Capitolo 21- Errare è umano(parte 1)

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Beth uscì dall'Infermeria il giorno dopo, stringendo la spada di Jamie. Cecily aveva tentato di prenderla nella notte, ma la ragazza aveva scosso la testa decisa. -Gliela riporto io.

-Beth-aveva iniziato Cecily in tono preoccupato.-Solo perché ti ha baciato...Lui bacia un sacco di persone...non è il tipo di ragazzo che prenda sul serio un bacio.

-Cecily non preoccuparti-aveva assicurato lei piuttosto funerea.-Ho davvero bisogno di parlargli.

E così la Guaritrice aveva fatto un verso frustato e aveva scosso le spalle sparendo nella sua Erboristeria, tra le sue piantine. Ora Beth era piuttosto certa di aver fatto una cosa avventata. Non sapeva neanche quale fosse la stanza di Jamie. Si presentò a colazione con una certa trepidazione, sperando di incrociare proprio lui. Invece la sala da pranzo era vuota. Il tavolo era apparecchiato al solito, con cibo e teiere fumanti, ma tutti i posti erano liberi. La ragazza suppose che stessero ancora dormendo dopo la giornata appena trascorsa. Scrollò le spalle. Non si era davvero aspettata di incontrare Jamie e forse era meglio così. Allacciò la cintura in vita e nascose alla meglio il tutto con la felpa. Per una volta essere tanto più bassa di Alexia aiutava. La spada del ragazzo, però, nonostante la leggerezza con cui lui la roteava, era molto pesante, più di qualunque altra arma avesse maneggiato . Salì le scale senza fretta, esitante, incerta su dove andare, su cosa fare ora. Cecily era in Erboristeria, Marie ed Antony probabilmente nello Studio,ma non aveva voglia di parlare di Justin. Non avrebbe mai avuto voglia di rivivere quell'atroce tradimento. Avrebbe solo voluto trovare Jamie e parlare, chiedergli cosa significava quel bacio e rendergli le armi, che sapeva bene essere parte integrnte del ragazzo . Ma era anche intimorita all'idea di affrontarlo. Era scossa per gli avvenimenti recenti e si sentiva debole in modo allarmante. Forse avrebbe dovuto mangiare qualcosa...Scosse il capo.

Chissà se Alexia aveva voglia di parlare...Ma sia lei che Alex dovevano essere stremati e tutto per colpa sua. Il senso di colpa non è il miglior compagno, stava pensando la ragazza tristemente. Tanto valeva rintanarsi nella sua stanza e soffrire per tutto quello che era accaduto. Era da un po che se ne stava sola a riflettere...

-Beth!-Matt le piombò addosso e la abbracciò stretta, cingendole la vita con le sue braccia esili da bambino, mozzandole comunque il fiato. La Guardiana fece un ampio sorriso e lo strinse a sua volta, le lacrime agli occhi per la gioia di vederlo vivo e salvo.-Ehi-disse tra i suoi capelli biondi.-Stai bene?

-Sì. E tu?

-Benissimo.- mentì lei.

Una strana sensazione fece fremere i nervi della ragazza, che alzò lo sguardo di colpo. Jamie la fissava dalla soglia della stanza del bambino, scompigliato, con addosso gli stessi abiti spiegazzati della sera prima. Aveva l'aria di uno che spiava un momento intimo e distolse lo sguardo in fretta. Beth lasciò andare Matt e strinse le braccia al petto, sentendosi gelare.

-Ciao-disse imbarazzata e la spada che le carezzava la coscia le sembrò pesante e in qualche modo scottante, come se fosse un oggetto sacro che aveva rubato.

-Ciao-disse secco Jamie. Posò lo sguardo su Matt e sorrise.-Bhe, direi che mi sono proprio addormentato, eh?

Il bambino aggrottò le ciglia.-Che succede?

-Niente-risposero i due in coro, evitando di guardarsi.

-Niente non è una risposta, dice sempre Marie-sputò lui con aria saccente.-Io vado a vedere se Alexia ed Alex si sono svegliati.

Si allontano allegro lungo il corridoio, per nulla turbato da quello che era accaduto. L'atmosfera sembrò raggelarsi quando se ne fu andato. Beth tenne lo sguardo fisso su un punto imprecisato del pavimento, desiderando ardentemente di poter sparire.

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora