Capitolo 14- Il segreto di Beth (parte 1)

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Jamie procedeva con cautela, la spada alzata, le orecchie tese a cogliere ogni suono, ogni movimento sospetto. Ma il corridoio del vecchio ospedale era deserto. Beth era alle sue spalle, la mano stretta attorno al coltello, gli occhi che saettavano nel buio. Jamie si chiese pigramente se avesse una specie di vista notturna, considerate le tenebri perenni in cui era cresciuta. Ma soprattutto, si chiese se sarebbe stata in grado di uccidere un Demone; aveva troppa paura per lei per pensare ad altro. Justin la seguiva, il volto una maschera impassibile ed Alexia chiudeva la fila.

-Credo non ci sia nessun Demone-disse Jamie in un soffio. Si voltò a guardare i compagni, scrollando le spalle.

-Perché dovrebbero essere proprio qui?-chiese Beth con aria perplessa.

-Strano che sia tu a fare questa domanda- commentò Justin. –Sei o no stata cresciuta da Epoh?

Beth si incupì appena.-Tecnicamente sì. E ho conosciuto molti demoni, ma nessuno di loro si sarebbe nascosto qui, in un vecchio ospedale umano. Sono abbastanza raffinati.

Jamie scoccò un'occhiata veloce a Alexia, che stava controllando un corridoio secondario.-Questi sono Kohse-spiegò.-Attaccano i poveri idioti che si infiltrano qua dentro. Prima li sfidano, trasformandosi in umani poi li fanno a pezzi.

Alexia rabbrividì.-Tanto di quel sangue, Beth. Non puoi proprio immaginare.

La ragazza non disse nulla, ma Jamie scorse una fiamma di rabbia nei suoi occhi. Lei sapeva di cosa erano capaci i Demoni, pensò l'Armato. L' avevo provato sulla pelle. In un certo senso era sorprendente che fosse ancora viva. Le sfiorò le dita e lei lo guardò con un sussulto.

-Comunque è meglio così-concluse Alexia tornando verso di loro.-Almeno Marie potrà essere soddisfatta che Beth non sia rimasta uccisa.

-Non potrebbe mai essere uccisa.-disse una voce tagliente come acciaio.

Un gelo innaturale discese sui quattro ragazzi. Jamie spinse Beth dietro di sé, sfoderando la spada e cingendo la Guardiana con un braccio. Justin gli mise al fianco, le lame strette tra le mani. Alexia sollevò un pesante machete che portava alla cintura, pallida.

-Chi sei?-chiese Alexia al buio.

Si fece avanti una figura. Era un Khose, alto e scheletrico, con il viso allungato e le braccia che toccavano terra. Non aveva occhi, solo una bocca distorta, con file di denti aguzzi. Una sostanza densa colava dai denti al pavimento...sangue. Beth ebbe un brivido.

-Dannazione-sibilò Jamie.-Credevo fosse solo un falso allarme. Ci sono altri brutti musi come il tuo?

Il Demone sembrò sorridere.-Qui non c'è nessuno Armato. E io stesso non combatterò contro di voi. Sono solo venuto qui a portarvi un messaggio.

-Un messaggio?-ripetè Jamie spostandosi un po' verso Beth. La ragazza aveva gli occhi sgranati. Ma non sembrava spaventata. C'era una sorta di familiarità sul suo viso.

-Rheese-sussurrò piano.

La creatura fece un ampio sorriso, mettendo in mostra le lunghe zanne coperte di sangue scarlatto. -Mia signora-disse poi. Si esibì in quello che avrebbe dovuto essere un inchino grottesco.- Mancate tanto al Padrone.

-Non sono la tua signora-disse Beth con voce acuta. Jamie trattenne bruscamente il respiro e si voltò.-Che significa?Lo conosci?

-Lui era uno dei servitori di Epoh-rispose lei. Le sue mani strette attorno al coltello tremavano. Lui ebbe la tentazione di sfilarle l'arma dalle dita nel dubbio che potesse ferirsi.

-Lo sono ancora-ribattè la creatura-Fino alla fine.

-Quale sarebbe il messaggio?-si intromise Justin, gli occhi ridotti ad una fessura verde.

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora