Capitolo 12.-Rendila fiera

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La porta dell'ufficio di Marie si spalancò con violenza, andando a sbattere contro il muro. Un po' dell'intonaco cadde a terra in un mucchietto. Non avrebbe fatto piacere a Chase, probabilmente. Antony si raddrizzò leggermente, appoggiandosi al piano della scrivania, con un conato. Ci mise qualche minuto per mettere a fuoco chi era stato a fare irruzione.

Jamie, vestito di tutto punto, con la Divisa nera e le spade alla cintura lo fissava con odio palese. I capelli biondi e gli occhi gelidi lo facevano sembrare un Angelo vendicatore, non fosse stato per l'assenza di ali. Anche se...delle ali gli sarebbero state bene.

-Ehi amico mio. Hai visto quanti Demoni? Qui c'è proprio lo zampino di Beth. Chi si sarebbe mai aspettato che un esserino così piccolo potesse portare tanti problemi?- bevve un sorso di Scotch.- Uno scricciolo capace di distruggere il mondo.

Jamie agì così in fretta che Antony non ebbe neanche il tempo di reagire, anche se era talmente rallentato che difficilmente avrebbe potuto fare altro che alzare un braccio. Si avventò contro la scrivania, rovesciando a terra le bottiglie in una cacofonia di vetri infranti, rovesciando il poco alcool rimasto sul pavimento lindo, e afferrò l'uomo per la giacca tirandolo in piedi a forza. Poi lo gettò contro il muro come fosse una bambola, senza sforzo, tenendolo per il colletto della camicia sgualcita, il viso a pochi centimetri dal suo, i denti serrati.

Antony rimase senza fiato per il colpo e quando lui lo lasciò, non seppe fare altro che inginocchiarsi e vomitare. Quando ebbe finito si sentì stranamente bene, pulito. Alzò lo sguardo, ancora confuso.

-Che ti è preso?-chiese, asciugandosi la bocca con una manica strappata.- Potevi farmi molto male.

Jamie lo fissò senza espressione.- Sei un vigliacco. Mi fai schifo. Ma lo vedi cosa sta succedendo? Un'orda di Demoni ci minaccia. Tu dovresti essere lucido a dare ordini e a consultarti con gli altri, per difendere Matthew, per difendere il mondo. Invece sei qui come un patetico essere mediocre, a bere per dimenticare. Mi fai schifo.

Si alzò traballante.- Tu non sai nulla ragazzino. Ho perso la persona che amavo. Ho perso mio figlio. Non voglio più vivere questa vita.

Antony distinse la luce di rabbia negli occhi dell'Armato, ma Jamie rimase immobile.-Sei patetico. Marie ti odierebbe se ti vedesse ora. Non puoi cedere, razza di coglione.

-Marie non fa nemmeno più parte del nostro mondo, ragazzino!

Jamie scoppiò in una risata triste e guardò Antony con occhi cupi.- Smettila di fare l'eroe ferito, l'innamorato disperato. Puoi ancora rendere migliore la vita di Marie, salvarla, impedendo a tutti quegli esseri immondi di distruggere l'Ordine. Pensaci. Un mondo senza gli Armati. Un mondo in cui ogni Demone è libero di fare ciò che vuole. È questo che vuoi per Marie?-si avvicinò di un passo.- Per tuo figlio? Vuoi che viva come ha vissuto Beth, come un servo? Uno schiavo?-sputò a terra con rabbia.- Mia madre mi ha abbondonato perché sono un mostro. Ma sai cosa mi sono detto?

Antony scosse piano il capo. L'effetto dell'alcool stava scemando; un Armato non restava mai ubriaco troppo a lungo.

- Che anche un mostro come me poteva rendere migliore questo mondo.-Jamie afferrò la camicia di Antony e lo strattonò verso di sé. Lo superava di pochi centimetri ma era molto più forte e la luce di vendetta, rabbia, paura nei suoi occhi fece irrigidire l'uomo.- Reagisci, razza di bastardo senza spina dorsale e fatti venire un'idea per rimanere vivo e per salvare il mondo.

-Non c'è niente che possiamo fare, Jamie. Lo hai capito con cosa abbiamo a che fare? Quelli là fuori non sono Demoni. Sono principi delle Tenebre, Reietti, Angeli della Luce...chiamali come ti pare, il senso non cambia. Sono incubi per noi. Esseri che i fondatori dell'Ordine credevano solo mitologici. Esseri che non sono stati distrutti nemmeno dalla collera divina. Lucifero li teme, ha usato i Sette Sigilli per esiliarli. Cosa possiamo noi contro di loro?

Jamie lo scosse violentemente.- Qualcosa c'è! Dobbiamo solo fare in modo che vengano Banditi nel loro Regno, ma per fare questo ci serve Beth. A me serve Beth.-la voce del ragazzo si incrinò.-Antony io devo andare ad Edom. E devo sapere che mentre sarò via in questo posto c'è qualcuno che sa comandare e pensare. Mi serve sapere che ci sarai tu. Che Matt e gli altri saranno al sicuro. Che le persone a cui tengo di più al mondo non si sono arrese ad Epoh.

Antony rimase zitto a guardare gli occhi cupi e burrascosi del giovane. Poi afferrò le mani che gli stringevano la giacca.-Hai ragione- disse. Pensò a Marie e al modo in cui aveva sempre trovato una soluzione. Alla sua lettera di addio e al suo enorme coraggio. Ripensò a tutto quello che sarebbe accaduto ad un mondo privo dell'Ordine. Devastazione, morte, orrore. Marie lo avrebbe odiato se lo avesse permesso.-Hai ragione. Per prima cosa devo andare da Cecily. Ho bisogno di snebbiarmi la mente. E poi ideeremo un piano.-da fuori giungevano urla sporadiche, urla di Guerra.- La salveremo, Jem.

Jamie lo lasciò andare lentamente, allontanandosi di un passo.- No. Lei salverà noi.- poi si voltò, avviandosi alla porta.- Marie vorrebbe che tu lottassi con l'anima. Rendila fiera, Antony.



ANGOLO DELL'AUTORE:

Antony ha finalmente deciso di reagire al dolore. Perdere una persona può paralizzarci, ma dobbiamo trovare la forza di andare avanti, oppure...crolleremo del tutto. E voi sapreste rialzarvi dopo aver perso l'amore della vostra vita? Scusate per la brevità del capitolo, purtroppo la letteratura italiana mi sta occupando moltissimo tempo...scusate tantissimo pinguini.


EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora