Capitolo 10.- Ali spezzate

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-Siete pronti?- chiese Cecily lentamente, passando lo sguardo sui visi che la fissavano in attesa. Jamie annuì deciso, gli occhi fissi su Beth, come se cercasse di imprimersi il suo viso nella memoria. Alexia invece le stringeva la mano.

-Quando vuoi, Cecy- disse Beth piano. Tremava leggermente e aveva perso quel poco colore che aveva recuperato.

La Fata inspirò a fondo e chiuse gli occhi, concentrandosi sulle voci confuse in fondo alla sua mente, cercando di rintracciare quella di Helemia. Sentiva spezzoni di pensieri solleticarle la mente, un urlo, una risata isterica, una voce leggera che pregava, un'altra decisa che ripeteva un mantra...Poi eccola, sottile e leggerissima, che pensava solo a tenere Epoh lontano dall'ingressso.

"Helemia"

"Cecily non è un buon momento" rispose la donna. "Sto cercando di uccidere diversi Demoni e..."

" Ci vorrà solo un istante. Devi ordinare alle Fate di lasciar passare Epoh. Solo lui, nessun altro Demone. Solo Epoh. Capito?" Silenzio. Silenzio. Beth la fissava in attesa, appoggiata al parapetto, il viso sfinito. "Helemia?"

"Cecily, sei impazzita per caso?"

"Fidati. Beth ha un piano. Ma deve essere davanti ad Epoh...non farmi domande."

" Va bene bambina. Ma cerca di non farti uccidere."

Cecily annuì, anche se sapeva che la donna non la poteva vedere e strinse l'impugnatura delle spada di suo padre. Aprì gli occhi e guardò gli altri. -Andiamo. Helemia ha accettato.

Presero a correre a perdifiato su per le scale, con Beth che impallidiva sempre di più. Ad un certo punto Jamie la sollevò tra le braccia come se fosse un gesto abituale, dicendo che doveva risparmiare le energie.

-Quanto in alto?- chiese Alexia ansimando leggermente, il viso rivolto alla Guardiana.

-Il più possibile.- rispose Beth il capo appoggiato alla spalla di Jamie, come se non riuscissea restare dritta, mentre lui la sosteneva senza nessuno sforzo apparente.- Più ci mette a raggiungerci, più sarà facile.

-Cosa sarà facile?- chiese Jamie frustrato.

Cecily stava per parlare quando sentì la voce di Helemia. "Fate, ho un messaggio per voi. Cessate di lottare in questo istatnte. Fate passare Epoh. Dobbiamo lasciare che arrivi nella Casa se vogliamo vincere. Fatelo passare e poi ricominciate a lottare. Questa dura prova sta per finire. E nessuno dovrà mai vergognarsi delle sue Ali dopo stanotte. Fate..." La voce si interruppe bruscamente e Cecily sentì una fitta al cuore. Si morse il labbro e si fermò di colpo, spaventata per quel silenzio improvviso. Anche le altri voci nella sua testa si erano zittite. "Helemia?"

Silenzio. Alexia si era fermata a sua volta, ansiamante. Jamie si voltò con Beth tra le braccia, mentre la ragazza apriva gli occhi con uno sforzo.

-Cecily?

La Fata sentì le grida riprendere nella sua mente, ma non era nulla di simile ai suoni di guerra di poco prima. C'era dolore in quelle grida, qualcosa di straziante che le fece venire voglia di piangere.

-Helemia è...



Antony stava affrontando un Demone Sherena particolarmente aggressivo quando capì che qualcosa non andava.

Accanto a lui stava combattendo la Fata dai capelli azzurri, Natasha. Mulinava delle lunghe lame affilate come rasoi con un grazia innata, come una danzatrice del ventre. D'un tratto si fermò, proprio mentre l'Armato riusciva a stendere il suo Demone e la guardava sorridente. Era pallida, la fronte corrucciata, un rivolo di sangue che correva dalla tempia al collo. L'uomo le si avvicinò.- Natasha...?

