Capitolo 2.- Ti prego. Non lasciarmi, Beth

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Jamie seguì l'istinto che da mesi lo spingeva a proteggere Beth con tutto se stesso e scivolò dal davanzale, uscendo dalla stanza al seguito della ragazza. La studiò mentre camminava, il modo in cui i capelli oscillavano sulle spalle, il leggero movimento delle anche, le spalle chine...Era dimagrita ancora, troppo. Cosa la stava consumando?

-Beth.- la chiamò stancamente, la voce roca dopo il silenzio di quelle ore. La giovane si fermò e si voltò, il piede sul primo scalino. Aveva gli occhi nocciola spenti, distrutti. Occhi senza speranza, si disse Jamie.- Dove vai?

-Non lo so.- mormorò lei.- A...a pensare.

-Lo so a cosa stai pensando.- l'Armato le si avvicinò, fissandola.- Pensi che sia colpa tua. Che Marie sia stata obbligata ad andare via per colpa tua. Perchè ti ha accolto.

La ragazza chinò il capo.- Jamie, la colpa è mia. Sono stata una tale stupida a credere di poter vivere con voi. Sto rovinando le vostre vite: Justin vi ha traditi, Marie se ne è dovuta andare....perchè sono ancora qui?

-Perchè questo è il tuo posto.- Jamie la prese per il polso, quel polso così magro da permettergli di sentire i tendini.- Perchè tu sei come noi, Beth.

I suoi occhi lo fissavano senza vederlo.- Non è vero. Il mio posto è...è...- distolse lo sguardo.- L'Eremo.

-Beth...Non è colpa tua. Non tutto il male del mondo dipende da te, perchè non lo vuoi capire?- disse lui frustrato.- La colpa di tutto questo è di Elias, di Justin, ma tua...mai.

Lei gli rivolse un sorriso triste.- Ho già scelto, Jamie. Voglio che tutto questo dolore, questo orrore finisca. Se sarò con Annette, voi potrete convincere Elias che Marie può tornare. Se me ne andrò, forse Epoh smetterà di attaccare. Se me ne andrò...non dovrò più soffrire. Nessuno di voi dovrà più farlo.

-Non pensi al fatto che noi potremmo stare anche peggio ?- le si avvicinò, stringendole il polso, gli occhi fissi nei suoi, ardenti.- Non puoi decidere così di andartene. Non puoi. Io non ti lascerò andare.

-Perchè Jamie?- chiese Beth sfinita, gli occhi umidi.- Perchè vuoi che continui a soffrire tutto questo dolore, condannando anche il Mondo a stare male a causa mia?

Lui deglutì e sentì delle parole sfuggire dalle sue labbra, prima che potesse riprendere il controllo.- Se potessi prendere sulle mie spalle il tuo dolore, il tuo passato, la tua paura, lo farei. Se potessi dirti che staremo bene, lo farei. Ma non posso. Posso solo dirti che la sofferenza che proverai all'Eremo sarà terribile, perchè morirai dentro.- le accarezzò lo zigomo.- Non lascerò che un'anima bella come la tua si spenga, Beth. Non mi importa. Sono egoista, non posso permettertelo. Questo mio egoismo è inaccettabile, ma io non ti lascerò andare via.

-Jamie...

-E poi con te morirei anche io. Se te ne andassi, morirei.- sussurrò il ragazzo e prese la giovane fra le braccia, affondando il viso nei suoi capelli, respirando il suo profumo.- Beth...

-Jem! Beth!

L'Armato si voltò di scatto, la mano già sulla spada, lasciando andare la Guardiana, pentito per quel nuovo crollo. Lei lo fissava con le lacrime agli occhi. Matthew corse loro incontro con aria infelice. Aveva un'espressione cupa, gli occhi azzurri erano come offuscati; Jamie si rilassò, mettendo la spada nel fodero. Era rimasto di nuovo orfano, pensò.

-Ehi piccolo- lo salutò chinandosi e scompigliandogli i capelli. Beth al suo fianco assunse un'espressione afflitta.

-Credete che Marie tornerà?- chiese Matthew guardando gli occhi chiari di Jamie con serietà. L'Armato distolse lo sguardo.

- Non lo so davvero.- fu tutto ciò che disse rialzandosi.Si passò stancamente le mani tra i capelli. Quella sera aveva in programma di stare in biblioteca a suonare, ma la scomparsa di Marie gli forniva un buon diversivo forse. E la serata stava facendosi molto nebbiosa...tempo perfetto per i Custodi. Era a un passo dalla verità. Guardò Beth per un istante, serio.- Cosa hai in mente di fare adesso? Dovresti fermarti a pranzo.

Lei avvampò, stringendosi tra le braccia, senza guardarlo. Lui vide le lacrime che aveva trattenuto scivolare lungo le guance scavate.- Non ho fame. Nessuno ha fame.

-Ma tu sei troppo magra.- disse polemico l'Armato. La ragazza si adombrò.

-Secondo me Beth è bellissima- protestò Matt allegro, con un sorriso timido.

-Non ho detto che non è bellissima- ribattè Jamie. Le guance della Guardiana si accesero come tizzoni.

-Volevo solo andare a leggere qualcosa- disse alla fine stancamente, alzando la testa, asciugandosi il viso. Jamie dovette trattenersi dal raccogliere le ultime lacrime perlacee che scivolavano sulle sue labbra.- Se vuoi suonare...

-Ho da fare. Volevo solo assicurarmi che tu non combinassi qualche guaio.- disse deciso Jamie. Scompigliò i capelli di Matt mentre lo oltrepassava e saliva le scale due a due. Sulla cima si voltò, prendendo una decisione di impulso.- E comunque non sei bella.

-Grazie mille- disse lei alzando gli occhi al cielo, come se fosse troppo stanca dei giochetti dell'Armato per preoccuparsene.

-Sei un Angelo e non voglio che tu prenda decisioni avventate.- i suoi occhi si illuminarono di uno sprizzo di oro bianco.- Ti prego.  Non lasciarmi, Beth.



Beth rimase immobile a fissare frustrata le spalle di Jamie che sparivano in corridoio. Perchè non voleva lasciarla andare?

-Quel ragazzo mi farà impazzire- disse ad alta voce,voltandosi a fissare l'albero di Natale scintillante.- Ma perché fa così?

-Io credo che tu gli piaccia molto- disse Matt facendola sobbalzare: si era dimenticata del bambino.

-Ah. Se lo dici tu- mormorò avvampando. Non era il genere di conversazione che si potesse intrattenere con un bambino di dieci anni, neppure se era intelligente quanto Matthew.- Tu cosa fai? Vuoi andare a cena?

-No. -Rispose lui serio.- Voglio lasciare Antony da solo per un po. È sconvolto.

Beth deglutì.- Già. Sarà un Capodanno molto gelato.

Presero a salire le scale insieme. Arrivati al pianerottolo Beth era già a corto di fiato. Si fermò ansante. Forse Jamie aveva ragione: stava veramente perdendo troppo peso. Forse era solo colpa dello stress...E allora perchè non se ne andava e basta? Gli occhi di Jamie. Erano quegli abissi di ghiaccio e neve a incatenarla a quella Casa, perchè nel suo petto si accendeva una scintilla, qualcosa che non capiva quando li vedeva. E l'idea di andarsene e perdere quegli occhi la faceva stare male.

-Beth?- la chiamò Matt distogliendola dalle sue riflessioni. Sussultò e lo guardò riprendendo fiato.-Sì?

-Posso venire con te in Biblioteca a leggere?-lei pensò al bambino che aveva appena perso la donna che era stata sua madre e guardò i suoi occhi tristi, troppo per una creatura così giovane. Il dolore lo avrebbe potuto piegare un giorno, pensò la ragazza con un brivido: stava perdendo troppe persone importanti...e si era legato a lei. Se... se ne fosse andata lo avrebbe distrutto: avrebbe distrutto lui, Jamie e anche se stessa. Sospirò. Non era abbastanza egoista da andare via e lasciare tutti loro nel dolore. Si chinò con un sorriso; per il momento, sarebbe rimasta.

-Certo Matt. Mi farebbe molto piacere.



ANGOLO DELL'AUTUORE:

Eccoci qui, ad un momento delicato...Beth non vuole restare, ma Jamie la blocca, perché nonostante tutto non può sopportare la sua assenza...Lei resterà davvero? Oppure se ne andrà? Cosa prova per quell'Armato glaciale che si scioglie con lei? Riusciranno a stare insieme? Cosa deve fare Jamie? Marie potrà tornare? Quante domande...senza risposta. Per ora. u.u

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora