Uscirono dalla stanza e attraversarono lentamente la sala gremita di Inferi, Jamie che puntava la lampada qua e là per scacciarli, la mano attorno a quella piccola e fredda di Beth. Si sentiva strano, come se essere arrivato ad un passo dalla morte lo avesse reso più forte. Quella pozione non lo aveva solo salvato, gli aveva reso le energie; stava anche troppo bene considerato che era quasi morto dissanguato. Forse era per la sua anima, per la sua maledizione: a volte i Contaminati sapevano resistere più degli altri, guarivano in fretta aveva detto Marie una volta...la gamba non gli faceva neppure male.
Beth si bloccò nel corridoio, ansante, appoggiandosi al muro. Era lei quella in pericolo, ricordò allarmato Jamie e la sollevò senza difficoltà fra le braccia, guardandola. Lei alzò la testa.
-No...Sei debole, Jem...
-Sto bene.- ribattè con dolcezza.- Ora dimmi dove andare.
-Diritto. Devi arrivare alla seconda stanza sulla destra.
L'Armato le rivolse uno sguardo allarmato.-Ti senti male?
-Sono....è come se mi avessero prosciugato le energie...Jem...-la sua voce si spense.- Sto morendo...
Il ragazzo la strinse più forte e spalancò la porta che lei gli aveva indicato. Era buio, anche se la vita della Guardiana ormai era una notte senza fine immersa nel gelo e nelle tenebre più fitte. La lampada illuminava appena i mobili accatastati.
Jamie si fermò ansimando, tenendo saldamente Beth tra le braccia, la spada in mano.
-E ora?
- Mettimi giù.- lui esitò- Per favore.
Il ragazzo se la fece scivolare tra le braccia lentamente, accarezzandola. I piedi di Beth toccarono il pavimento e lei per un minuto temette che le ginocchia avrebbero ceduto. Invece, anche se tremava, riuscì a stare in piedi. Si appoggiò all'Armato, che la sostenne senza dire una parola, le mani sulla sua vita.
-Cosa vuol dire che lo hai già fatto?-chiese invece Jamie, posando a terra la lampada. Il raggio di luce cadde su una pila di vecchi mobili tarmati. I Demoni avevano delle cianfrusaglie in cantina?
-La prima volta che sono scappata...Avevo scoperto questo passaggio per caso, quando Lehezenius d Ethos litigavano su chi dovesse punirmi. Immagino sia una via di fuga in caso di attacco nemico, ma forse Epoh non...la ricorda neppure. Dietro quel mobile.- si mosse lentamente, con passi incerti, seguita dall'Armato. Il suo respiro le scompigliava i capelli, era una presenza confortante. Si inginocchiò contro il muro, tendendo la mano per avere un punto di riferimento ed iniziò a strisciare. Urtò contro il mobile che cercava: ricordava vagamente di aver fatto il medesimo percorso mesi prima e tese le mani, spingendo l'oggetto con le poche forze che le erano rimaste. Jamie capì le sue intenzioni e si mise a spingere a sua volta, premendosi contro di lei. Finalmente il mobile si mosse, rivelando una stretta apertura nel muro, grande quanto una porticina. Era chiusa con delle assi di legno, segno che qualcuno l'aveva fatta riparare dopo la sua fuga. Beth stava ansimando per lo sforzo. Si appoggiò al muro e fissò Jamie alla luce incerta che filtrava fra le assi.
-Jamie cosa sta succedendo?
Il ragazzo la fissò.-Non è il momento Beth. Potrebbero arrivare e tu sei in pericolo. Devo portari alla Casa in fretta, il Marchio...
-Lo so.- disse lei ad occhi chiusi, scostando la scollatura dell'abito. Il Marchio era nero, pulsava, faceva male. La stava consumando.- Sono maledetta e solo la morte di Epoh mi salverà, se metterò piede fuori Edom; qui fa male, ma non mi uccide, fuori dalla città...Non so quante ore avrò. Justin parla tanto mentre mi frusta, si diverte.- Jamie le accarezzò la gamba.- Ha detto che se lo avessi sposato sarei stata salva, perchè il Marchio avrebbe smesso di fare male. Ma io non voglio essere sua moglie, nè la sua schiava. Preferisco la morte.
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EPOH- Tu sei mia
FantasyUna vita senza amore. Sembra questo il destino di Jamie, l'Armato più abile dell'Ordine. Almeno fino a che Beth non piomba nella sua vita con la forza di un uragano, decisa a combattere contro l'oscurità che incombe, decisa ad essere libera per la...