La Fata era sempre più pallida. L'Armato si guardò attorno, cercando di capire cosa stava succedendo. E rimase basito: tutte le Fate si erano fermate. Nesssuna combatteva più, stavano tutte a capo chino, pallide e tirate, sgomente in alcuni casi e fissavano il vuoto. I Demoni le guardavano senza attaccare, attendendo la mossa sucessiva, come se non fossero bene in grado di capire cosa stava accadendo. Epoh aveva il capo inclinato di lato come un bambino curioso.

-Dice che ...dobbiamo....- sussurrò la Fata di improvviso, guardando Antony.-Che dobbiamo lasciarlo passare.

Lui smise di respirare.- Epoh? Dobbiamo lasciar passare...Epoh?

Natasha stava annuendo, ma qualcosa di perlaceo scivolava sul suo viso, una lacrima ribelle. Antony fece un salto in avanti, verso il punto in cui aveva visto Helemia poco prima e rimase paralizzato. Epoh, un Demone di cui aveva sentito parlare solo nei libri di testo, un essere famoso per la sua crudeltà, era ritto in piedi e teneva Helemia per le ali, guardandola con interesse medico attraverso gli occhi storti. Aveva le fauci spalancate, un sorriso sghembo. Era un bambino che giocava con una farfalla, sollevandola e impedendole di scappare.

La Fata era impassibile, lo sguardo fisso sul viso del Demone, sui lineamenti sconvolti di quello che secondo le leggende un tempo era secondo solo a Lucifeo quanto a bellezza. Nessuno si muoveva, l'intera battaglia era paralizzata mentre le due creature più potenti si fissavano. Poi Helemia parlò in tono duro, la schiena che si andava coprendo di sangue che colava lentamente dall'attaccatura delle ali e cadeva sul terreno coperto di neve in gocce pesanti.

-Tu non vincerai.- disse seccamente.- Non importa quanto potente tu sia, lei lo è molto più di te.

Epoh la strattonò improvvisamente, come se fosse annoiato e le ali della Fata emisero un suono orribile, come una foglia secca calpestata e si lacerarono. Helemia gridò, il capo reclinato indietro. Poi si zittì improvvisamente: Epoh lasciò cadere il corpo della Fata a terra e le due sottili ali tremule, candide e vermiglie per il sangue, rimasero tra le dita del Demone, che le teneva alte sopra la testa, come un trofeo. Passarono minuti di assoluto silenzio, in cui ogni combattente fissò il cadavere mutilato di Helemia steso a terra e le sue ali che scintillavano leggermente tra le unghie di Epoh, fino a che non furono altro che una polvere sottile come cenere ma più luminosa che prese a vorticare nel cielo, verso le stelle.

Le Fate allora abbassarono le Armi una dopo l'altra, chinando il capo, i visi scolpiti nella pietra.

-Non è possibile.- sussurrò Alex. Antony si voltò. Il ragazzo lo aveva raggiunto, l'arco buttato in spalla, i capelli inseguinti. Aveva le lacrime agli occhi e Lilo lo seguiva, le labbra dischiuse.- Non possono arrendersi così. Helemia non lo avrebbe voluto.

Natasha scosse il capo e la treccia blu scivolò sulla spalla, sulla corazza lucente.

-Lo ha ordinato. Lasciate passare Epoh. Uccidete gli altri.- disse. La sua voce era ferma, ma qualcosa di cupo le faceva brillare gli occhi. Antony si morse il labbro.- Dobbiamo fidarci di lei.- chinò il capo, abbassando le Katane. Alex lo imitò e dopo un attimo di esitazione, anche Lilo fece scivolare a terra la sua lancia.


ANGOLO DELL'AUTORE.

Buonsalve pinguini...Helemia è morta...ma la battaglia continua. Beth non intende arrendersi e anche Antony ora vuole combattere...Il capitolo è lunghetto, ma sarà l'ultimo per un po'....Una pinguinosa settimana a voi e grazie per le letture e i voti. Siete fantastici.

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora