Capitolo 15- Quel bacio inaspettato

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-Jamie so camminare-protestò Beth scrollandosi di dosso il braccio del ragazzo. Lui non disse nulla, limitandosi a continuare a camminare in silenzio al suo fianco. La Guardiana, che iniziava ad irritarsi, guardò fuori dalla finestra del corridoio che stavano attraversando. Edom era un luogo deserto, senza luce, dove tutto era soffocante o gelido. Non c'erano i grattacieli che ferivano il cielo perlceo-preludio all'alba-e neanche le soffici nuvole argentee che si addensavano all'orizzonte.

-Ti fa così schifo l'idea che Epoh mi voglia sposare che non vuoi neppure rivolgermi la parola?- chiese alla fine, senza guardare l'Armato.

Lui sussultò.- Cosa hai detto?

Lei lo guardò gelida.- Hai capito benissimo. Ti faccio così schifo?

Lui sgranò gli occhi.- No. Perché dovresti farmi schifo?- si avvicinò, le mani in tasca, il capo chino su di lei.- Non vedo il motivo.

-Non mi parli neppure.- commentò lei.- Non mi guardi neanche in faccia. Io lo chiamo ribrezzo.

Jamie le sollevò il viso, guardandola, le labbra socchiuse.- Mettiamolo in chiaro, Beth.- disse chinandosi su di lei tanto che la ragazza sentì il suo respiro sulle labbra.- Tu non mi disgusti per nulla e non mi disgusta che lui voglia sposarti. Mi disgusta quello che ti ha fatto?- i suoi occhi si incupirono.- Sì. Ma tu, mai. Come potesti?

Lei sospirò e socchiuse gli occhi, mentre il ragazzo si chinava di più, i viso a pochi centimetri dal suo...

-Credo stia per nevicare-commentò una voce. Beth si voltò di scatto, mentre Jamie la lasciava andare con viso impassibile. Dall'ombra era emersa una figura alta e slanciata. Justin aveva uno sguardo strano, i capelli bagnati e aveva sostituito la divisa con dei vecchi pantaloni lisi e una camicia chiara, verde.- Interrompo qualcosa?-chiese beffardo.

-No.- disse Jamie seccamente, le mani in tasca. Poi si voltò verso la finestra, da cui filtrava il grigiore dell'alba.- Sembra che tu abbia ragione, per la prima volta nella tua vita.

-Sarebbe un bello spettacolo.-commentò la ragazza.-Non ho mai visto la neve dal vivo.

Jamie le scoccò un'occhiata. Era ancora pieno del sangue del Demone e di polvere, ma riusciva ad apparire meraviglioso anche così, soprattutto immerso in quella luce.

-A Edom non nevica.-spiegò.

-Lo so perfettamente. Ma mi chiedevo se non hai mai visto la neve a Londra. Vieni da lì no?- sbuffò Justin avvicinandosi ancora di un passo. Sedette sul davanzale della finestra, facendo cenno a Beth di prendere posto accanto a lui. Lei si chiese se avessero il permesso di stare in quel corridoio a quell'ora. No, probabilmente no.

-Ero troppo piccola. E a Londra non nevica quasi mai. Solo pioggia.-rispose lei.

Jamie si appoggiò al muro, con sguardo distante. Cosa stava per fare, prima che Justin li interrompesse?

-Ricordi niente della tua vita?-chiese Justin. La ragazza avrebbe voluto rispondere che era tardi, era sfinita e non aveva voglia di mettersi a fare conversazione in un corridoio. Ma era la prima volta che le porgevano quella domanda. Si appoggiò al davanzale accanto al suo allenatore, cosa che sembrò scocciare abbastanza Jamie, che restò però in silenzio.

-Qualcosa sì. Insomma, ricordo che ero una bambina normale. Che i miei erano molto comprensivi. Mio padre era..era bravissimo al piano. E mia madre dipingeva.

Jamie la fissava con intensità con quei suoi occhi così chiari e distanti.-Due artisti.- disse sottovoce.- Questo spiega tante cose.

-Comprensivi? Ti hanno venduta.-Justin la osservava privo di espressione. La ragazza si guardò le punte delle scarpe.

EPOH- Tu sei miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora