Capitolo 18.- Decisione finale

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-Posso?

Beth alzò lo sguardo e fissò Antony con un sorriso forzato. Sedeva sul letto, gli occhi puntati sulla finestra, cercando di scorgere il cielo oltre le pesanti nubi nere. L'uomo le andò vicino, stanco dopo quei tre giorni di riunioni infinite. Era l'alba, la luce filtrava dalle pesanti tende, illuminando la Guardiana che pareva sul punto di vomitare.

-Stavo solo dando l'ultimo addio a tutto questo.- lo sguardo carico di dolore della ragazza abbracciò la stanza e lo skyline oltre il vetro.- L'Eremo è...isolato. Mi mancherà la città.Buffo come possa essermi innamorata di un posto che non sapevo esistesse.

-C'è qualcosa che io possa dire o fare per farti restare con noi?- chiese il Tutore, nonostante sapesse che la Madre della Pace in persona stava per arrivare a ritirare la sua nuova Guardiana. Beth aveva avvisato in forma ufficiale poche ore prima, ma nel suo caso bastava anche mezz'ora per far accorrere chiunque: sarebbe stata trasferita all'Eremo senza grandi cerimonie, senza che nessuno lo sapesse. Quasi nessuno.

-No.- disse dolcemente.- Nulla. Vorrei che le cose stessero in modo diverso. Vorrei poter salutare Cecily e Alexia e Matt e Alex. Ma non ho la forza di dire addio e poi andarmene.- accarezzò il bordo del copriletto.- Prima parto meglio è. Prima me ne vado, prima il mio ricordo sparirà. Prima esco dalle vostre vite...meglio è per tutti.

L'uomo guardò il pavimento- Ci mancherai immensamente Beth. La vita qui è stata molto migliore mentre eri con noi, come un tocco di colore in una tela noiosa in bianco a nero. E non ti dimenticheremo, mai, ci hai salvato. Hai salvato il mondo, Beth.

La Guardiana fece un sorriso triste.- Anche voi mi mancherete. All'inizio volevo lasciare una lettera. Ma poi ho deciso che è meglio fingere di non essere mai passata di qui. Lontano dagli occhi lontano dal cuore.

Antony pensò per un solo istante a Jamie e al suo sguardo quando fissava Beth. Chiuse gli occhi.

-Le ferite non passano quando l'arco non è più in tensione.- disse dolcemente alzandosi.- Ti chiamerò non appena la Madre sarà qui.- poi esitò.- Tu sei la persone più coraggiosa che abbia mai conosciuto. La migliore Guardiana che abbia mai incontrato e indubbiamente la più forte; saresti un'Armata degna di tale nome. L'Eremo non ti piegherà, lo so.

-Sono io a voler essere piegata, Antony. Sono stanca di lottare per il vuoto.- disse piano.

Antony chinò il capo ed uscì dalla stanza, lanciando una ultima occhiata alla fragile ragazza che aveva radicalmente stravolto le loro vite.



In quei giorni nessuno si presentava a pranzo. Nessuno in effetti usciva dalla propria stanza. Jamie si era diretto in biblioteca per pura disperazione, tormentato dal ricordo degli occhi di Beth mentre diceva di non amarla, torturato dall'idea che lei se ne sarebbe andata per sempre quel giorno. Non avrebbe mai più potuto sfiorarla, ridere con lei. Nessuno le avrebbe fatto capire cosa era l'Amore vero. Stava cercando di suonare, ma per la prima volta la musica non bastava a distoglierlo dai problemi. Si inciampava nelle note, pigiava i tasti sbagliati, dimenticava le melodie in esecuzione. Batte le palme sui tasti, producendo un suono sgradevole.

-Dannazione.- disse a mezza voce, alzando lo sguardo. Sussultò sullo sgabello quando vide una figura acciambellata su una delle poltrone. Per un attimo ebbe la folle sensazione che fosse Beth e avrebbe solo voluto prenderla fra le braccia, stringerla, dirle che era al sicuro...ma capì che non era lei e i suoi folli pensieri si spensero. Matthew lo guardava da oltre il bracciolo, con espressione dolce.

-Non sapevo mi stessi ascoltando.- disse chiudendo la ribaltina.- Avrei suonato meglio.

Il bambino si sedette composto, stropicciandosi un occhio.- Non riuscivo a dormire stanotte. Sono qui da quando sei entrato, non mi hai visto?

L'Armato scosse il capo e guardò la sua spada abbandonata accanto a lui.- Ero distratto. Tu non dovresti essere con Alex?

-Lui è andato a trovare Lilo e Nadine.- rispose lui.- Non volevo andare lì.

Jamie sospirò. La notte prima era rimasto a parlare con il suo migliore amico per ore e lui aveva finalmente pianto tutte le lacrime che aveva, prendendo a pugni Jamie con rabbia. Lui non aveva reagito, neppure quando Alex l'aveva fissato e gli aveva detto che Beth era l'amore della sua vita e non poteva lasciarla andare. Poi si guardò attorno.- Vuoi che ti legga qualcosa?

Matthew strizzò gli occhi.- Voglio che suoni. Mi piace quando suoni.

Jamie sorrise e si chinò sul piano. Sentì una fitta alla schiena, ma non ci badò. Pensò alla giornata passata con Beth al lago, alla sua risata cristallina e alla luce accecante attorno a loro. Chiuse gli occhi e se la figurò scivolare leggera sul ghiaccio, gli occhi sgranati, le pupille dilatate, le mani strette alle sue. Suonò piano, senza pensare, lasciando che le melodie si confondessero. Non sbagliò una nota, eppure creò qualcosa di nuovo, una sonata mai composta prima, qualcosa di dolce e struggente, di malinconico e fragilissimo. Come Beth.

La porta si aprì di scatto, distraendolo. Si alzò con un balzo, sfoderando la spada, i nervi a fior di pelle. Ma era solo Alex. Aveva i capelli scomposti e l'aria agitata, le guance arrossate.

-Che succede?- chiese l'Armato rinfoderando l'arma.- Alex?

-Cecily si è svegliata e vuole vederti. Dice che riguarda...te.



ANGOLO DELL'AUTORE

Il momento si avvicina....spero siate pronti per scoprire la verità...quale sarà? u.u


EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora