Alexia iniziò a mordicchiare il labbro di Cecily. La Guaritrice gemette piano, prendendo la ragazza per le spalle. L'Armata faceva sempre così quando voleva qualcosa di più rispetto ad un semplice bacio, e lo voleva molto spesso. Erano sole nella stanza di Cecy in quel tardo pomeriggio natalizio e fuori la tempesta di neve non accennava a placarsi. Anzi. Si era intensificata abbastanza da obbligare i ragazzi ad un tregua con le palle di neve e il vento aveva rinforzato. Probabilmente ora sedevano attorno al camino con delle focaccine calde e della cioccolata. Un quadretto quasi troppo naturale per delle persone che di lì a qualche ora sarebbero state in strada alla caccia di qualche Demone.
-Lexia-ansimò Cecily allontanandosi dalla ragazza per prendere fiato.-Non abbiamo tempo. Fra poco si cena.
-Ma che ci importa del cibo-sussurrò l'altra mordendole il collo.- Non è il tipo di appetito che ho al momento.
La Guaritrice chiuse gli occhi, ricordando il loro primo timido bacio, nell'erboristeria, un contatto dolce, leggero...Adesso invece c'era desiderio, un desiderio incontrollato in Alexia. Era il caso di cedere, decise Cecily e intrecciò le dita nei capelli morbidi dell'Armata, tirando. Si sdraiò sul letto, portando Alexia con sè, con violenza improvvisa, mossa dal desiderio che le bruciava nelle vene. L'Armata urtò la ciotola sul comodino col gomito, facendola cadere in mille pezzi. La Guaritrice si raddrizzò di scatto, mentre la ragazza, mortificata, scivolava giù dalle gambe della Fata borbottando delle scuse. Ma la donna non la stava a sentire. Allungò una mano verso i cocci di porcellana che solo pochi secondi prima raffigurava una ciotola a forma di fiore e raccolse un oggetto luccicante e sottile, che tintinnò lievemente.
-Cosa è?-chiese Alexia interrompendo il suo farfugliare e entrando in modalità protettiva. Cecily scosse mesta il capo.
Allungò una mano e mostrò alla compagna il sottile campanellino incolore, con due ali tremule scintillanti e la catenina di metallo lunga e sottile. Era pensato per essere portato, un po' come il Vincolo, a mo' di collana, ma Cecily non aveva il coraggio di mostrare quel dono di Helemia a nessuno. Perchè sarebbe stato considerato alto tradimento e gli Armati non erano dolci con i traditori, mai.
-Un Legame-sussurrò sorpresa Alexia e guardò con un certo sdegno la Fata.-Quando mi avresti detto che hai un modo per arrivare dritta dritta ad Edom?
-L'ho da sempre Alexia-rispose la Guaritrice scrollando le spalle.-Ma non lo metto. Lo tengo al sicuro in questa ciotola...Tenevo. Dovrò trovare un altro posto.
-Cecily stai scherzando?Tu non puoi veramente avere un oggetto che ti lega in un modo così...forte alle Fate.
-Io sono una Fata-disse seccamente lei stringendo gli occhi verdi. La giovane arrossì.-Sì, ma....
-Me lo ha dato Helemia quando lasciai il Convento con gli Armati. Disse che meritavo di poterla contattare in caso di bisogno. Se la mia nuova vita fosse stata troppo per me. Se non mi avessero accettato, perchè il mio sangue è impuro- i suoi occhi mandarono lampi.- Sangue impuro, Lexia.
-So cosa significa avere sangue impuro- disse l'Armata e distolse lo sguardo.- Ma un Legame...
-Alexia non ci sono ma che tengano. Io ho un oggetto che non dovrei avere, e allora? Tu quanti hai portato nel tuo letto pur sapendo di non poterlo fare?
L'Armata divenne di ghiaccio. Era raro che si riuscisse a offendere una persona come Alexia, ma se capitava potevi star certo che non le sarebbe passata in fretta. Cecily aveva già provato l'amara sensazione di non vedersi rivolgere più di due parole di seguito e aveva giurato a se stessa che non avrebbe più fatto nulla per meritarsi un trattamento del genere. Ma in quel caso aveva ragione, pensò stizzita. Tutti infrangevano le regole. Lei non aveva nessun ricordo della famiglia, tranne quell'oggetto che custodiva gelosamente, quell'oggetto proibito che avrebbe messo nei guai tutti in quella Casa.
-Bene-si limitò a dire Alexia alzandosi con grazia.-Bene. Se avrai voglia di chiedermi scusa e ammettere che le nostre infrazioni non sono la stessa cosa, mi trovi a cena.
-Grazie non ho fame-ribattè seccata la Guaritrice.-Se tu avrai voglia di ammettere che tutti hanno qualcosa di scottante in camera, mi trovi qui.
Osservò la ragazza andarsene coi lunghi capelli che ondeggiavano sulla schiena e pensò a Jamie che cacciava in segreto Justin e al male che stava consumando Beth. Ce ne erano di segreti peggiori della sua collanina in quella Casa.
ANGOLO DELL'AUTORE.
Problemi in Paradiso eh pinguini? Scusate per l'aggiornamento in ritardo ma il Romanticismo mi ha rapito...in ogni caso spero questa parte vi piaccia....siamo sempre più vicini alla fine...chissà magari Cecily ed Alexia
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EPOH- Tu sei mia
FantasyUna vita senza amore. Sembra questo il destino di Jamie, l'Armato più abile dell'Ordine. Almeno fino a che Beth non piomba nella sua vita con la forza di un uragano, decisa a combattere contro l'oscurità che incombe, decisa ad essere libera per la...