beth....Visto che a parere unanime la colpa è soprattutto sua.

Antony scoccò uno sguardo alla pila di lettere sparse accanto alle sue mani.-Che idiozie. Beth non poteva certo prevedere che un Armato l'avrebbe vincolata e poi l'avrebbe consegnata a Epoh...

-Concordo. E mi sento pure dire che dovrei dare un avvertimento alle Fate! Come se potessi...Tutti sanno che solo il Convento di Helemia è puro per quanto riguarda quella stirpe...

-La Fata in capo era Armenia.-osservò Antony.-La prima padrona di Beth.

-Quella ragazza ci sta portando più guai di quanto non mi sarei aspettata-sussurrò la donna con occhi stanchi. Antony avrebbe voluto dissentire, ma qualcosa nel tono teso della Tutrice lo trattenne. Era come se quel pensiero espresso ad alta voce le fosse costato un enorme sforzo. L'Armato si alzò dalla scrivania e la raggiunse davanti alla finestra. Il vetro era nero e li rifletteva entrambi. Sarebbero potuti essere fratelli, ragionò lui distrattamente. Stesse ombre sotto gli occhi, stesso portamento teso...

-Marie non avrai intenzione di consegnarla?

-No. Ma temo che ci sia qualcosa su cui devo concordare con gli altri Tutori. La causa di tutto è lei.

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora