Capitolo 26- Il dono della vita (parte 2)

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-Buon Natale!-strillò Alexia saltando letteralmente al collo di Beth. La ragazza barcollò e si appoggiò ad Alex per non cadere. Lilo le diede una pacca sulla schiena, ridendo.

Tutti erano tremendamente allegri quella mattina. Tranne Jamie. Lui fissava la neve che cadeva oltre le finestre della sala da pranzo con una certa malinconia, l'aria anche più glaciale del solito. La Guardiana sedette al tavolo e sentì come sempre un nodo allo stomaco. Non riusciva a mangiare da troppo tempo probabilmente, ma in quel momento non se ne volle curare e sorrise.

-Buon Natale-disse cercando di sembrare convincente, anche se forse suonò più stanca che altro. Cecily le scoccò un'occhiata da medico pedante e Beth si sforzò di ingoiare un boccone di pane tostato.

Marie in compenso mangiava di gusto e aveva il piatto pieno di uova, pane e anche frutta. Matt sorseggiava una cioccolata con aria eccitata e Lilo e Nadine una volta tanto non parlavano di armi. Parlavano di metodi di addestramento più efficaci. Non si poteva avere tutto, pensò Beth. Jamie non mangiava per nulla; aveva il mento appoggiato alle dita intrecciate e guardava un punto imprecisato del soffitto.

-Non farci caso-le sussurrò Alexia con un'espressione solidale.-Al pudding intendo. Fa veramente schifo, ma Chase cucina male.

La Guardiana rise. Non ricordava come aveva passato il Natale da piccola, non sapeva neppure cosa significasse Natale esattamente, ma si concesse di fingere che tutto andasse bene e si rilassò.

Dopo colazione Marie annunciò che era decisamente ora di mettersi al lavoro. Antony la guardò come se fosse impazzita e qualcosa nel suo modo di sfiorarle il braccio fece supporre a Beth che tra loro ci fosse qualcosa di più della semplice amicizia.

-Ma dai, Marie. Oggi è Natale. Non voglio sentire nominare i Demoni almeno fino a stanotte.-disse Alexia con voce chioccia. Forse aveva bevuto, pensò Beth, a giudicare dalle guance arrossate. La giornata era molto lunga, avrebbe passato il Natale ubriacandosi?

La Tutrice alzò un sopracciglio.-Pensavo che voleste scartare i regali. Per oggi è quello l'unico lavoro che farò.

Matt scoppiò a ridere e corse vero il soggiorno. Beth sedette a terra davati al camino, intenta ad osservare l'atmosfera festosa che la circondava. Marie ed Antony si erano impossessati del divano ed ora erano abbastanza vicini da potersi toccare a piacimento. Ed era evidente che si tratteneva dal farlo per puro pudore, lo vedeva nei loro occhi accesi e provò una punta di invidia. Matthew aveva afferrato il primo dei regali della pila e stava leggendo il destinatario.

-Li consegna sempre lui-spiegò Lilo sedendo a gambe incrociate vicino a Beth. Nadine gli si accomodò accanto con grazia, il tipo di grazia che la Guardiana non avrebbe mai avuto, neppure se fosse diventata un giorno una Armata. Alex ed Alexia si misero accanto a Jamie che fissava il bambino dal davanzale con aria tra l'intenerito e il triste.

-L'anno scorso ho provato a farlo io.- ammise Lilo e Alex soffocò una risata, dandogli una gomitata.- Ma non ero abbastanza tenero.- sollevò il braccio- Troppi tatuaggi.

-Tutte scuse.- disse Nadine.- Semplicemente non volevi...

-Certo che voleva.- la interruppe Alex solidale.- Ma Matthew è insostituibile.

Dopo la consegna dei regali, gli Armati si misero a parlare di una festa che si sarebbe tenuta alla Casa per il Capodanno, e cercarono di spiegare alla Guardiana cosa significava Capodanno, ma Beth iniziava ad essere stordita. Notò Cecily che la guardava con apprensione e cercò di scuotersi dal torpore, scrollando le spalle.

-Hai un vestito per la festa vero?-chiese Matthew che giocava a scacchi con Jamie. L'Armato sfoggiava, legata in fronte a mo di fascia. La cravatta che Antony gli aveva regalato.

-No-rispose Beth distratta. Iniziava a vedere il mondo distorto, le ombre si sfumavano. Forse aveva bisogno di riposo.-Non ho vestiti miei in realtà. Uso gli abiti smessi di Nadine. E va benissimo così.

-Bhe, per la festa ti procurerò un abito bello-sottolineò Alexia in un sussurro molto udibile.-Decisamente.

-I miei abiti sono belli.- puntualizzò Nadine secca.- Ma un abito nuovo farebbe bene a tutte noi.

La ragazza voleva protestare, quando Marie annunciò che il pranzo oramai era pronto.

Beth, la cui testa pulsava in modo sgradevole, suppose che il cibo le avrebbe fatto bene. Non sbagliava. Dopo un calice di vino fatato, corretto col miele che Cecily insistette per aggiungere, la sua vista sfocata tornò nitida abbastanza da permetterle di godere la visione del tacchino magnificamente glassato che Chase aveva messo in tavola e che lei assaggiò con uno sforzo. Durante il pranzo Beth guardò Jamie. L'Armato ogni tanto si voltava verso di lei e i suoi occhi si incupivano. La ragazza stringeva la forchetta abbastanza forte da farsi male.

Dopo pranzo si separarono. Antony e Marie accennarono ad importanti pratiche da sbrigare, ma alla Guardiana non sfuggì il sorrisetto del ragazzo. Alexia ed Alex proposero una battaglia di palle di neve in giardino e a sorpresa sia Nadine che Lilo acettarono. E Cecily impose a Matt una serie di partite a scacchi al calduccio.

Beth disse che avrebbe passato il pomeriggio in biblioteca a leggere e forse l'avrebbe fatto davvero. Stava salendo le scale quando il dolore alla testa tornò. Immaginò fosse meglio ritirarsi in camera e dormire...e fu allora che il mondo svanì e lei cadde nelle tenebre assolute.


Marie aveva l'aria strana in quei giorni e iniziava a turbate Antony. Non appena furono soli nella sua stanza, la spinse contro il muro col suo corpo, baciandole il collo. Forse era solo troppo tesa; era stato un periodo difficile per lei, ma meraviglioso per entrambi. Marie illuminava il suo mondo di mille colori dimenticati, che aveva sempre voluto poter toccare, ma che credeva gli fossero vietati. Da quando aveva scoperto che invece quell'arcobaleno nasceva dai loro corpi e dalle loro anime...

-Aspetta-ansimò lei spingendolo dolcemente. Lo guardò dal basso coi suoi occhi nero arcobaleno e le labbra che tremavano leggermente.

-Che c'è?-chiese lui mettendo le mani attorno alla vita della donna. Era ingrassata, notò sorpeso. Era raro che le Armate mettessero su peso, con la vita che conducevano. Anche se Marie era spesso rinchiusa nel suo ufficio. Gli piaceva anche di più la morbida resistenza di quei fianchi.

-Ho un altro regalo per te.-disse lei con una voce stranamente ansiosa.

Antony la lasciò scivolare dal suo abbraccio e lei si avvicnò al suo comodino. Prese in mano un pacchetto bianco, avvolto in leggera carta velina e lo tese al giovane. Lui notò che le tremava la mano. Antony alzò un sopracciglio e aprì la scatolina.

All'interno, posato nel bel mezzo di un cuscino di velluto nero, era posato un oggetto. L'Armato aggrottò le ciglia. Era un fiore, un fiore rosa, dalle mille gradazioni di rosso e viola, piccolissimo, fragile. Non aveva mai visto nulla del genere e non capiva il senso di quel regalo. Alzò la testa.

-Cosa...

-Quello è il Fiore della Vita.- disse Marie a disagio.- Quando l'ho preso in mano è fiorito.

Il silenzio si addensò nella stanza, mentre tutti i colori del mondo svanivano nella mente di Antony.

-Sei incinta.- riuscì a dire. E sentì che il mondo crollava di nuovo.



ANGOLO DELL'AUTORE

Scusate il capitolo un po' lunghetto ma ho accorpato due parti. Vi invito sempre a fare proposte se ne avete per l'interludio. 

Cosa ne pensate? Antony sarà un buon padre? E Beth starà bene? Ci avviciniamo alla fine della prima parte e ora ve lo posso dire.... qualcuno non sarà presente nella seconda. u.u chissà chi ho eliminato?

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora