Capitolo 31.- A volo d'Angelo

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-Beth....

Aprì gli occhi di scatto, raddrizzandosi. Era ancora buio, la stanza immersa nelle tenebre, e lei ebbe un brivido pensando di essere laggiù, ad Edom. Poi alzò lo sguardo sul volto che le sorrideva dolcemente attraverso le cortine del letto, illuminato dalla luna. Jamie la guardava con un sorriso, i capelli biondi che gli incorniciavano il viso spigoloso, gli occhi bianchi e trasparenti.

-Che succede?-chiese stropicciandosi una guancia. Il ragazzo scostò le tende e sedette su bordo del materasso, facendo cigolare le molle.-Sei stato in Missione?

Lui scosse il capo e si tese verso di lei, accarezzandole lo zigomo con un dito.- Non ti ho vista dopo il ballo. Sei sparita...mi mancavi.

La Guardiana sbattè le ciglia, appoggiandosi alla mano del ragazzo, la guancia contro la sua pelle segnata dai calli.-Anche tu. Ma che ore sono?

-Presto. Solo le cinque o le sei. Ma voglio stare con te.-si tese e la prese fra le braccia. Beth si appoggiò alla sua spalla, respirando il suo profumo dolce, rassicurante, di libertà. Dopo un momento, le alzò il mento con un dito, strofinando dolcemente il naso conto il suo.- Voglio farti vedere una cosa.

Lei sospirò sulle sue labbra.-Cosa?

Lui si allontanò.-Una cosa bella.- si alzò, tendendole una mano. Lei sorrise e poi la afferrò, facendosi tirare in piedi. Jamie la guardò, soffermandosi sulla camicia da notte troppo lunga, stringendola a sè, una mano sulla curva della sua schiena.- Anche se mai quanto te.

Poi la guidò verso la finestra. Aprì il vetro con gesti esperti e si sedette sul davanzale, dando le spalle alla città.

-Jem?-chiese lei perplessa, avvicinandosi. Vedeva il cielo nero, le miriadi di stelle luminose, la luna pallida, la neve sulle strade. Lo skyline della città brillava come una piccola galassia a sé stante e le auto correvano sulla strada oltre il cancello. Umani pensò Beth, non sapevano neppure cosa fosse il vero male: non avevano idea di aver sfiorato la distruzione, che un gruppo sparuto di ragazzi si interponesse tra loro e la morte.

-Ho finito le lezioni di volo.- disse fiero, alzandosi in piedi sul davanzale e lei scoprì che non si era ancora cambiato, indossava gli abiti della festa.- Cecily e Natasha dicono che sono forte e che non c'è pericolo a volare ormai.

La Guardiana sospirò, avvicinandosi ancora.- Oh Jamie, sei un Angelo a tutti gli effetti ora.

Lui chinò il capo e dispiegò le ali candide. Brillavano di una leggera luce perlacea ed erano accecanti, eppure morbide e soffici sotto le dita e lei lo sapeva bene. Le aveva accarezzate, aveva sentito il loro tocco dolce nella notte, che la cullava. La ragazza tese una mano esitante, ancora legata in parte ai suoi oscuri ricordi, che il ragazzo la stava aiutando ad affrontare giorno per giorno. Jamie prese le sue dita, accarezzandole e le guidò con dolcezza all'ala, lasciando che Beth la toccasse da sola, la sfiorasse e accarezzasse. Gemette piano reclinando il capo indietro, un sorriso che aleggiava sulle sue labbra mentre lei sfiorava piano le punte traslucide e luminose. Poi le circondò la vita con un braccio, sollevandola e tirandola contro di lui. Beth si appoggiò al suo petto, sentendo il battito regolare della vita sotto alla guancia e chiuse gli occhi, in piedi sul davanzale. Jamie sospirò, scompigliandole i capelli.- Ti amo.

Beth aprì gli occhi nell'istante in cui il suo Armato spiccava un salto verso il vuoto. Le sue braccia la sostennero, chiudendosi attorno a lei mentre precipitavano per alcuni infiniti, terribili secondi, poi Jamie iniziò a battere le ali e si sollevò. Volarono, portati dalle ali dell'Armato, sorvolando la città. Beth sospirò, guadando in basso, le strade dritte e infinite dirette chissà dove, le macchine che si rincorrevano veloci, i pochi passanti ubriachi che rimpicciolivano sotto di loro. Era tutto così vicino e distante, bello e immenso. Jamie volò più in alto, roteando leggermente e lei sorrise, appoggiata a lui.

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora